Ucraina, Putin chiede “colloqui diretti il 15 maggio a Istanbul”. Zelensky: “Noi pronti, ma serve tregua da lunedì”

Qualcosa sembra muoversi sull’asse Mosca-Kiev. Dopo il summit dei volenterosi Merz, Macron e Starmer, con Meloni e Trump a distanza, dalla capitale ucraina ospiti di Volodymyr Zelensky, il presidente americano ha mostrato ottimismo parlando di “un giorno potenzialmente glorioso per Russia e Ucraina“. E le reazioni fanno ben sperare. In mattinata Vladimir Putin, pur definendo […] L'articolo Ucraina, Putin chiede “colloqui diretti il 15 maggio a Istanbul”. Zelensky: “Noi pronti, ma serve tregua da lunedì” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mag 11, 2025 - 10:26
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Ucraina, Putin chiede “colloqui diretti il 15 maggio a Istanbul”. Zelensky: “Noi pronti, ma serve tregua da lunedì”

Qualcosa sembra muoversi sull’asse Mosca-Kiev. Dopo il summit dei volenterosi Merz, Macron e Starmer, con Meloni e Trump a distanza, dalla capitale ucraina ospiti di Volodymyr Zelensky, il presidente americano ha mostrato ottimismo parlando di “un giorno potenzialmente glorioso per Russia e Ucraina“. E le reazioni fanno ben sperare. In mattinata Vladimir Putin, pur definendo “rozzoil piano d’azione prodotto sabato nel corso dell’incontro tra gli alleati, ha ribadito la sua disponibilità ad avviare colloqui diretti a Istanbul il 15 maggio. Gli ha risposto a stretto giro il presidente ucraino, dicendo di volere una tregua già da lunedì, ma di essere pronto a incontrare di persona i russi.

Da Istanbul a Istanbul
Sembra un ritorno alle origini del conflitto. Vladimir Putin apre a colloqui diretti con l’Ucraina e lo fa indicando data e luogo di un possibile primo summit: il 15 maggio a Istanbul. La città sul Bosforo fu la sede dei primi negoziati a marzo 2022, quelli durante i quali un’intesa per fermare sul nascere l’invasione di Mosca sembrava vicina, salvo poi naufragare. Oggi il capo del Cremlino guarda di nuovo alla megalopoli turca, soddisfacendo anche le ambizioni del presidente Recep Tayyip Erdogan di giocare un ruolo da mediatore, aggiungendo che l’inizio dei colloqui potrebbe portare anche a un cessate il fuoco prolungato. Parlando ai giornalisti, ha comunque voluto rispondere a chi lo ha accusato di non volere mettere fine alla guerra sul campo sostenendo che Kiev ha rifiutato varie proposte di tregua, compresa l’ultima di tre giorni: “Nonostante tutto proponiamo alle autorità di Kiev di riprendere i negoziati che loro hanno interrotto nel 2022, riprendere trattative dirette e senza precondizioni. Proponiamo di cominciare senza indugi il prossimo giovedì, 15 maggio, a Istanbul, dove sono state tenute in precedenza e dove erano state interrotte”. Putin ha poi ringraziato l’amministrazione americana per gli sforzi di mediazione.

Il presidente russo ha anche ricordato che, nonostante la roadmap uscita dal vertice di sabato tra gli alleati, la proposta russa rimane valida: “La nostra proposta è sul tavolo, la decisione ora spetta agli ucraini e ai loro tutori. La Russia ha ripetutamente proposto iniziative per il cessate il fuoco, ma sono state sabotate da Kiev. L’Ucraina ha violato la moratoria sugli attacchi alle infrastrutture energetiche e la tregua pasquale non è stata rispettata. Nonostante questo, alla vigilia del Giorno della Vittoria abbiamo dichiarato una tregua per la terza volta, senza escludere la possibilità di estenderla in base alla reazione del regime di Kiev – ha rivendicato – Le autorità di Kiev non hanno risposto in alcun modo al cessate il fuoco. Inoltre, l’Ucraina ha sferrato attacchi dal 6 al 7 maggio. L’8, il 9 e il 10 maggio ci sono stati 5 tentativi di attaccare il confine russo, proprio nei giorni del cessate il fuoco, verso le regioni di Kursk e Belgorod“.

Zelensky chiede la tregua immediata
Il presidente ucraino fa suo uno dei mantra di Donald Trump: “Continuare a uccidere non ha senso”. Così, partendo da questo, si rivolge a Vladimir Putin dicendo che Kiev si aspetta che “la Russia confermi un cessate il fuoco totale, duraturo e credibile a partire da domani, 12 maggio. Allora l’Ucraina sarà pronta a incontrarsi”, ha scritto su X commentando la proposta del leader russo. “È un segnale positivo che i russi abbiano finalmente iniziato a considerare la fine della guerra. Il mondo intero lo aspettava da molto tempo. E il primo passo per mettere fine a qualsiasi guerra è un cessate il fuoco”, ha concluso.

Più ricalcitrante invece il presidente francese, Emmanuel Macron, secondo cui la proposta di Putin è “un primo passo, ma non sufficiente”: “Un cessate il fuoco incondizionato non è preceduto da negoziati”. Putin sta “cercando una via d’uscita, ma vuole comunque guadagnare tempo”.

La guerra continua
Intanto però, la guerra è ripresa con la stessa veemenza. Le forze russe hanno lanciato un attacco con droni su Kiev e la difesa aerea ucraina è stata attivata, ha fatto sapere il sindaco della capitale, Vitaliy Klitschko. Anche il governatore della regione russa di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, ha affermato che un uomo è rimasto ferito in seguito a un attacco ucraino con un drone contro un veicolo in movimento: “Nella città di Valuiki, un uomo è rimasto ferito nell’attacco di un drone a un’auto in movimento. L’uomo è stato trasportato d’urgenza in ospedale con numerose ferite da schegge alla schiena”.

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