Anche Elon Musk attacca il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky: “Si nutre dei cadaveri dei suoi soldati”

Come se non bastasse lo scontro a distanza con il presidente Donald Trump, ora Volodymyr Zelensky ha perso un altro amico negli Stati Uniti, Elon Musk, che dopo aver messo a disposizione di Kiev il sistema satellitare Starlink a meno di due giorni dall’inizio dell’invasione russa di tre anni fa, oggi lo definisce “un dittatore”, […]

Feb 21, 2025 - 16:19
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Anche Elon Musk attacca il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky: “Si nutre dei cadaveri dei suoi soldati”

Come se non bastasse lo scontro a distanza con il presidente Donald Trump, ora Volodymyr Zelensky ha perso un altro amico negli Stati Uniti, Elon Musk, che dopo aver messo a disposizione di Kiev il sistema satellitare Starlink a meno di due giorni dall’inizio dell’invasione russa di tre anni fa, oggi lo definisce “un dittatore”, a capo di “una gigantesca e disgustosa macchina della corruzione” che “si nutre dei cadaveri dei suoi soldati”.
La querelle a distanza tra il presidente ucraino e il patron di Tesla, X e SpaceX (proprietaria di Starlink) è scaturita negli ultimi due giorni dopo gli attacchi frontali di Trump a Zelensky, irritato per il mancato invito dell’Ucraina al vertice tra Usa e Russia a Riad, in Arabia Saudita. Donald Trump, secondo Musk, “ha ragione a ignorare” Zelensky e a cercare la pace “indipendentemente” dal presidente ucraino, la cui legittimità è messa in dubbio dall’uomo più ricco del mondo come dal presidente Usa.
“O Zelensky indice delle elezioni per dimostrare di rappresentare la volontà del popolo, oppure è un dittatore”, ha scritto sui social Musk, secondo cui il leader di Kiev “è consapevole che potrebbe perdere in modo schiacciante” alle urne “nonostante abbia il controllo di tutti i mezzi di informazione”. “Per questo ha annullato le elezioni”, ha osservato il miliardario di origini sudafricane, secondo cui ”la verità che è il popolo dell’Ucraina disprezza” il suo presidente. “Se Zelensky fosse davvero amato dal popolo ucraino, indirebbe le elezioni”, ha aggiunto Musk. “Sfido Zelensky a indire le elezioni e a confutare queste affermazioni: non lo farà”.

Attacchi a cui il presidente ucraino non ha finora voluto rispondere, dopo l’alzata dei toni da parte della Casa bianca seguita alla sua accusa rivolta a Trump di “vivere in uno spazio di disinformazione” creato dalla Russia. D’altronde Kiev non può fare a meno della relazione con Musk, o meglio del suo servizio Internet satellitare. Ma i rapporti tra Zelensky e il miliardario di origini sudafricane si siano raffreddati da tempo.

Così Musk ha cambiato idea su Zelensky
Sin dall’inizio dell’invasione russa del 24 febbraio 2022, Starlink ha fornito un notevole vantaggio alle forze armate ucraine in prima linea, consentendo ai militari di Kiev di monitorare in tempo reale i droni schierati con le diverse unità e di comunicare in aree in cui i combattimenti avevano interrotto i segnali telefonici. Un servizio interamente finanziato dalla sua azienda SpaceX.
Proprio sui costi del progetto però la relazione tra l’uomo più ricco del mondo e Kiev ha cominciato a incrinarsi. Nel secondo anno di guerra Musk si lamentò del fatto che la sua società si stava accollando tutte le spese. Allora però non se la prese tanto con Zelensky e l’Ucraina, almeno non pubblicamente, piuttosto si rivolse all’amministrazione statunitense del presidente Joe Biden, pressata a sua volta da Kiev per soddisfare le richieste del miliardario di origini sudafricane, finché nel giugno 2023 il Pentagono non decise di accollarsi i costi.
Cominciarono allora a emergere pubblicamente le prime segnalazioni secondo cui l’accesso a Starlink era stato limitato in alcune zone dell’Ucraina, come la Crimea occupata dalla Russia sin dal 2014. Secondo la biografia di Musk pubblicata proprio nel 2023 dal giornalista Walter Isaacson, l’anno prima fu il miliardario stesso a ordinare segretamente ai suoi ingegneri di disattivare la rete di comunicazioni satellitari fornita dalla sua azienda all’esercito di Kiev nelle vicinanze della costa della Crimea per evitare un attacco a sorpresa ucraino alla flotta navale russa. In seguito però le unità militari ucraine cominciarono addirittura a denunciare l’utilizzo del servizio Starlink anche da parte delle truppe russe, un’accusa sempre smentita da Musk. Ma ormai il rapporto tra l’uomo più ricco del mondo e il governo di Kiev si era già deteriorato.

“Nonostante il grande aiuto che ho fornito all’Ucraina tramite Starlink, sono stato duramente attaccato per aver affermato un’ovvietà un anno fa”, scrisse Musk all’inizio di novembre 2023 sul suo profilo Twitter, da pochi mesi ribattezzato X. “L’ho fatto nella speranza di evitare il sacrificio inutile di un’intera generazione di uomini nelle trincee”. Esattamente 13 mesi prima, dopo i referendum farsa con cui il Cremlino aveva tentato di legittimare l’annessione illegale di quattro regioni ucraine, l’uomo più ricco del mondo aveva proposto un suo piano di pace, sottoponendolo addirittura al giudizio degli utenti con un sondaggio sul suo profilo personale Twitter.
L’iniziativa prevedeva in primis di ripetere la consultazione nelle regioni occupate con la supervisione delle Nazioni Unite: “La Russia dovrà andarsene, se questa è la volontà del popolo”, scrisse il 3 ottobre 2022. Intanto però il resto del mondo avrebbe dovuto riconoscere formalmente la Crimea come parte della Federazione russa: “Così come è stato dal 1783 (fino all’errore di Krusciov)”, aggiunse. Poi Kiev avrebbe dovuto “garantire la fornitura d’acqua alla Penisola” e “restare neutrale”. “È molto probabile che questo sia il risultato finale: è solo questione di quanti moriranno prima di allora”, scrisse poi nei commenti. “Vale anche la pena notare che un possibile, seppur improbabile, risultato di questo conflitto è una guerra nucleare”. Il sondaggio però non andò molto bene: il 59,1% di oltre 2,748 milioni di utenti bocciò l’idea, anche se Musk non riconobbe l’esito, denunciando “il più grande attacco bot mai visto” per sovvertire il risultato. Tanto che ci riprovò un paio d’ore più tardi con un altro sondaggio. “Proviamo allora a fare questo: le persone che vivono nel Donbass e in Crimea dovrebbero decidere se appartenere alla Russia o all’Ucraina?”, chiese agli utenti di Twitter. Stavolta il 59,3% di oltre 2,433 milioni di profili rispose di sì ma Musk dovette di nuovo giustificarsi alla luce delle tante critiche ricevute dagli utenti contrari. 

Gli argomenti adottati due anni e mezzo fa in fondo sono gli stessi usati oggi dall’uomo più ricco del mondo contro Zelensky: la necessità di rispettare la volontà popolare e il rischio di provocare una guerra atomica con la Russia. “Supponendo che si creda che la volontà del popolo sia importante, dovremmo, in ogni data regione di conflitto, sostenere la volontà di chi vive lì”, sottolineò il 6 ottobre in un tweet, rispondendo al senatore statunitense repubblicano Lindsey Graham. “La maggior parte dell’Ucraina vuole inequivocabilmente farne parte, ma alcune zone orientali hanno una maggioranza russa e preferiscono la Russia”.
“Continuo a sostenere fermamente l’Ucraina, ma sono convinto che un’escalation massiccia della guerra causerà gravi danni all’Ucraina e forse al mondo”, scrisse invece il giorno prima. “Non credo che sia affatto semplice, ma non ho ancora sentito parlare di un percorso realistico per raggiungere la pace”, aggiunse in un altro tweet pubblicato il 5 ottobre 2022. “L’Ucraina ha ottenuto numerose brillanti vittorie tattiche, ma dovrebbe guardarsi dall’eccessiva sicurezza che può portare alla sconfitta strategica. Quando la Russia si mobiliterà completamente, milioni di persone da entrambe le parti moriranno”.
“Se la Russia dovesse affrontare una sconfitta disastrosa in una guerra convenzionale per qualcosa di strategicamente critico come la Crimea, la probabilità di utilizzare armi nucleari è alta”, proseguì poi il 21 ottobre del primo anno di guerra, opponendosi anche a chi promuoveva un cambio di regime a Mosca. “Coloro che vogliono che Putin venga rimosso (dal potere, ndr) si basano sull’errata convinzione che chiunque lo sostituisca sarà più favorevole alla pace o alla filosofia occidentale, ma penso che ciò sia improbabile: il Cremlino non è l’Olimpiade del bravo ragazzo”.

Insomma un lungo percorso che ha portato Musk prima su posizioni pacifiste e poi isolazioniste. “Il fiore della gioventù ucraina e russa sta morendo nelle trincee, senza alcun cambiamento significativo di territorio”, ricordò sempre sui social il 7 luglio 2023. “Sono d’accordo nel sostenere l’Ucraina (e lo faccio), ma ovviamente le questioni americane dovrebbero avere la priorità”, aggiunse il 4 ottobre del secondo anno di conflitto. Posizioni ribadite anche l’anno scorso. “(Vengono, ndr) Mandati a morire in trincea senza alcun guadagno (territoriale, ndr)”, denunciò il 16 marzo scorso su X parlando dei giovani ucraini. “Più a lungo non ci sarà pace, peggio sarà per il popolo ucraino: moriranno di più e andranno perse più terre”.
Allora però Musk rivendicava ancora il suo ruolo di alleato del presidente Zelensky. 
“Uno dei motivi principali per cui l’Ucraina NON è stata invasa (completamente, ndr) dalla Russia è stato il supporto di Starlink da me fornito, con un rischio per SpaceX di subire attacchi informatici e fisici da parte delle forze militari russe”, ricordò a tutti l’uomo più ricco del mondo a cinque giorni dalle elezioni presidenziali vinte dal suo alleato Donald Trump per difendersi dall’accusa di essere “l’arma migliore di Putin”. “Starlink è la SPINA PORTANTE delle comunicazioni militari ucraine in prima linea, perché tutto il resto è stato bloccato o disturbato dalla Russia. Le parole di Zelensky e del vicepremier dell’Ucraina confermano che sono un (loro, ndr) alleato”. In tre mesi però sembra cambiato tutto.