Tutti gli uomini di Elon Musk alla Casa bianca

Edward Coristine ha soltanto 19 anni ma è già un “consulente esperto” del dipartimento di Stato degli Stati Uniti. Luke Farritor ne ha 23 e, pur avendo abbandonato gli studi, risulta tra i dipendenti del Bureau of Diplomatic Technology dello stesso dipartimento. Akash Bobba invece ha 21 anni ed è ancora uno studente universitario, eppure […]

Feb 21, 2025 - 16:19
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Tutti gli uomini di Elon Musk alla Casa bianca

Edward Coristine ha soltanto 19 anni ma è già un “consulente esperto” del dipartimento di Stato degli Stati Uniti. Luke Farritor ne ha 23 e, pur avendo abbandonato gli studi, risulta tra i dipendenti del Bureau of Diplomatic Technology dello stesso dipartimento. Akash Bobba invece ha 21 anni ed è ancora uno studente universitario, eppure figura tra gli “esperti” dell’Office of Personnel Management, che gestisce il personale delle agenzie federali. Tutti e tre possiedono un indirizzo e-mail ufficiale e un’autorizzazione di livello A presso la General Services Administration, che garantisce loro l’accesso a tutti gli spazi fisici e ai sistemi informatici dell’amministrazione americana. Com’è possibile? I tre giovanissimi sono solo alcuni della trentina di collaboratori del nuovo Department of Government Efficiency (Doge) affidato da Donald Trump a Elon Musk.

Il nuovo “Progetto Manhattan”
Definito dal presidente «potenzialmente il “Progetto Manhattan” dei nostri tempi», il Doge ha il compito di analizzare la spesa governativa e proporre soluzioni “tecniche” per ridurre gli sprechi, tagliando miliardi di dollari di inefficienze «entro e non oltre il 4 luglio 2026». Col tempo però il dipartimento si è assunto anche l’incarico di far rispettare l’ordine esecutivo con cui The Donald ha cancellato le politiche di Joe Biden a tutela della diversità, dell’equità e dell’inclusione.
Perciò, nel suo primo mese di attività, ha già preso il controllo dell’Office of Personnel Management e della General Services Administration, smantellato di fatto l’Agenzia per lo sviluppo internazionale (Usaid), il Consumer Financial Protection Bureau e il dipartimento dell’Istruzione, messo le mani sui sistemi della National Oceanic & Atmospheric Administration (Noaa) e sull’Agenzia per la protezione dell’ambiente (Epa). Al contempo però ha anche suscitato il ricorso di 14 Stati e le proteste di varie associazioni e di alcuni ex dipendenti federali per la mancanza di trasparenza dimostrata e i brutali metodi adottati. Tanto che, l’11 febbraio, Trump ha firmato un altro ordine esecutivo, ampliando i poteri del Doge e ordinando alle agenzie federali di coordinarsi con il dipartimento di Musk non solo per la riduzione delle spese e del personale ma anche per le nuove assunzioni.
Il Doge in realtà non è un vero e proprio dipartimento. Come piace rimarcare anche all’uomo più ricco del mondo, si tratta infatti di un gruppo di “supporto tecnico” alla Casa bianca, ufficialmente separato dal governo ma che, per ordine del magnate, risponde all’Executive Office del presidente. Proprio come i suoi collaboratori rispondono solo a Musk.

Quei bravi ragazzi
D’altronde il patron di Tesla, X e Space X si è circondato di una serie di fedelissimi, alcuni dei quali molto giovani, che provengono in parte dalle sue stesse aziende. Tra questi figura il 19enne e già citato Edward Coristine che, prima di entrare al Doge, partecipò a uno stage estivo presso Neuralink, l’azienda con cui Musk progetta dispositivi da impiantare nel cervello per comunicare con i computer. Ma il giovane è un “figlio d’arte”. Suo padre, Charles Coristine, acquistò nel 2011 la nota azienda dolciaria LesserEvil quand’era sull’orlo del fallimento, risollevandone le sorti e arrivando a guadagnare oltre 100 milioni di dollari. Malgrado la giovane età infatti, come svelato da Wired, il 19enne ha già fondato almeno cinque aziende tra il Connecticut, il Delaware e il Regno Unito. Una di queste, denominata Tesla.Sexy LLC e registrata quando aveva solo 16 anni, gestisce decine di domini web, tra cui alcuni in Russia, compreso un bot intelligente che opera sul mercato locale. Non a caso, nel corso del 2022, fu assunto per un breve periodo da Path Network, una società di sicurezza informatica nota per reclutare ex hacker. Su Internet Coristine è meglio conosciuto con il suo pseudonimo “Big Balls” (letteralmente “Palle grosse”). Alla fine però, come confermato a Bloomberg dalla stessa società, fu licenziato per aver fatto trapelare «informazioni interne ai concorrenti». Un’accusa respinta al mittente dal giovane, che ora però accede ai dati raccolti dal governo americano.
Ma il suo non è l’unico profilo dei collaboratori del Doge a sorprendere i contribuenti. Anche il 23enne Luke Farritor, ex stagista di Space X, ha una storia interessante. Come da lui stesso raccontato a The Free Press, dopo essersi iscritto all’Università del Nebraska, dove il padre Shane insegna ingegneria meccanica, ha abbandonato gli studi per lavorare con l’imprenditore della Silicon Valley, Nat Friedman, ex a.d. di GitHub e Xamarin. Proprio grazie a un’iniziativa di Friedman, Farritor è riuscito ad assurgere all’onore delle cronache. L’anno scorso infatti, insieme ad altri due giovani, si è aggiudicato un premio da 700mila dollari vincendo la Vesuvius Challenge, un concorso lanciato proprio dall’imprenditore della Silicon Valley insieme al collega Daniel Gross e a un docente dell’Università del Kentucky. Il gruppo di Farritor è stato premiato per aver decifrato uno dei rotoli recuperati dalla biblioteca della Villa dei Papiri a Ercolano, seppellita dall’eruzione che nel 79 d.C. distrusse anche Pompei. Secondo la Cnn, sarebbe stato questo 23enne a licenziare per sbaglio decine di dipendenti della National Nuclear Security Administration, che supervisiona le scorte nucleari Usa.

Eppure non è l’unico giovanissimo collaboratore del Doge cresciuto all’ombra delle Big Tech. Il 21enne Akash Bobba, diplomatosi nel 2021 alla West Windsor Plainsboro High School, in New Jersey, ha passato l’estate scorsa come stagista a Neuralink mentre oggi risulta iscritto alla Northeastern University, dopo aver frequentato la UC Berkeley. Prima di approdare nell’azienda di Musk e dopo i tirocini presso Meta e Palantir, fondata dall’ex a.d. di PayPal, ex socio di Musk e finanziatore di Trump, Peter Thiel, il giovane aveva frequentato un altro stage in investment engineering presso l’hedge fund Bridgewater Associates. Come lui, anche il 24enne Gautier Cole Killian, che attualmente risulta solo un “volontario” del Doge, ha lavorato nel settore fin-tech. Diplomatosi nel 2019 e iscritto alla McGill University fino al 2021, prima di arrivare alla corte di Musk, Killian ha lavorato come ingegnere presso Jump Trading, un’azienda specializzata in operazioni finanziarie ad alta frequenza.
Anche il 25enne Gavin Kliger, che su LinkedIn si presenta come “consigliere particolare del direttore” dell’Office of Personnel Management, vanta diverse esperienze nella Silicon Valley. Per un breve periodo, nel 2019, ha lavorato come ingegnere a Twitter, mentre negli ultimi cinque anni ha percepito stipendi a sette cifre presso l’azienda di cloud computing Databricks. Ammiratore del capo del Pentagono Pete Hegseth, da lui definito su Substack un «guerriero» rimasto «vittima del deep state» per le accuse di violenza sessuale, secondo quanto riportato dal New York Times, a inizio febbraio è stato proprio Kliger a inviare l’e-mail che ordinava a tutto il personale dell’Usaid di lavorare da remoto in attesa di una revisione del Doge. Una dimostrazione del potere concesso da Musk ai suoi giovanissimi collaboratori.

Tra questi figura anche il 22enne Ethan Shaotran, fondatore della startup Energize AI, che nel 2023 ha ricevuto 100mila dollari di sovvenzioni da OpenAI, casa-madre di ChatGPT guidata dal rivale di Musk Sam Altman, per lo sviluppo di Spark, un assistente intelligente rivolto ai professionisti. Diplomatosi nel 2020 alla Gunn High School di Palo Alto, in California, risulta iscritto alla Harvard University, nel cui Edge Computing Lab ha lavorato allo sviluppo delle auto a guida autonoma. Prima di approdare al Doge, nell’ottobre scorso è arrivato secondo a un concorso organizzato da xAI, la società di intelligenza artificiale di Musk.
Ma il profilo più inquietante tra i giovani collaboratori dell’uomo più ricco del mondo appartiene senz’altro a Marko Elez, un ingegnere informatico di 25 anni inserito dal Doge nel dipartimento del Tesoro, da dove si era dimesso per le polemiche sulle sparate razziste pubblicate da un profilo social riconducibile, secondo il Wall Street Journal, proprio a lui. «Solo per la cronaca, ero razzista prima che fosse di moda», scriveva sull’account @nullllptr dall’ex Twitter. «Non mi dispiacerebbe affatto se Gaza e Israele venissero entrambi spazzati via dalla faccia della Terra», affermava in un altro. Ma Elez, difeso persino dal vicepresidente JD Vance che l’ha definito un «ragazzino», è stato subito riassunto. «Sbagliare è umano, perdonare è divino», si è giustificato Musk dopo aver lanciato un sondaggio su X per riprendere a bordo il giovane.

Governo ombra
Se la maggior parte dei collaboratori del Doge, come rivelato da Business Insider, ha tra i 20 e i 30 anni, alcuni vantano esperienze ben più importanti. L’avvocato 36enne Austin Raynor, ad esempio, ha lavorato nell’entourage del giudice della Corte Suprema, Clarence Thomas. L’ex nuotatrice 24enne Kendall Lindemann, laureata alla Business School dell’Università del Tennessee nel 2022, ha lavorato per McKinsey per circa due anni finché nel 2024 non è stata assunta dalla società di investimenti nel settore sanitario Russell Street Ventures, gestita da Brad Smith, attuale funzionario del Doge ed ex dipendente del Center for Medicare & Medicaid Services nella prima amministrazione Trump. Tra i collaboratori di Musk poi figura anche il 35enne Adam Ramada, attuale dirigente del Doge la cui azienda Spring Tide Capital ha acquisito una quota di Impulse Space, fondata da un dipendente di Space X e fornitrice della società dell’uomo più ricco del mondo. Non solo: tra i funzionari del nuovo dipartimento figurano anche due stretti collaboratori di Elon. Si tratta dell’ingegnere aerospaziale Steve Davis, che dirige The Boring Company, la società di Musk che costruisce tunnel per auto a guida autonoma con cui evitare il traffico cittadino, e Jehn Balajadia, descritta dal New York Times come assistente del patron di Tesla, inserita nel dipartimento dell’Istruzione. Molti però non figurano come dipendenti del gruppo di Musk. Quasi tutti infatti sono registrati come volontari ma, come previsto dall’ordine esecutivo di Trump, da questo mese ogni agenzia federale deve creare i propri “Doge Team” con persone collegate alla squadra di Musk, la cui lista però non è pubblica.
Malgrado la promessa di «massima trasparenza» da parte del patron di Space X, il suo nuovo dipartimento non offre informazioni su alcuno dei suoi canali di comunicazione né sul suo personale né sui suoi atti, che potrebbero restare sigillati fino al 2034. Secondo quanto rivelato negli scorsi giorni su X dalla consulente del Doge Katie Miller, il gruppo di Musk è protetto dal Presidential Records Act, la legge che regola la trasparenza sugli atti ufficiali della presidenza statunitense, obbligando il nuovo dipartimento a registrare ogni comunicazione interna, che però resterà sigillata fino a cinque anni dopo la fine del secondo mandato Trump, nel 2034. Ma per allora il Doge sarà già stato chiuso da otto anni.