Vinitaly 2025 al via a Verona: fiducia alta nonostante i dazi

Inaugurato l’evento, punto di riferimento sempre più internazionale con i ministri Urso, Lollobrigida, Giuli, Ciriani. Lunedì saranno presenti due Commissari europei, all'agricoltura e alla salute

Apr 6, 2025 - 20:38
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Vinitaly 2025 al via a Verona: fiducia alta nonostante i dazi

Verona, 6 aprile 2025 - Ha preso ufficialmente il via la 57esima edizione di Vinitaly, in programma fino a mercoledì 9 aprile. Bianco o rosso, rosé o bollicine: si accontentano, per usare un eufemismo, i palati dei più raffinati sommelier. Sono 18 i padiglioni, divisi per regioni, più di 4mila gli espositori. Ogni sezione ha le sue peculiarità: in Emilia-Romagna, dove il taglio del nastro ha raccolto una sfilata di vip (Simona Ventura, Alberto Tomba e lo chef Massimo Bottura) il fiore-calice di vino diventa parte della scenografia; in Calabria ci si può immergere nella storia enogastronomica regionale grazie a visori di realtà aumentata, mentre un drone sorvola sul padiglione.

Numerosi buyer anche dagli Usa

Il salone internazionale dei vini e distillati si conferma evento di riferimento con buyer in arrivo da 140 Paesi. Proprio la dimensione internazionale è uno dei pilastri della manifestazione: Veronafiere, in collaborazione con Agenzia Ice, ospita 1.200 top buyer da 71 nazioni.

Tema caldo e discusso, quello dei dazi dagli Stati Uniti, ma la fiducia resta alta. Sono infatti 3mila i buyer dagli Usa, in linea con i numeri della precedente edizione. Delegazioni consistenti arrivano anche da Canada, Cina, Regno Unito, Brasile, India, Singapore, Giappone e Corea del Sud, mentre in ambito europeo spiccano Germania, Svizzera, Nord Europa e area balcanica.

Il dibattito e la preoccupazione sui dazi

Proprio sulla questione dazi è intervenuto il ministro del Made in Italy,  Adolfo   Urso , spiegando che “l’Italia, con il governo di Giorgia Meloni, ha un ruolo cruciale nell'Unione Europea e nei rapporti transatlantici, di conseguenza può aiutare a portare sui binari giusti, del dialogo, il confronto tra Europa e Nord America. All'Europa chiediamo una reazione non di pancia, ma una reazione ragionata, responsabile, consapevole, perché dobbiamo assolutamente evitare, una guerra commerciale". Tema sul quale si è espresso anche Michele de Pascale, presidente dell’Emilia-Romagna, non nascondendo la preoccupazione, ma spronando l’Italia ad essere "capofila in Europa” per difendere gli interessi del continente.

Presenti all’inaugurazione anche il ministro Luca Ciriani (Rapporti con il Parlamento) e Francesco Lollobrigida (Sovranità alimentare e Agricoltura). “Sarà qui anche il commissario alla salute che chiuderà la polemica sulla dannosità del vino - ha detto Lollobrigida -: solo l’abuso è un pericolo e questo va raccontato. Il nostro sistema agroalimentare punta al benessere e questo è un regalo anche per gli Stati Uniti, perché senza questi prodotti si mette a rischio la salute".

Alessandro Giuli, ministro alla Cultura, ha invece chiesto ai presenti di immaginare come sarebbe il mondo senza vino. “Mancherebbe una parte fondamentale della cultura universale e la parte più bella della poesia, dell'arte, ma anche della scultura e della letteratura - ha spiegato -. Il vino è come il mare, non conosce ostacoli e vincerà contro le paure di questi giorni intorno ai dazi”.

La 57esima edizione del Vinitaly

Per il presidente di Vinitaly, la 57esima ”sarà una grande edizione: per i numeri e per la presenza istituzionale - ha sottolineato -. Domani due Commissari europei - all'agricoltura e alla salute - saranno a Verona per presentare il pacchetto vini Ue. Un provvedimento accolto dalle associazioni di categoria in modo positivo, perché va incontro alle richieste del mondo del vino e vitivinicolo".

Tra le tanti voci anche quella di Roberto Monti, presidente Consorzio Vini di Romagna: “Siamo a Vinitaly con una collettiva di 18 aziende per proporre e far degustare il meglio delle nostre terre, dal Sangiovese agli spumanti Nove bolle. Il momento è particolare, ma ci aspettiamo una buona edizione, la presenza di americani interessati alle produzioni italiane fa ben sperare”.

Ha sottolineato l’importanza di essere alla fiera anche Franco Donati, presidente Terre Cevico, che propone anche “soluzioni dealcolate in lattina: non è calato il consumo o il fatturato, ma il modo di approcciarsi al vino e il rapporto con questo”.