Verso il conclave, quando inizia e qual è la procedura per eleggere il successore di Papa Francesco

Conclusi i funerali di Papa Francesco, è già tempo di pensare al conclave che eleggerà il successore di Bergoglio al soglio pontificio. L’inizio, secondo la normativa vaticana, è previsto tra i 15 e i 20 giorni successivi alla morte del pontefice: dunque dal 5/6 al 10 maggio. Papa Benedetto XVI, però, aveva introdotto un emendamento […] L'articolo Verso il conclave, quando inizia e qual è la procedura per eleggere il successore di Papa Francesco proviene da Il Fatto Quotidiano.

Apr 26, 2025 - 21:14
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Verso il conclave, quando inizia e qual è la procedura per eleggere il successore di Papa Francesco

Conclusi i funerali di Papa Francesco, è già tempo di pensare al conclave che eleggerà il successore di Bergoglio al soglio pontificio. L’inizio, secondo la normativa vaticana, è previsto tra i 15 e i 20 giorni successivi alla morte del pontefice: dunque dal 5/6 al 10 maggio. Papa Benedetto XVI, però, aveva introdotto un emendamento che autorizza le congregazioni generali a decidere di anticipare l’inizio, qualora a Roma fossero già giunti tutti i cardinali. In ogni caso già dal 28 aprile la Cappella Sistina sarà chiusa al pubblico. Resteranno invece aperti i Musei Vaticani.

L’ultimo saluto a Francesco ha portato 220 cardinali su 252, ma non tutti sono elettori (può votare chi non ha compiuto 80 anni prima della morte del Papa). Gli elettori voteranno all’interno della Cappella Sistina. Il maestro delle celebrazioni liturgiche pronuncerà la frase Extra Omnes ovvero il “Fuori tutti” e inizierà la votazione sotto l’affresco del Giudizio Universale di Michelangelo Buonarroti. Non ci sarà Angelo Becciu, condannato in primo grado per truffa e peculato.

Per l’elezione bisogna ottenere almeno i due terzi dei voti dei cardinali elettori. Si va al ballottaggio soltanto a partire dal 34esimo scrutinio (o dal 35esimo se si è votato anche il giorno di apertura del conclave) tra i due candidati che nell’ultimo scrutinio hanno ottenuto la maggioranza dei voti. Anche in questo caso è richiesta la maggioranza dei due terzi. Le ultime modifiche alle operazioni di voto risalgono al motu proprio di Benedetto XVI del giugno 2007: in quell’occasione si è ripristinata la norma tradizionale sulla maggioranza richiesta nell’elezione, oltre a quella sul ballottaggio. Si è anche specificato che i due cardinali rimasti in lizza per l’elezione non potranno partecipare attivamente al voto.

“Non cerchiamo un re, quindi non sono un kingmaker. Sono un membro del Collegio cardinalizio” ha osservato il cardinal Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco Frisinga, nel corso di un incontro coi media a Roma. Per Marx, uno dei tre cardinali tedeschi che voteranno nella Sistina, e già stretto collaboratore di Francesco come membro del ‘Collegio dei cardinali’ e coordinatore del Consiglio per l’Economia, il futuro Papa deve essere comunicativo e deve “mettere al centro la credibilità del Vangelo”. In altre parole, una sorta di ‘continuatore’ del Pontefice scomparso. “In questi giorni si è potuto vedere il sentimento del popolo di Dio – aggiunge -. I cardinali non possono ignorare questo sentimento”. E alla domanda se si può aspettare un papa italiano, il cardinale Marx risponde: “Tutto è aperto. Non è una questione di lingua, Paese o cultura. C’entra la persona. Non è neanche una questione che sia conservatore o progressista. È una questione di credibilità e di dialogo”. “Il nuovo Papa – conclude il porporato tedesco – deve aver chiara l’importanza del Vangelo in tutto il mondo. Deve avere una visione universale”.

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