Un mare di sangue: la Norvegia aumenta le quote di caccia alle balene

Mentre il mondo si interroga sul futuro dei giganti del mare, la Norvegia rilancia la caccia alle balene, ignorando la moratoria globale e sfidando la comunità internazionale. Una decisione che ha scatenato la reazione indignata degli ambientalisti, preoccupati per il destino di questi mammiferi marini e per l’impatto sull’ecosistema oceanico. Il ministro della Pesca e...

Mar 5, 2025 - 12:55
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Un mare di sangue: la Norvegia aumenta le quote di caccia alle balene

Mentre il mondo si interroga sul futuro dei giganti del mare, la Norvegia rilancia la caccia alle balene, ignorando la moratoria globale e sfidando la comunità internazionale. Una decisione che ha scatenato la reazione indignata degli ambientalisti, preoccupati per il destino di questi mammiferi marini e per l’impatto sull’ecosistema oceanico.

Il ministro della Pesca e degli Oceani norvegese, Marianne Siversten Næss, ha infatti annunciato l’aumento delle quote di caccia, portando il limite a 1.406 balenottere minori per il 2025. Un incremento di 249 esemplari rispetto all’anno precedente, giustificato dalla necessità di “mantenere l’equilibrio nell’oceano” e fornire “cibo sano e locale”.

La caccia alle balene norvegese è sostenibile, severamente regolamentata e la popolazione di balenottere minori è in ottime condizioni – ha spiegato, in un comunicato, il ministro. La Norvegia utilizza metodi di pesca efficienti e rispettosi del benessere degli animali e il grande consumo di pesce delle balene influisce sull’ecosistema. La caccia alle balene contribuisce quindi all’equilibrio nell’oceano. Per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità delle Nazioni Unite, dobbiamo anche mangiare più pesce e la caccia alle balene fornisce cibo sano e di provenienza locale

Un’industria in declino

Tuttavia, i dati raccontano una storia diversa. La domanda interna di carne di balena è in costante calo, con solo il 2% dei norvegesi che la consuma, e nessun giovane sotto i 35 anni che la mangia regolarmente. Un’indagine del 2021 ha evidenziato come il consumo sia calato dal 4% del 2019 al 2% del 2021, sottolineando come l’industria sia in crisi.

Nonostante ciò, il governo norvegese continua a sostenere con forza la caccia commerciale, alimentando un dibattito acceso sulle motivazioni reali di questa scelta. Gli attivisti, infatti, contestano le argomentazioni ufficiali, sottolineando il ruolo cruciale delle balene nell’ecosistema marino.

Ci sono più di 100.000 balenottere minori nell’Atlantico settentrionale – ha spiegato il ministro – La quota per il 2025 è di 1.406 balenottere minori, un aumento rispetto alla quota dell’anno scorso di 1.157 animali. L’aumento deriva dalla quota inutilizzata degli anni precedenti, che è stata riportata al 2025. La quota è stabilita in base a modelli di calcolo del Comitato scientifico della Commissione baleniera internazionale (IWC). Questi modelli garantiscono una gestione sostenibile della popolazione di balenottere minori.

Balene, custodi dell’oceano

“Le balene svolgono un ruolo scientificamente provato e fondamentale nel mantenere l’oceano sano, il che aiuta nella lotta contro il crollo climatico”, ha spiegato Danny Groves, responsabile delle comunicazioni presso Whale and Dolphin Conservation. “La disinformazione sulle balene come dannose per le popolazioni ittiche è anche contraria alla ricerca scientifica, perché in realtà è vero il contrario: un numero maggiore di balene determina una maggiore produttività dell’ecosistema, che supporta popolazioni ittiche complessive più grandi”.

L’aumento delle quote di caccia rappresenta quindi una minaccia non solo per le balene, ma anche per l’equilibrio dell’ecosistema marino e per la lotta al cambiamento climatico. Un paradosso che solleva interrogativi sulle scelte di un Paese che sostiene di sposare politiche ambientali sostenibili.

Un fenomeno globale

La Norvegia non è l’unico Stato a praticare la caccia alle balene. Giappone e Islanda continuano a sfidare la moratoria, alimentando un mercato controverso e spesso legato al turismo. Tuttavia, la tendenza è chiara: la domanda di carne di balena è in calo, mentre la consapevolezza sull’importanza di questi animali per l’ecosistema è in aumento.

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