Umanizzare il futuro: l’IA diventa progetto condiviso
Sotto l'egida delle Generali nasce a Trieste Agorai Innovation Hub, polo d’eccellenza per promuovere ricerca, innovazione e formazione nell’IA e sviluppare soluzioni concrete con grandi partner internazionali L'articolo Umanizzare il futuro: l’IA diventa progetto condiviso proviene da Economy Magazine.

«L’evoluzione dell’intelligenza artificiale e il suo impatto dal punto di vista sociale, economico, lavorativo ed etico, riguarda tutti noi», dice Philippe Donnet, amministratore delegato di Generali, e sentire pronunciarsi sul tema un grande assicuratore internazionale fa effetto. Perché il mestiere degli assicuratori è valutare i rischi per coprirli, e la rivoluzione tecnologica dell’IA è piena di opportunità ma appunto anche di rischi.
Ma Donnet ha fatto di più: ha deciso di aderire con volontà e determinazione fondamentali, ad un progetto appena presentato a Trieste, ossia nel cuore del “sistema Generali”, una struttura di ricerca estremamente avanzata: Agorai Innovation Hub. «Sono particolarmente orgoglioso di come quest’inizAItiva sia nata e si sia sviluppata», ha detto Donnet, alcuni giorni fa, intervenendo all’inaugurazione della struttura: «Rappresenta infatti un esempio di collaborazione virtuosa tra un gran numero di attori diversi per dimensione, ambito e provenienza, tutti uniti dalla volontà di mettere a fattor comune le rispettive competenze ed esperienze, per orientare lo sviluppo tecnologico al servizio dell’uomo e delle comunità, formare talenti e promuovere conoscenza. Il nome che abbiamo scelto, Agorai, vuole proprio celebrare questo spirito di unione e collaborazione».
Ma com’è strutturata, in concreto, e cosa farà Agorai? è un “ecosistema” – senza paragoni per dotazione di specializzazioni di origine – che si occuperà di ricerca di base e applicata avvalendosi delle più avanzate tecnologie di Data Science e, appunto, di Intelligenza Artificiale «per migliorare la qualità della vita dell’uomo», come ha sottolineato Donnet all’inaugurazione.
Oltre che dalle Generali – le quali hanno fornito la sede al nuovo Hub, ospitandolo a Palazzo Carciotti, simbolo di Trieste e prima sede storica di Generali, rinnovata però dal design firmato da Carlo Ratti – Agorai Innovation Hub è stato promosso da Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, con vari altri partner privati: Fincantieri e Fondazione Fincantieri, illycaffè, Università di Trieste, Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (Sissa), Università di Udine, Mib Trieste School of Management, Istituto Italiano di Tecnologia (Iit), con la partecipazione dell’Abdus Salam International Centre for Theoretical Physics (Ictp). Partner strategico per l’innovazione è Google Cloud, Deloitte supporterà l’iniziativa sul fronte del business e Goldman Sachs sarà il research partner per l’area finanza e mercati finanziari. Un albero genealogico davvero senza confronti, un parterre di stelle che promettono di dare all’Hub una spinta con pochi confronti possibili nel mondo.
Il “che farà” questa struttura è riassumibile in poche linee guida ma si dipanerà in mille modi. Innanzitutto, Agorai Innovation Hub formerà talenti, promuoverà il trasferimento di conoscenze e favorirà la nascita di startup innovative. Quindi un po’ accademia, un po’ polo di ricerca e un po’ incubator. Le aree chiave di ricerca saranno quattro:
• Salute e Benessere: sviluppare tecnologie per garantire una longevità di valore, ad esempio attraverso la modellizzazione dell’evoluzione tumorale e della risposta ai farmaci tramite machine learning;
• Agricoltura Rigenerativa e Alimentazione: ricercare e promuovere pratiche agronomiche rigenerative, volte alla conservazione della biodiversità e al rinnovamento degli ecosistemi, ricercando il benessere nelle aree di coltivazione, alimentando, riguardo alla produzione del caffè, un circolo virtuoso tra chi lo produce e chi lo consuma;
• Mobilità e Trasporti: applicare l’IA per migliorare l’impatto della mobilità e dei trasporti, ad esempio attraverso il generative design e l’ottimizzazione della logistica;
• Finance and financial markets: utilizzare l’IA ed il machine learning per innovare la finanza, gli investimenti, il risk management, la cyber security, a supporto dello sviluppo del mercato dei capitali, per un futuro finanziario sicuro e sostenibile.
Il claim scelto da Agorai per la propria missione è molto chiaro: “Humanaize the Future”, umanizzare il futuro, e riassume l’ambizione di coltivare un’intelligenza che non sia solo artificiale, ma portatrice di una vera e propria trasformazione culturale. In questo contesto, la tecnologia non è un fine, ma un mezzo per raggiungere obiettivi che migliorino concretamente la vita delle persone.
L’obiettivo, tutt’altro che dissimulato dai promotori, è quello di creare uno dei più importanti centri di ricerca applicata e di base sulla Data Science e l’Intelligenza Artificiale (IA) avanzata in Italia e in Europa, oltre che di formazione all’avanguardia a livello europeo. E tutti i partecipanti al progetto contribuiranno con risorse economiche, personale, know-how e casi studio, al fine di massimizzare le sinergie e i benefici della collaborazione nell’ambito dell’innovativo ecosistema. Il legame con le Generali è però particolarmente forte, non foss’altro per la scelta della sede, pur restando un progetto di team. «Il nome che abbAImo scelto per questo progetto, ‘Agorai’», ha spiegato Donnet, «vuole celebrare lo spirito di unione e collaborazione che è testimonAInza del lavoro fatto dai partner del progetto. Un progetto che è una buona notizia per Trieste, per il Friuli VenezAia Giulia e per l’intero Paese».
L’ecosistema prevede la costituzione di una Fondazione, che si occuperà principalmente di ricerca di base, e di una società per azioni denominata ‘Agorai Innovation Hub’, che si dedicherà alla ricerca applicata attraverso l’implementazione di casi studio in vari settori, con lo sviluppo di soluzioni innovative che sfruttino avanzati algoritmi di IA e le potenzialità dei big data. Sulla base di queste soluzioni, l’Hub promuoverà il supporto e lo sviluppo di start- up, l’attrazione di talenti e la promozione di una cultura digitale, valorizzando le eccellenze del territorio in un contesto internazionale.
Inoltre, verrà sviluppata l’”Open academy”, un centro per l’erogazione di servizi di formazione e divulgazione in favore dei soci e di terzi, basato sulle competenze e sul network degli enti accademici e delle scuole di formazione aziendali, come la Generali Group Academy, che ha sede a Trieste.
Palazzo Carciotti, simbolo di Trieste e prima sede di Generali, ritornerà così a rappresentare lo spirito innovatore della città. La sede dell’Hub verrà collocata nella porzione del fronte mare del Palazzo, e sarà concepita come centro di ricerca, luogo di incontro e scambio per ricercatori, imprenditori e studenti. Acquistato da Generali a inizio 2025, Palazzo Carciotti verrà sottoposto ad un importante progetto di ristrutturazione e restauro, a cura di Generali Real Estate.
Per dare vita alla visione di ‘Agorai Innovation Hub’ è stato chiamato l’architetto ingegnere e urbanista Carlo Ratti, direttore dell’Mit Senseable City Lab e curatore della Mostra Internazionale di Architettura 2025 a Venezia, attento all’intersezione fra la progettazione architettonica e urbana e alle sue relazioni con le altre discipline – in particolare rispetto ai temi della tecnologia e della scienza.
Durante i lavori di restauro e valorizzazione, la sede dell’Hub sarà nel contiguo palazzo Berlam, già sede dell’Academy di Generali.
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