“Venti minuti per stanza, lavoriamo a cottimo”. La denuncia delle addette alle pulizie di un grande hotel di Milano
Ogni giorno Monica (nome di fantasia) pulisce le stanze di un hotel quattro stelle a Milano, in zona Porta Nuova. Non è assunta direttamente dall’albergo, ma da una ditta esterna, non con il contratto del turismo ma col multiservizi. Poco più di sette euro lordi all’ora. Meno di mille al mese. Per sei ore di […] L'articolo “Venti minuti per stanza, lavoriamo a cottimo”. La denuncia delle addette alle pulizie di un grande hotel di Milano proviene da Il Fatto Quotidiano.

Ogni giorno Monica (nome di fantasia) pulisce le stanze di un hotel quattro stelle a Milano, in zona Porta Nuova. Non è assunta direttamente dall’albergo, ma da una ditta esterna, non con il contratto del turismo ma col multiservizi. Poco più di sette euro lordi all’ora. Meno di mille al mese. Per sei ore di lavoro al giorno, almeno in teoria. “Perché nella pratica siamo pagate a cottimo – spiega la lavoratrice al fattoquotidiano.it – ogni giorno ci viene assegnato un numero di stanze da fare che può arrivare anche a venti. E se non ce la facciamo a finire in tempo, siamo costrette a fermarci di più senza che ci venga pagato il tempo extra”.
Negli ultimi mesi, le lavoratrici hanno preso nota degli orari di entrata e uscita. “All’appello ci mancano dalle 20 alle 30 ore al mese che vuol dire oltre duecento euro in meno”. Una cifra inferiore a quella che un cliente spende per dormire in singola in una delle camere dell’hotel. E così mercoledì le lavoratrici sono entrate in stato di agitazione e hanno scioperato insieme al sindacato Si Cobas per chiedere “che le ore in più siano pagate”.
La situazione, secondo le lavoratrici che da oltre dieci anni sono in questo albergo, è iniziata a peggiorare con l’ultimo cambio di appalto avvenuto a novembre dell’anno scorso. Da quel momento, le condizioni sono diventate sempre più difficili. “Il numero di stanze da fare è aumentato e questo vuol dire correre di più arrivando a doverci mettere venti minuti per stanza” racconta una delle lavoratrici. Un tempo “insostenibile” per pulire stanze che misurano almeno 27 metri quadri e che sono sempre più “complesse perché oltre alle lenzuola, ai pavimenti e ai bagni ci sono anche le macchine del caffè, i bicchieri utilizzati, i bollitori”.
E così le lavoratrici hanno scelto di protestare di fronte alla sede dell’Nh Porta Nuova per due giorni consecutivi. Una situazione che secondo il sindacato Si Cobas non è isolata ma è diffusa nel settore alberghiero. “I lavoratori di questo settore, spesso donne e migranti, continuano ad essere sottopagati – denuncia in un volantino il Si Cobas – l’esternalizzazione dei servizi di pulizia lascia i dipendenti in balia di appalti poco duraturi e sempre al ribasso. Il cottimo, ossia la pratica di pagare le cameriere in base a quante stanze sono riuscite a pulire anzichè alle ore lavorate è inaccettabile oltre che illegale”. Il sindacato chiede dunque che le lavoratrici siano inquadrate “non più con il contratto multiservizi ma con quello del turismo”.
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