Von der Leyen: piano da 500 milioni per attrarre ricercatori e rafforzare il ruolo globale dell’Europa
Alla Sorbona, la presidente della Commissione UE rilancia la scienza come pilastro dell’identità europea e presenta l’iniziativa “Choose Europe” per attrarre talenti globali.

Roma, 5 maggio 2025 – Una visione dell’Europa come patria della libertà scientifica, dell’innovazione e della cooperazione internazionale. È questo l’orizzonte tracciato dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo discorso all’evento “Choose Europe for science”, ospitato dal presidente francese Emmanuel Macron nella prestigiosa cornice della Sorbona di Parigi a cui hanno preso parte i vertici dei centri di ricerca e delle università europee.
Nel suo intervento, la presidente dell’esecutivo UE ha annunciato un piano da 500 milioni di euro per attrarre ricercatori e rilanciare il ruolo globale dell’UE nella ricerca, mentre le università degli Stati Uniti stanno subendo forti pressioni e tagli di fondi da parte della nuova amministrazione guidata da Donald Trump.
In questo contesto, von der Leyen ha sottolineato nel suo discorso che l’Europa continuerà a scegliere la scienza, come investimento strategico e come fondamento culturale della sua identità.
La scienza resta la chiave per il futuro
La presidente del Commissione UE non ha nascosto le difficoltà che attraversano oggi il mondo della ricerca. “Purtroppo – ha affermato – il ruolo della scienza nel mondo odierno è messo in discussione. Viene messo in discussione l’investimento nella ricerca fondamentale, libera e aperta. Che errore madornale!”.
“Credo – ha aggiunto - che la scienza sia la chiave del nostro futuro qui in Europa – ha proseguito –. Senza di essa, non possiamo semplicemente affrontare le sfide globali di oggi: dalla salute alle nuove tecnologie, dal clima agli oceani”.
La presidente della Commissione UE ha inoltre sottolineato che la scienza non ha passaporto, né genere, né etnia, né partito politico. “Svolge un ruolo cruciale nel collegare le persone e nel creare un futuro comune nel mondo frammentato di oggi”, ha affermato von der Leyen, rilanciando l’idea di una scienza come bene globale condiviso, dove la diversità è una risorsa e non una barriera.
Investire nei talenti per non perdere la corsa globale
A fronte delle sfide geopolitiche e tecnologiche, Bruxelles intende dunque rispondere con una nuova strategia mirata ad attrarre, trattenere e valorizzare i migliori ricercatori del mondo. Al centro del discorso di von der Leyen vi è infatti la nuova iniziativa chiamata “Choose Europe” già inserita nella Comunicazione adottata lo scorso 5 marzo dal Collegio dei Commissari nota come L’Unione delle competenze.
Nel suo intervento, von der Leyen ha delineato i quattro assi della nuova iniziativa: la difesa della libertà scientifica e della scienza aperta; il già citato pacchetto finanziario da 500 milioni di euro tra il 2025 e il 2027; l’accelerazione del trasferimento tecnologico; la rimozione delle barriere di ingresso per i ricercatori stranieri.
Per quanto riguarda il primo asse, von der Leyen ha sottolineato l’idea di rilanciare la promozione della difesa della libertà scientifica e della scienza aperta, proponendo di una nuova iniziativa sullo Spazio Europeo della Ricerca, per sancire la libertà accademica come principio costitutivo dell’UE.
Come sottolineato dalla presidente dell’esecutivo UE, il pacchetto finanziario da 500 milioni di euro per il triennio 2025-2027 è invece destinato a rendere più competitiva l’Europa come destinazione per i ricercatori. Tra le misure figurano: l’istituzione di un super grant settennale nell’ambito del Consiglio Europeo della Ricerca; il raddoppio delle integrazioni alle borse di studio già previsto per il 2025, con estensione anche al 2026 e 2027; un rafforzamento del programma Marie Skłodowska-Curie, con indennità più alte e contratti più lunghi per i giovani scienziati, specialmente nei settori emergenti come l’intelligenza artificiale.
Un altro pilastro riguarda l’accelerazione del trasferimento tecnologico, grazie a un nuovo European Innovation Act e a una strategia per startup e scaleup, per facilitare il passaggio dalla ricerca all’impresa e migliorare l’accesso al capitale di rischio.
Infine, von der Leyen si è impegnata a rimuovere le barriere all’ingresso per i ricercatori stranieri, attraverso procedure più rapide per visti e permessi, migliori connessioni tra istituzioni accademiche e talenti globali, e un rafforzamento della piattaforma EU dedicata all’incontro tra domanda e offerta di lavoro scientifico.
Una conoscenza europea che affonda le sue radici nell’antichità
Nel suo intervento, von der Leyen ha ricollegato questo ambizioso progetto alla lunga storia europea della conoscenza: da Pitagora e Aristotele, fino a Galileo, Copernico, Pasteur e Koch, passando per l’Università di Bologna, la più antica del continente.
“L’Europa è stata la culla della Rivoluzione scientifica – ha ricordato –, e continua oggi a essere la seconda potenza mondiale per produzione scientifica, con oltre 2 milioni di ricercatori e strutture d’avanguardia come Horizon Europe ed il CERN”.
Secondo von der Leyen la scienza europea è collaborativa per natura. In merito, la presidente dell’esecutivo comunitario ha citato Horizon Europe, il principale programma di finanziamento dell'UE per la ricerca e l'innovazione che coinvolge partner da tutto il mondo, e il CERN, l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare che riunisce ricercatori di oltre 100 nazionalità.
Ma l’Europa, ha avvertito von der Leyen, non può vivere di rendita. “Sappiamo che i ricercatori devono ancora affrontare troppa burocrazia. Sappiamo che il passaggio dalla ricerca al mercato è più lento che altrove. Sappiamo che dobbiamo fare di più per offrire loro una prospettiva a lungo termine”.
Von der Leyen ha concluso il suo discorso con un omaggio alla figura di Maria Skłodowska-Curie, scienziata polacca che trovò nella Sorbona lo spazio per sviluppare un talento ostacolato nel suo Paese d’origine. “La sua è una storia di libertà e di opportunità – ha detto la presidente –. È la storia di ciò che l’Europa può essere per i giovani di tutto il mondo”.
Da qui, l’invito finale, rivolto in particolare alle nuove generazioni: “A ogni giovane ragazza e ragazzo che sogna una vita nella scienza, come un tempo fece Maria Skłodowska-Curie, il nostro messaggio è chiaro: scegliete la scienza. Scegliete l’Europa”.