Strategia di trading frattale e indicatori

Il Fractal trading utilizza pattern di prezzo autosembranti per identificare opportunità di trading. Scopri come applicare questa strategia e l'uso dell'indicatore Polarized Fractal Efficiency (PFE). The post Strategia di trading frattale e indicatori appeared first on Rankia: Comunità finanziaria.

Mar 20, 2025 - 22:49
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Strategia di trading frattale e indicatori

Il Fractal Trading è una strategia analitica focalizzata sull’identificazione di pattern di prezzo auto-simili su diverse scale temporali. Questa metodologia, basata sulla geometria frattale, cerca di decifrare le ripetizioni intrinseche e le proporzioni nascoste all’interno delle fluttuazioni di prezzo. Ciò permette ai trader di isolare e sfruttare opportunità operative delineate dalla ricorrenza di specifici schemi. In questo articolo, approfondiremo le applicazioni tecniche e gli aspetti critici del Fractal Trading, esaminando il suo utilizzo nelle diverse condizioni di mercato e analizzando la sua capacità di prevedere potenziali inversioni di tendenza o la continuazione di un trend in atto.

Definizione dei Frattali nel trading: analisi tecnica

La premessa fondamentale è che l’analisi tecnica è un’analisi di tipo frattale. Un frattale è una configurazione geometrica che si ripete su scale differenti, portando a configurazioni simili a quella originale. Nel contesto del trading, i frattali sono pattern che si ripetono nei grafici dei prezzi, aiutando i trader a identificare potenziali punti di inversione del mercato.

Uno degli esempi più famosi di frattali geometrici è il seguente:

fractal trading strategy
Geometria frattale

Il primo a formulare la teoria dei frattali è stato il matematico Benoit Mandelbrot il quale ha poi portato questi studi anche sui mercati finanziari.

La basi dell’Analisi tecnica sono di ipotizzare che i Mercati abbiano comportamenti frattali. Infatti si utilizzano indicatori ed oscillatori tecnici oppure tracciamenti grafici (trendline, supporti, resistenze) sia su dei grafici che hanno scali temporali lunghe (giorni, settimane, mesi) sia su scali temporali brevi (minuti, ore).

Tutto questo si può fare solo se si pensa che i mercati abbiano dei comportamenti e delle configurazioni similari su differenti dimensioni del tempo. Se vi mostro i seguenti 2 grafici sul cambio Eur/Usd:

Cambio-EurUsd-su-2-scale-temporali-differenti
Cambio Eur/Usd su 2 scale temporali differenti

Non si comprende quale dei 2 sia su scala temporale ad 1 ora e quale su scala temporale giornaliera.

Applicazione dei Frattali nel trading

L’indicatore frattale è stato introdotto dal famoso trader Bill Williams ed è utilizzato per identificare i punti di svolta del mercato. Questo indicatore si basa su pattern specifici che coinvolgono cinque candele consecutive:

  • Frattale rialzista: si verifica quando una candela ha un minimo più basso rispetto alle due candele precedenti e successive.
  • Frattale ribassista: si verifica quando una candela ha un massimo più alto rispetto alle due candele precedenti e successive.
  • Analisi tecnica: i trader utilizzano strumenti come i grafici a barre e a candele o i rintracciamenti di Fibonacci per identificare i modelli frattali nei prezzi. L’uso di più time frame è una tecnica popolare per analizzare i frattali, alla ricerca di modelli simili in periodi diversi per confermare i segnali di entrata o uscita.
  • Teoria del caos: i frattali, per alcuni, sono legati alla teoria del caos, che suggerisce che i mercati finanziari, pur apparendo caotici, hanno un certo grado di ordine sottostante. La frattalità è un modo per descrivere questo ordine apparente.

Questi pattern aiutano i trader a identificare potenziali inversioni di tendenza.

trading-indicatore-frattale

Le frecce verdi sono posizionate sopra i massimi che soddisfano i requisiti descritti sopra e le frecce rosse sotto i minimi che soddisfano anch’essi i requisiti. Possono essere di qualsiasi colore o addirittura senza frecce. L’importante è segnare i massimi e i minimi che questo indicatore seleziona.

Visualizza l’applicazione dei frattali su XTB:

Esempio dei Frattali

Vediamo come se applica nel trading usando frattali basilari nell’analisi tecnica sul seguente grafico sul cambio Eur/Usd (dati giornalieri):

Figura-3-Cambio-EurUsd-e-2-Indicatori-Stocastici
Cambio Eur/Usd e 2 Indicatori Stocastici

In basso abbiamo il classico indicatore Stocastico calcolato a 14 periodi con una media mobile a 3 periodi; più sopra c’è sempre lo Stocastico, ma a 70 periodi.

Di fatto lo Stocastico di più lungo periodo indica il trend principale, o la fase ciclica principale visto che lo Stocastico rientra tra gli oscillatori, ovvero gli indicatori della fase ciclica di un certo mercato. Lo Stocastico più breve è utilizzabile per definire dei segnali di trading. 

Tra le 2 rette verticali blu lo Stocastico più lungo (quello più sopra) ha una chiara tendenza al ribasso. Durante questa fase sullo Stocastico più breve (quello più in basso) si dà peso solo a segnali ribassisti. Naturalmente si può anche utilizzare una media mobile come aiuto, ma il concetto basilare è che si opera solo in direzione del trend principale.

Dove c’è la retta verticale rossa lo Stocastico più lungo da dei segnali di cambio di direzione e da quel punto in poi si può dare peso ai segnali rialzisti dello Stocastico più breve.

Questo è un modo semplice e replicabile con altri oscillatori, per sfruttare le ipotesi frattali dei mercati e cercare di operare nella direzione del trend principale.

Che cos’è l’autosimilarità?

La madre del trading frattale e del pointer trading quantitativo.

È stato detto che le quotazioni hanno solo l’autoaffinità e non l’autosimilarità. In altre parole, non troveremo un pezzo di una quotazione che sia esattamente uguale a un altro pezzo di una quotazione, né in un’altra scala né nella stessa scala, tranne che per piccoli gruppi di tick. Ma cosa succede se consideriamo che questa è la versione forte dell’autosimilarità delle quotazioni? Finora non è stata studiata quella che potrebbe essere definita una versione debole dell’autosimilarità delle virgolette, che include la probabilità.

Supponiamo che un frattale curvo autosimile si formi nel tempo, come le virgolette. Immaginiamo, ad esempio, la curva di Koch. La vediamo sempre rappresentata dal suo inizio alla sua fine (con diversi gradi di finezza a seconda delle iterazioni con cui è stata rappresentata, anche se le sue iterazioni sono infinite). Facciamo una similitudine di una citazione tick-by-tick con questa curva se fosse costruita nel tempo. Nelle quotazioni, il grado di finezza, equivalente alle iterazioni che devono essere effettuate, termina quando si osserva tick by tick. Non c’è più dettaglio, quindi la curva di Koch con sette iterazioni, come mostrato, è perfetta per noi.

autosimilarita frattale
Esempio di autosimilarità quando si parla di frattalità

Partiamo dalla sinistra della curva. Conosciamo solo l’inizio, perché il tempo non è progredito e il resto sarebbe vuoto, ma man mano che il tempo avanza, vengono disegnati dei punti della curva di Koch (potremmo chiamarli ticchettii). Sappiamo che è autosimile e che la sua dimensione frattale è 1’2726…, cioè che ci sono tracce di se stesso in se stesso ad altre dimensioni, quindi scopriremo presto che ciò che è già accaduto si ripeterà alcune volte, anche su scala più grande. Inoltre, sappiamo dalla sua dimensione frattale che quando inizia un percorso ascendente tende a continuare a farlo, e lo stesso vale quando inizia un percorso discendente. Osservando il suo passato, avremo buone probabilità di indovinare cosa accadrà in seguito su quella curva. Potremmo conoscere il suo presente e il suo futuro con un’alta probabilità di azzeccarci, e ci accorgeremmo quasi subito di aver fatto una previsione sbagliata.

I prezzi si costruiscono nel tempo e non sono delle pure passeggiate casuali (in realtà non sono nemmeno delle passeggiate casuali). C’è un certo determinismo in essi. Possiamo sapere con una certa probabilità cosa accadrà in seguito. Questo è possibile perché hanno un’autosimilarità. Un’autosimilarità che ho definito debole, in cui si combinano misura e probabilità. Ma questa autosimilarità non può essere rilevata a occhio nudo, come nel caso dei modelli di Analisi Tecnica o dei modelli armonici o delle onde di Wolfe e così via, anche se, una volta allenati a cercare i luoghi in cui nasce, questi luoghi ci permettono di trovare facilmente i probabili target (massimi e minimi).

Generatori di multifrattalità

Non voglio chiamare modelli, ma generatori di multifrattalità a certe distanze su cui esistono omotetie di dilatazione (proporzionalità), in genere diverse probabili omotetie di dilatazione o anche riflessioni a certe linee. In altre parole, una volta trovate certe distanze, queste hanno un target di prezzo, e un altro, e un altro, e un altro, e un altro… (a seconda dei casi, hanno da una sola omotopia a più di venti, anche se è molto più probabile che se ne verifichino poche). I massimi possono verificarsi in ogni omotopia, in alcune o in nessuna, e se si tratta di fare dei minimi, succede la stessa cosa.

Le zone di resistenza e di supporto vengono addirittura generate quando alcuni tipi di queste omotassi non sono stati segnati con un massimo o un minimo quando il prezzo passa per la prima volta attraverso i luoghi che esse segnano. Si tratta di un concetto totalmente nuovo. Per la prima volta possiamo già parlare di cause frattali per le quali nascono alcuni supporti e resistenze.

Poiché esistono molti generatori di multifrattalità, e tutti fanno parte dello stesso insieme (il prezzo), questi generatori si coordinano tra loro segnando le loro omotopie o i risultati delle riflessioni, e in alcuni punti diversi generatori segnano la stessa cosa. Chiamo questi luoghi risultanti dal coordinamento di più generatori di multifrattalità multiobiettivo e sono di solito luoghi importanti in cui una quotazione segna un massimo o un minimo evidenziato. Ovviamente, agire di conseguenza per liquidare, comprare, vendere, andare long o short, sostenere con vendite di opzioni e altre alternative è di solito una buona idea. Il trading frattale serve proprio a questo.

Fortunatamente, le distanze che generano l’omotetia dipendono da qualcosa che è già accaduto nel prezzo, ossia si crea una situazione simile alla seguente:

  • Se nel prezzo si verifica qualcosa che sappiamo già riconoscere (potrebbe anche essere definito un pattern), allora c’è stata o ci sarà una distanza nel prezzo (o nel tempo) che sappiamo individuare, e da questa distanza otteniamo varie omoteticità o riflessioni rispetto a una linea retta che saranno gli obiettivi di prezzo (o di tempo). Inoltre, queste omoteticità possono avere trasferimenti di luogo.

L’irrilevanza dei timeframes

Ho spesso sentito e letto in vari luoghi dell’importanza dei timeframe in alcuni autori che fanno analisi tecnica, in particolare utilizzando gli indicatori. Tra virgolette, i time frame non hanno alcuna importanza quando li prendiamo frattalmente, dobbiamo prenderli nel frame che ci conviene di volta in volta.

I time frame sarebbero le varie scalature che facciamo di una quotazione multifrattale. Ovviamente, quando lavoriamo con barre temporali brevi otteniamo più dettagli intermedi (più obiettivi di prezzo o di tempo non importanti che riempiono i vuoti lasciati da quelli importanti o riaffermano quelli importanti) che con barre temporali più lunghe, ma ciò che è importante accade anche quando lo vediamo in ticks.

È più importante la dimensione delle tendenze, anche che una tendenza vada più in alto o più in basso facendo un nuovo massimo o un nuovo minimo rispetto a un’altra tendenza precedente, qualunque sia la scala in cui viene vista. Le omoteticità dei prezzi derivano dalle distanze tra i prezzi, che non cambiano quando si passa a un’altra scala, né le riflessioni sulle linee rette.

A volte capita che qualcosa non sia chiaro nelle barre, per esempio quelle giornaliere, e si procede a passare ai minuti, persino ai tick per isolare chiaramente una distanza, ma poi, una volta nota la distanza, si può tornare alla scala delle barre giornaliere e calcolare le omotetie.

Abbiamo visto che tra il 3 gennaio 2000 e il 31 dicembre 2019 l’S&P 500 aveva una dimensione frattale di 2 – 0,492 = 1,508, con H = 0,492, ma purtroppo questa dimensione frattale è relativa a quel periodo; la dimensione frattale fluttua costantemente e qualsiasi altro periodo avrebbe un’altra dimensione frattale. Ciò è dovuto alla multifrazionalità. La persistenza in una citazione, se fosse monofrattale, si verificherebbe quando H è maggiore di 0,5 (H può assumere solo valori compresi tra 0 e 1), e l’antipersistenza, quando H è inferiore a 0,5. La dimensione frattale è poco o per nulla utile nel trading frattale, come si può vedere nei tre grafici seguenti che ho preso come esempio del prezzo delle azioni di Amazon.

In rosso è riportata la dimensione frattale delle chiusure giornaliere (calcolata in periodi di 30 chiusure). Sembra che per la maggior parte dei 27 anni del grafico la dimensione frattale sia stata inferiore a 1,5. Si potrebbe pensare che una leggerissima persistenza avrebbe predominato, cioè che i sistemi di tendenza avrebbero avuto un leggero vantaggio.

Si potrebbe pensare che avrebbe predominato una leggerissima persistenza, cioè che i sistemi di tendenza avrebbero avuto un leggero vantaggio, in particolare nei trend rialzisti. Ma ci sono stati grandi cali, come quello del 36% nel 2018, del 57% tra il 2021 e il 2022 o del 24% nel 2024. A che punto un sistema di tendenza dovrebbe chiudere la sua posizione rialzista e diventare ribassista in base alla dimensione frattale? Generalmente lo farà in ritardo, consumando molte delle oscillazioni più piccole. Ho preso 30 sessioni per il calcolo della dimensione frattale, ma con altri periodi è simile. Con quale periodo faresti trading? Dovreste cambiare continuamente il periodo di calcolo e probabilmente sbagliereste ancora.

frattale applicata ad Amazon
Esempio di dimensione frattale applicata ad Amazon (AMZN)

Osserviamo il calo del 57% tra luglio 2021 e la fine del 2022. Una dimensione frattale di poco inferiore a 1,5 continua a predominare, il che suggerisce ancora che i sistemi di tendenza avrebbero un vantaggio. Ma diamo un’occhiata agli andirivieni dei prezzi e a quante perdite avrebbe accumulato un sistema di tendenza ad ogni cambio di posizione da rialzista a ribassista o viceversa.

dimensione frattale 1,5
La dimensione frattale è ancora 1,5

Nel terzo grafico ho inserito gli ultimi tick della quotazione del 3 ottobre 2024. Questo grafico è già più chiaro della realtà. A ogni tick la dimensione frattale cambia (calcolata sui 29 tick precedenti e sul tick stesso) e oscilla, passando da meno di 1,5 a più di quella dimensione e viceversa. Ed è sempre così in qualsiasi quotazione, la dimensione frattale oscilla tra 1 e 2 assumendo qualsiasi valore in tick. È inutile pensare che su lunghi periodi la persistenza o l’anti-persistenza sembra aver predominato perché la dimensione frattale varia sempre, indipendentemente dalla scala o dal periodo scelto.

Oscillazioni dimensione frattale
Oscillazioni della dimensione frattale con l’esempio di Amazon

Poiché la dimensione frattale non ha un andamento regolare, ma brusco e drastico in qualsiasi arco temporale, nessun arco temporale è importante nel trading frattale e ogni arco temporale ha la sua importanza a seconda della convenienza.

Ora prova ad applicare i frattali con la piattaforma ActiveTrades:

Trading quantitativo

Il trading quantitativo cerca di trovare ripetizioni tra le quotazioni e auto-ripetizioni in molti modi. Il più avanzato non si basa su indicatori ed è in pochissime mani al mondo, quello dell’intelligenza artificiale basata su reti neurali ad autoapprendimento, che hanno accesso a migliaia e migliaia di miliardi di tick di molte quotazioni da tutto il mondo. Per ora, tale analisi quantitativa si concentra sulle correlazioni e sulle autocorrelazioni all’interno e tra tutte le scale. Utilizzano le trasformate di Fourier, il coefficiente di correlazione di Pearson e l’R-quadrato (usato nelle regressioni lineari, l’R-quadrato è il quadrato del coefficiente di correlazione di Pearson) tra gli altri, confrontando con ciò che sta accadendo al momento attuale sul prezzo (o sui prezzi) che stanno cercando di fare, e quando viene trovata una correlazione significativa, gli ordini vengono lanciati sul mercato per aprire, chiudere, aumentare, diminuire o invertire le posizioni.

Il passo successivo nel trading quantitativo ad alta quota è l’uso di wavelets e trasformate wavelet. Con queste, si iniziano a scoprire luoghi come quelli che il trading frattale individua come probabili obiettivi di prezzo o di tempo.

E il mercato è frattale?

Sì, il mercato è frattale. Qualsiasi combinazione lineare di quotazioni è frattale. Ciò significa che qualsiasi prezzo moltiplicato per un numero, insieme ad altri prezzi moltiplicati per un numero, aggiunti, sottratti o aggiunti e sottratti, è frattale. Pertanto, qualsiasi indice, qualsiasi settore, qualsiasi combinazione di quotazioni è frattale.

Le notizie hanno un’influenza, qualsiasi evento può produrre un forte movimento inaspettato in un prezzo, ma quasi sempre il movimento inaspettato termina in un obiettivo (un’omotetia o un riflesso) che non consideravamo lontano, che contemplavamo come irraggiungibile. Questo è accaduto in molti corsi azionari e indici con eventi come la Brexit, o con le cadute quando è stata dichiarata la pandemia di Covid o quando è stata lanciata un’offerta pubblica di acquisto. Ma questi movimenti inaspettati, anche se non si sono conclusi con un obiettivo frattale, vengono integrati in modo multifattoriale per dedurre possibili obiettivi futuri di prezzo o di tempo.

Il grafico seguente è una combinazione lineare che simula l’acquisto di 11 azioni Banco Sabadell e la vendita di 19 azioni Unicaja (facendo coincidere il costo di acquisto con il costo di vendita al momento della costruzione del grafico). Le bande rosa riempite sono i target ottenuti (massimi relativi) nella prima fase di trading con ciascun target (omotetia o omotetia traslata). Le bande non riempite, quelle che non hanno avuto un massimo al primo momento, si può vedere che hanno agito come supporti o come resistenze.

Esempio di frattalità nel mercato
Esempio di frattalità nel mercato

Questo grafico potrebbe non suscitare alcun interesse, ma questa combinazione lineare si sta avvicinando alle ultime omoteticità di una distanza che genera multifrattalità (potrebbero esserci altre omoteticità di altre distanze). Potrebbe essere interessante perché suggerirebbe i punti in cui l’OPA di BBVA sul Banco Sabadell potrebbe fallire e quindi (prima del possibile fallimento) vendere 11 azioni del Banco Sabadell e acquistare 19 azioni di Unicaja, o multipli di entrambi gli importi, potrebbe essere molto interessante, eliminando parte del rischio che l’intero settore bancario potrebbe correre (cosa che potrebbe accadere con la riduzione dei tassi di interesse da parte della BCE).

Perché c’è frattalità nel movimento dei prezzi?

Non è che ci sia frattalità nel movimento dei prezzi, è che i prezzi sono frattali e questo implica che il loro aspetto è uniforme, indipendentemente dalla scala in cui li vediamo. Troveremo sempre che il prezzo oscilla su e giù, facendo alti e bassi, creando tendenze, che siano di anni, secondi o tick. La stessa cosa accade in qualsiasi scala in cui li osserviamo: si muovono e non avanzano mai in linea retta.

Perché questo accade? Molte cose nell’Universo sono frattali, dagli ammassi di galassie a una moltitudine di cose microscopiche. I nostri polmoni, i reni, le arterie, le vene, la nostra carne, ecc. sono frattali. Ad esempio, qualche tempo fa ho letto, non ricordo se in una relazione o in una tesi, che i cambiamenti nei voti delle persone da un’elezione all’altra sono frattali. I fiocchi di neve sono frattali e non ce ne sono due uguali, come nel caso dei prezzi delle azioni. Si può quindi giustificare l’esistenza della frattalità nel movimento dei prezzi solo perché la dimensione frattale in un punto qualsiasi di una quotazione è maggiore della sua dimensione topologica, cioè che le quotazioni sono frattali, soddisfacendo questa condizione.

Non c’è bisogno di pensarci. È sufficiente accettare che i prezzi sono frattali e sapere che, essendo frattali, è possibile trarre delle conclusioni, il che nel trading significa trovare obiettivi di prezzo e timing.

Tipi di movimenti frattali

L’ultima considerazione importante sui movimenti dei prezzi nelle quotazioni è che essi avvengono approssimando quelli che sarebbero voli di Lévy troncati e normalizzati. Un volo di Lévy è un tipo di rumore o movimento che è una passeggiata casuale e ha una varianza infinita.

Quindi, un volo di Lévy combina zone di breve movimento con un grande spostamento a un’altra zona di piccoli movimenti e così via, come fanno alcuni uccelli, come alcuni rapaci alla ricerca di cibo, o come fanno alcuni squali. Poiché questi voli di Lévy hanno una varianza infinita, potrebbe esserci uno spostamento di dimensioni infinite (l’uccello o lo squalo morirebbero nel tentativo di nutrirsi o vivrebbero per sempre senza nutrirsi).

In realtà, si presume che non ci sarà mai, ma poiché non si sa quanto grande possa essere uno spostamento, invece di dire che la varianza (la cui radice quadrata è la deviazione standard) può essere fino a un numero proposto che è grande, si dice che è il più grande di tutti, cioè infinito. I voli di Lévy li troncano per evitare uno spostamento infinito e li normalizzano per standardizzarli in modo da poterli confrontare tra qualsiasi quotazione.

Probabilmente non ci sono movimenti frattali nelle quotazioni, ci sono spostamenti di prezzo che possono essere in qualche modo prevedibili e a loro volta c’è una sorta di rumore che riempie tali spostamenti, anche se se andiamo a scalature più piccole in cui vediamo come il prezzo si muove tick per tick troveremo anche spostamenti di prezzo prevedibili e rumore che riempie gli spazi vuoti. Come quando un prezzo è già stato scritto e osserviamo gli spostamenti di prezzo e una sorta di rumore nel mezzo, la cosa più vicina a spiegare ciò che accade dalle passeggiate casuali sono i voli di Lévy, ma troncandoli e normalizzandoli si distruggono tali voli inventando qualcos’altro.

  • Modello Frattale di Base: non esiste un modello frattale di base, ma il metodo che chiamo delle linee guida appare ovunque. Anche se non si tracciano esplicitamente linee guida sui grafici, il metodo è chiaramente visibile nei grafici che confrontano titoli come Banco Sabadell e Unicaja.

Ho già accennato che l’insieme di 5 candele o barre su cui si basa l’indicatore frattale di Williams (che in realtà non è un vero frattale) potrebbe essere considerato un modello base per individuare alcuni cambiamenti di tendenza a vari livelli. Tuttavia, lo stesso Williams suggeriva di abbinarlo al suo indicatore Alligator.

  • L’indicatore Alligator: nel trading frattale non si usano indicatori, e l’Alligator di Bill Williams non ha nulla a che vedere con la frattalità, anche se viene spesso citato come complemento all’indicatore frattale di Williams.

L’indicatore Alligator, noto anche come Caimano o Coccodrillo, non è un indicatore frattale, ma è utile per identificare le tendenze nelle loro fasi iniziali. Tuttavia, è stato osservato che le tendenze chiare si verificano solo tra il 15% e il 30% del tempo, rendendo fondamentale riuscire a catturarle tempestivamente.

L’Alligator è costruito con 3 medie mobili avanzate, chiamate in inglese DMA (Displaced Moving Averages). Ogni media mobile viene calcolata sulla semisomma del massimo e del minimo di ciascuna barra (max+min)/2(max + min) / 2, con diversi periodi e spostamenti in avanti.

Le 3 linee dell’Alligator sono definite così:

  • Mandibola: DMA a 13 barre, spostata in avanti di 8 barre. Generalmente disegnata in blu.
  • Denti: DMA a 8 barre, spostata in avanti di 5 barre. Generalmente disegnata in rosso.
  • Labbra: DMA a 5 barre, spostata in avanti di 3 barre. Generalmente disegnata in verde.

Sebbene l’Alligator non sia un indicatore frattale, viene spesso utilizzato dai trader per rilevare l’inizio di una nuova tendenza e confermare segnali operativi.

frattali_con_alligator

È interessante assegnare nomi che aiutino a comprendere e ricordare il funzionamento di ciò a cui è stato dato un nome, che a sua volta funge da mnemotecnico. Questo è il caso dell’indicatore Alligator, con la sua mascella, i denti e le labbra. Quando l’Alligator inizia ad aprire la bocca, prima mostra i denti (la linea rossa si posiziona sopra quella blu all’inizio delle tendenze rialziste o sotto nelle tendenze ribassiste) e poi la apre completamente (la linea verde si colloca sopra la rossa nelle tendenze rialziste e sotto nelle ribassiste).

Le quattro fasi dell’indicatore Alligator

L’indicatore Alligator segue una logica simile al comportamento dell’animale:

  1. L’Alligator dorme: le tre linee sono in una fase laterale con poca separazione tra loro.
  2. L’Alligator si sveglia: inizia ad aprire la bocca, mostrando prima i denti. Questo avviene all’inizio di una tendenza.
  3. L’Alligator mangia: la bocca è completamente aperta e la tendenza prosegue.
  4. L’Alligator è sazio: le linee si avvicinano e la tendenza sembra essersi conclusa. Se ciò accade, l’Alligator chiude la bocca.

Rotture frattali

Bill Williams ha introdotto il concetto di frattale con il suo indicatore a cinque barre, definendo una rottura quando viene raggiunto un nuovo massimo superiore o un nuovo minimo inferiore, anche solo per un punto.

Tuttavia, il termine “rottura” in questo indicatore non implica vere e proprie rotture nel trading frattale, poiché né l’indicatore di Williams, né l’Alligator o il Gator sono veramente frattali. Inoltre, il suo libro Trading Chaos non si basa sulla teoria del caos, anche se utilizza termini come “attrattore strano”.

Dal punto di vista frattale, esistono sempre obiettivi futuri sia rialzisti che ribassisti. Quando un prezzo rimane in una “terra di nessuno”, ci si aspetta che continui a salire o scendere fino a raggiungere un obiettivo, anche se talvolta non si dirige verso il massimo o il minimo previsto, riflettendo così la natura multifrattale dei prezzi.

Una volta raggiunto un obiettivo finale secondo determinate linee guida—e che è rilevante anche secondo altri metodi frattali—si concentra un’alta probabilità di inversione di tendenza, come si è osservato alla fine di tendenze rialziste o ribassiste, comprese le principali.

Esistono inoltre obiettivi di prezzo anticipati che, se non vengono raggiunti, indicano chiaramente che la quotazione tenderà a invertire la sua direzione, superando massimi precedenti o approfondendo i minimi. Per esempio, se una struttura espansiva ribassista suggerisce un obiettivo rialzista che non si realizza, bisogna assumere che il prezzo cercherà obiettivi ribassisti.

Pattern frattali complessi

Non esistono pattern frattali complessi. Nel movimento dei prezzi accade qualcosa e rispetto a questo evento esiste o esisterà una distanza in termini di prezzo o tempo che fornirà omotetie o una riflessione su una linea retta. Se vogliamo chiamare “pattern” o “modello” questo insieme di evento + distanza + obiettivi definiti dall’omotetia o dalla riflessione, allora dobbiamo riconoscere che tutti questi pattern seguono un meccanismo ripetitivo. Non sono complessi. Sono numerosi e ognuno di essi presenta una o più distanze che determinano i possibili obiettivi.

A seconda di ciò che è accaduto nella quotazione, le omotetie nasceranno da un insieme sfocato o da un altro. Qui non si è voluto parlare di insiemi sfocati o numeri sfocati, ma questi concetti permettono di spiegare facilmente come calcolare le omotetie, le dimensioni degli obiettivi di prezzo o tempo e la loro interconnessione.

Indicatori come questo li puoi applicare anche su Admirals:

Indicatori Frattali

In letteratura si trovano una serie di indicatori frattali che mediamente non sono molto conosciuti. Personalmente ritengo che una parte di questi siano impropriamente considerati indicatori frattali.

Un indicatore frattale che trovo ben congeniato ed utile è il Polarized Fractal Efficiency (PFE). Questo indicatore, sviluppato da Hans Hannula nel 1994, cerca di misurare l’efficienza frattale di un trend. Quanto più un trend è lineare tanto più questo indicatore ha valori elevati. Non metterò la formula di calcolo poiché non è semplicissima da spiegare, segnalo solamente che invece che i prezzi viene utilizzato il logaritmo naturale dei prezzi. Come qualsiasi indicatore vi è un numero di dati di calcolo che nella formula standard è 10, inoltre viene applicata una media mobile esponenziale, che l’autore del PFE ha indicato in 5.

Vediamo il PFE applicato a cambio Eur/Usd (dati giornalieri) che si trova sulla piattaforma TradingView:

indicatori-frattali

Come si vede questo indicatore si muove tra valori di -100 e 100 ed assume una caratteristica conformazione ad uncino. Sono state messe 2 linee orizzontali a -80 e + 80; valori di PFE superiori a +80 indicano elevata efficienza del trend rialzista, mentre valori inferiori a -80 indicano elevata efficienza del trend ribassista. Questo indicatore difficilmente si ferma intorno a valori di 0, che sarebbe il punto mediano, ma tende quasi sempre a scorrere verso la parte alta o la parte bassa. In tal senso vi è una certa chiarezza interpretativa.

Strategia di trading con Frattali

Una strategia efficace prevede l’utilizzo dei frattali in combinazione con altri indicatori tecnici, come le medie mobili o l’Alligator di Bill Williams. Ad esempio, un trader potrebbe cercare un frattale rialzista che si forma al di sopra delle medie mobili, indicando una potenziale opportunità di acquisto. Al contrario, un frattale ribassista al di sotto delle medie mobili potrebbe suggerire una vendita.

Frattali e onde di Elliott

Ripetiamo ancora: un frattale è l’intera quotazione o una sua parte, poiché un sottoinsieme della quotazione è comunque un insieme.

Un frattale non è qualcosa che si ripete, ma piuttosto un’entità che presenta elementi ripetitivi.

Nonostante sia un mito diffuso nel trading, non esistono frattali nelle onde di Elliott. Tuttavia, le onde di Elliott possono essere considerate un aspetto della frattalità dei prezzi. Ralph Elliott ha osservato strutture simili che si ripetevano a qualsiasi scala temporale, anche se lui le chiamava “gradi d’onda”. Se ai suoi tempi i frattali fossero stati già definiti, probabilmente avrebbe legato immediatamente la sua teoria delle onde a essi, modificando molte delle regole e dei principi che aveva stabilito.

Nella teoria delle onde di Elliott, così come la formulò lui, nelle evoluzioni successive dei suoi seguaci o nel NeoWave, la quotazione viene interpretata quasi come un frattale. Tuttavia, queste teorie sono rigide, funzionano bene per analizzare il passato, ma raramente sono accurate nel prevedere il futuro. È un po’ come comprare un prodotto senza conoscerne il prezzo: dopo aver pagato, puoi dire quanti biglietti e monete hai usato, ma non puoi sapere in anticipo esattamente quali tagli ti serviranno.

Alla luce di ciò, e tornando a Bill Williams e alla confusione che ha generato chiamando frattali elementi che non lo sono, si dice che il suo indicatore Alligator (o Caimano o Coccodrillo) suggerisce che, quando le tre linee sono al di sotto della quotazione, il mercato sta sviluppando un impulso secondo la teoria delle onde di Elliott, così come quando la quotazione è al di sotto delle tre linee.

Frattali e Fibonacci

Non esistono frattali con Fibonacci. Tuttavia, esistono omotetie derivate dai generatori che si basano sulle proiezioni di Fibonacci e su altri calcoli basati sul numero Phi (1,61803…), ottenuto dividendo un termine della sequenza di Fibonacci per il precedente, soprattutto quando il numero tende all’infinito.

Anche la sequenza di Tribonacci è importante, poiché da essa deriva la crescita frattale delle quotazioni e anche gli obiettivi di prezzo relativi ai gap.

Così come il numero Phi appare nella sequenza di Fibonacci, nella sequenza di Tribonacci appare il numero 1,8392867…

Anche le radici quadrate dei primi numeri della sequenza di Fibonacci sono importanti per calcolare le omotetie di determinate distanze.

Calcoli simili a quelli che si ottengono dai numeri metallici (ottenuti intervenendo con i numeri della sequenza di Fibonacci) forniscono omotetie di altri tipi di distanze.

L’indicatore di Frattali PFE nel trading

Vediamo quali segnali operativi può generare il PFE. Come spiegato più sopra questo indicatore assume una particolare conformazione ad uncino che si verifica su livello sopra 80 o sotto -80. 

Vediamo un esempio di segnali operativi sempre sul cambio Eur/Usd:

fractal-trading

In figura osserviamo un segnale di ingresso al ribasso che scatta quando il PFE assume la conformazione ad uncino su valori sopra 80 evidenziato dalla feccia rossa; chiaramente l’ingresso sarà il giorno successivo poiché solo dopo 1 giorno si ha la conferma della conformazione ad uncino. L’uscita dal trade la si ha in configurazione diametralmente opposta ovvero quando si forma un uncino su valori sotto -80 (vedi freccia verde nel grafico), conferma che sia ha solo il giorno successivo. 

In questo caso si sarebbe entrati al ribasso su valori di Eur/Usd intono a 1,0908 e si sarebbe uscito dopo 25 barre su valori intorno a 1,0579 con un movimento del 3% che anche utilizzando una leva bassa avrebbe portato ad un buon utile.

Per un segnale operativo rialzista le regole sono le medesime, solo che si parte da un uncino sotto il valore di -80. Come situazioni dubbie ed in cui in cui va applicato uno stop-loss abbiamo 2 possibilità (per i segnali al ribasso):

  1. quando il PFE dopo aver fatto l’uncino scende, attraversa la linea dello 0 e poi ritorna sopra (vedi cerchietto rosso);
  2. quando il PFE dopo aver fatto l’uncino scende, non arriva alla linea dello 0 e poi ritorna sopra il valore di 80 (vedi cerchietto blu).

Per i segnali al rialzo si applicano regole di stop-loss diametralmente opposte.

Frattali con altri indicatori

Ribadisco che, all’interno del frattale chiamato “quotazione”, qualsiasi frattale è un suo sottoinsieme. Non deve necessariamente essere una porzione di quotazione, ma può anche essere, ad esempio, l’insieme dei massimi relativi che abbiano superato il prezzo del minimo precedente di almeno il 3% rispetto all’ultimo massimo incluso in tale insieme. Questo insieme è frattale e, da esso o da altri che possiamo identificare, si possono trarre conclusioni utili per il trading frattale.

Il trading frattale non utilizza alcun indicatore. L’unico calcolo che conosco legato al timing si basa su determinati incrementi o decrementi della media semplice di diverse sessioni del volume giornaliero di una quotazione. Non è un calcolo particolarmente complicato, anche se non segue un semplice schema ripetitivo, pur non essendo complesso. Questo metodo è applicabile esclusivamente al volume giornaliero o a intervalli di tempo superiori, poiché nei periodi inferiori il maggior volume di scambi avviene soprattutto in apertura e in chiusura.

In definitiva, la frattalità nel trading ci rivela che i mercati, proprio come molti fenomeni naturali, ripetono schemi a diverse scale. Le quotazioni mostrano auto-affinità e, in certa misura, una debole auto-similarità, il che permette di identificare obiettivi di prezzo e possibili inversioni di tendenza, anche se in modo multifrattale e dinamico.

Questo significa che, invece di cercare schemi fissi o indicatori miracolosi, è fondamentale comprendere e adattarsi alla complessità e alla variabilità intrinseca dei prezzi per anticipare opportunità e gestire il rischio in modo più efficace.

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FAQ

Cosa si intende per Frattali nel Trading?

Principalmente si intendono conformazioni similari che si osservano su scale temporali differenti.

Quali sono i migliori indicatori frattali?

Sulla materia degli indicatori frattali c’è poca chiarezza in analisi tecnica e non è possibile dare una risposta.

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