“Viaggiare in aereo con cani e gatti? Attenzione, rischiano diarrea, cistite esplosiva e crisi respiatorie. Portate un giochino anti-nausea”: i consigli della veterinaria

L’annuncio del governo di aprire le cabine degli aerei ai passeggeri a quattro zampe anche di medie e grosse dimensioni, che finora erano costretti a viaggiare in stiva, ha generato grande entusiasmo nei proprietari dei cani e dei gatti che sognavano di poterli portare ovunque con sé, ma anche le perplessità di chi “teme” le […] L'articolo “Viaggiare in aereo con cani e gatti? Attenzione, rischiano diarrea, cistite esplosiva e crisi respiatorie. Portate un giochino anti-nausea”: i consigli della veterinaria proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mag 13, 2025 - 13:22
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“Viaggiare in aereo con cani e gatti? Attenzione, rischiano diarrea, cistite esplosiva e crisi respiatorie. Portate un giochino anti-nausea”: i consigli della veterinaria

L’annuncio del governo di aprire le cabine degli aerei ai passeggeri a quattro zampe anche di medie e grosse dimensioni, che finora erano costretti a viaggiare in stiva, ha generato grande entusiasmo nei proprietari dei cani e dei gatti che sognavano di poterli portare ovunque con sé, ma anche le perplessità di chi “teme” le conseguenze di ritrovarsi questi nuovi passeggeri seduti accanto, ad alta quota. Quel che è certo, come ha spiegato a FqMagazine la dottoressa Odette Abramovich, veterinaria esperta in comportamento animale, è che bisogna pensare che “gli animali hanno emozioni come noi, hanno paura e ansia che vanno gestite”, quindi, prima di partire è bene pensare al loro benessere per la sicurezza di tutti. La regola base per chi decida di affrontare un volo con il suo cane o il suo gatto è quella di “prevenire” le possibili conseguenze indesiderate di un passeggero che non è abituato agli spazi, ai rumori e alla dimensione della cabina di un aereo. Allo stesso tempo, è fondamentale informarsi sulle regole veterinarie del Paese di destinazione, se non è l’Italia, per evitare brutte sorprese in aeroporto o, peggio, all’arrivo.

Quindi, vaccinazioni, microchip ed eventuali trattamenti come gli antiparassitari, soprattutto per i cani, vanno organizzati per tempo. La vaccinazione antirabbica, ad esempio, va fatta con un anticipo di circa 20 giorni prima della partenza perchè sia considerata valida. Inoltre sarebbe opportuno dotare l’amico a quattro zampe di una pettorina (esistono anche quelle per i gatti) che abbia una piccola medaglietta indicante il nostro numero di telefono in caso di qualsiasi, scongiurabile, evenienza. Ogni compagnia aerea va informata per tempo della nostra intenzione di portare il cane o il gatto in viaggio e sarà questa a dare l’autorizzazione per ammetterlo in cabina, pagando il biglietto previsto e passando dai controlli dei suoi documenti al check in. Allo stesso modo vanno verificate le regole relative alle dimensioni e alla conformazione del trasportino ammesso a bordo e nel quale verrà alloggiato il gatto o il cane.

La raccomandazione di Odette Abramovich è quella di “mettere il trasportino che useremo per viaggiare in casa, aperto e di presentarlo come una cuccia confortevole che possa richiamare gli stati di calma collegati all’ambiente familiare”. Sarebbe meglio non fosse lo stesso usato per andare dal veterinario, ha aggiunto la dottoressa, “perché in quello c’è già una rappresentazione negativa e se non è pulito bene ci possono essere feromoni di paura attaccati alle pareti”.
L’idea è quella di abituare il gatto o il cane a quello spazio che sia “vissuto come un piccolo rifugio sicuro per portarsi via un pezzettino di casa”. Per renderlo più rassicurante si può mettere al suo interno un indumento del padrone che abbia il suo odore ed un giochino da masticare per evitare che possa sviluppare la nausea. Dal punto di vista emotivo, spiega Abramovich, “oltre al luogo sicuro è necessario lavorare sulla nostra osmosi emozionale, la trasmissione di emozione dei mammiferi sociali” che in questo caso passa dal proprietario al suo cane o gatto. “Il partner umano deve cercare di essere rilassato così anche l’animale si fiderà”. Lavorare su di noi per aiutare loro, insomma.

Si può comunque fare ricorso a prodotti naturali per calmarlo, è il caso dell’olio essenziale di lavanda (basta una goccia nel trasportino) o di spray ai feromoni; in casi più complessi, si può chiedere al veterinario il farmaco giusto da somministrare in base all’animale e alla sua situazione clinica. “Come accade a noi – continua Abramovich – ci sono attacchi di panico anche per cani e gatti, soprattutto in una situazione completamente sconosciuta come quella di un volo aereo affrontato per la prima volta. Per loro può risultare molto stressante e questi possibili disagi vanno evitati e gestiti”. “Esiste anche il rischio che l’animale possa espletare i propri bisogni nel trasportino, spesso sotto forma di diarrea, o con comparsa di cistite esplosiva per cui si perdono le urine con più facilità. Il mio consiglio – ha proseguito – è quello di usare traversine e prodotti per pulire per agire in fretta evitando odori sgradevoli per altri passeggeri.” Un’altra raccomandazione è quella di evitare cibo fino a sei ore prima prima del volo dando solo un po’ di acqua, anche con una spugnetta bagnata per evitare che abbiano la nausea”.

I gatti hanno più difficoltà a passare troppe ore senza mangiare, per cui se il viaggio è molto lungo e supera le 8 ore, “è bene che possano mangiare un pochino ma se soffrono di nausea è meglio evitare finché viaggio non sarà finito”. Una raccomandazione importante riguarda anche le razze che devono evitare di volare; in particolare tutte quelle che hanno il nasino schiacciato, i “brachicefali”, perché sono soggetti a problemi respiratori che anche l’ansia con il respiro affannato potrebbe indurre. E’ sempre bene chiedere al veterinario e sincerarsi che non abbiamo problemi cardiologici e respiratori. Per i gatti, invece, può funzionare l’idea di coprire il trasportino con un telo perché, essendo prede, “questo li aiuta a diminuire gli stimoli dal punto di vista visivo e stanno più tranquilli, soprattutto in aeroporto, per non sentirsi in pericolo”.

E se iniziano ad abbaiare o a miagolare durante il volo? “Conoscendo il proprio animale – consiglia la Abramovich – è bene fare un lavoro preventivo con un veterinario comportamentalista per arrivare in aereo evitando che la richiesta di attenzione, con le vocalizzazioni, possa compromettere il volo di tutti”. Insomma, i cani e soprattutto i gatti, che normalmente non sono abituati a lasciare la propria casa, vanno gestiti prima, lavorando sulle loro emozioni e sull’autocontrollo con percorsi preventivi legati alla loro personalità. “Ricordiamoci sempre – conclude la dottoressa – che questo è un grande momento nel quale si è fatto un grande passo in avanti verso l’integrazione e l’inclusione per loro, ma dobbiamo conquistarlo ogni giorno e pensare sempre che in aereo non siamo da soli, ma con altre persone che è giusto trascorrano il loro viaggio nelle condizioni migliori possibili”. Tutti questo richiama ad una grande responsabilità da parte dei partner umani dei futuri cani e gatti volanti.

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