Un nome di fantascienza e un padrone (quasi) assoluto: Elon Musk fonda la sua città. Ecco dov’è Starbase, come funziona e chi sono i suoi abitanti

Non è più solo una base spaziale all’avanguardia, ma una vera e propria città, con un nome che evoca viaggi interstellari: Starbase, Texas. Sabato 3 maggio, con un voto dal risultato quasi plebiscitario ( 212 favorevoli e solo 6 contrari su 283 aventi diritto), i residenti dell’area nota come Boca Chica Village, all’estremità meridionale del Texas vicino al confine messicano, hanno approvato l’incorporazione del loro piccolo insediamento in un nuovo comune ufficiale. Un comune la cui popolazione è composta quasi interamente da dipendenti di SpaceX, l’azienda aerospaziale di Elon Musk.

L’approvazione era data per scontata, ma la formalizzazione è un passo significativo, celebrato immediatamente da Elon Musk sulla sua piattaforma social, X. “La gente di Boca Chica ha votato! Starbase è ora ufficialmente una città. Starbase, Texas”, ha scritto, aggiungendo poi un altro post con una foto che lo ritrae intento a scavare simbolicamente il terreno con una vanga: “Starbase è iniziata con una pala”.

La creazione del nuovo comune, che si estende su soli 3,9 chilometri quadrati tra hangar, strade sterrate, roulotte e qualche modesta abitazione (oltre a un bar chiamato “Occupy Mars”, una scuola e persino un busto di Musk in stile sovietico, già vandalizzato), istituisce un governo locale con un sindaco e due commissari. Questo nuovo ente avrà poteri su pianificazione urbanistica, tassazione e altre questioni locali, sottraendo di fatto parte dell’autorità alla Contea di Cameron.

Ma perché trasformare una base di lancio in una città? I funzionari di SpaceX sono stati vaghi sui motivi esatti. In una lettera inviata nel 2024 alle autorità locali per chiedere l’indizione del referendum, la direttrice generale di Starbase, Kathryn Lueders, scriveva genericamente: “Abbiamo bisogno della possibilità di far crescere Starbase come comunità”. La lettera sottolineava come l’azienda gestisse già di fatto strade, servizi pubblici, istruzione e assistenza sanitaria per i residenti. Tuttavia, molti critici vedono in questa mossa un tentativo di consolidare ed espandere il controllo personale di Musk sull’area. La preoccupazione principale riguarda la gestione degli accessi pubblici alla popolare spiaggia di Boca Chica e all’adiacente parco statale. Attualmente, i lanci dei razzi Starship (con cui Musk punta a portare l’uomo sulla Luna “prima della Cina” e poi su Marte, grazie a contratti con NASA e Dipartimento della Difesa) e persino i test dei motori richiedono la chiusura temporanea dell’unica autostrada locale e, di conseguenza, dell’accesso alla spiaggia e al parco.

SpaceX, che punta ad aumentare i lanci da 5 a 25 all’anno, non ha nascosto ai legislatori statali che trasferire l’autorità di chiusura dalla contea al nuovo governo cittadino di Starbase (controllato di fatto dall’azienda) semplificherebbe notevolmente le operazioni di lancio. Sono già stati presentati progetti di legge in Texas in tal senso, incluso uno che renderebbe un reato minore (punibile fino a 180 giorni di carcere) il mancato rispetto dell’ordine di evacuare la spiaggia. Per ora, il giudice della contea di Cameron, Eddie Trevino Jr., ha affermato che non è necessario alcun cambiamento nell’autorità di chiusura. Ma la creazione della città di Starbase, abitata e governata quasi esclusivamente da dipendenti SpaceX, apre scenari inediti e preoccupanti sul rapporto tra interessi privati di una potente azienda aerospaziale e diritti pubblici in un’area di grande valore naturalistico e turistico.

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