Trump sta perdendo la guerra dei dazi: il Wall Street Journal parla di “ritirata lampo”
L’epoca dei dazi di Donald Trump – presentati come il pilastro di una nuova era economica americana – sembra essersi chiusa con la stessa rapidità con cui era cominciata. A sancirlo non è un avversario politico, bensì l’editorial board del Wall Street Journal, che titola con sarcasmo: “La grande ritirata dei dazi di Trump”. Secondo […] L'articolo Trump sta perdendo la guerra dei dazi: il Wall Street Journal parla di “ritirata lampo” proviene da Economy Magazine.
L’epoca dei dazi di Donald Trump – presentati come il pilastro di una nuova era economica americana – sembra essersi chiusa con la stessa rapidità con cui era cominciata. A sancirlo non è un avversario politico, bensì l’editorial board del Wall Street Journal, che titola con sarcasmo: “La grande ritirata dei dazi di Trump”.
Secondo l’autorevole quotidiano economico-finanziario statunitense, la politica tariffaria dell’ex presidente è stata sconfessata in modo quasi spettacolare… da Trump stesso. A far discutere, in particolare, è il recente accordo per la riduzione delle tariffe commerciali nei confronti della Cina, giunto a pochi giorni da una precedente concessione. Due passi indietro in meno di una settimana, che il WSJ interpreta come una “vittoria del buon senso economico e della prosperità americana”.
“Raramente una misura così centrale è stata ritrattata tanto in fretta quanto i dazi del cosiddetto ‘Giorno della Liberazione’ di Trump”, scrive il quotidiano, riferendosi a quel 2018 in cui l’allora presidente celebrava con enfasi il ritorno al protezionismo come leva per rilanciare l’industria americana.
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Invece, sottolinea il WSJ, la realtà dei mercati ha avuto la meglio. L’euforia promessa si è trasformata in incertezza, e il sogno di una nuova età dell’oro si è rivelato di breve durata: “Non è durata neppure due mesi”, ironizza il giornale, “ed è stata più simile a un cielo coperto che a un’alba radiosa”.
Nel mirino anche Peter Navarro, ex consigliere economico e stratega del protezionismo trumpiano, definito come uno dei principali “architetti di questo fallimento”, ora – di fatto – messo da parte. La chiosa è tagliente: “Trump ha dichiarato guerra ad Adam Smith, e l’ha persa”.
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