Honda lancia l’allarme sui propri conti. Per l’anno fiscale 2025 la casa automobilistica giapponese prevede un netto calo dell’utile netto, stimato in ribasso del 70,1%, pari a 250 miliardi di yen (circa 1,7 miliardi di dollari). A pesare sulle previsioni sono principalmente l’impatto dei dazi imposti dagli Stati Uniti e l’instabilità dei tassi di cambio.
Il fatturato record
Nonostante nel 2024 il gruppo abbia registrato un fatturato record di 21,69 trilioni di yen, in aumento del 6,2% su base annua, l’utile operativo è sceso del 12,2%, fermandosi a 1,21 trilioni di yen. Il calo è stato causato dall’aumento dei costi legati all’espansione nel mercato statunitense, che ha controbilanciato i profitti ottenuti grazie alle buone vendite di motocicli e ai rincari sui listini.
Le previsioni
Honda prevede che le tariffe americane rimarranno in vigore per l’intero anno fiscale, con un impatto negativo stimato di circa 650 miliardi di yen sull’utile operativo. L’azienda conta di attenuare parzialmente il colpo attraverso una riorganizzazione della produzione su scala locale e misure di contenimento dei costi, con l’obiettivo di ridurre di 200 miliardi l’effetto negativo, portando così la perdita netta prevista a 450 miliardi di yen.
Il rinvio
Nel frattempo, il gruppo ha comunicato anche un rinvio di circa due anni per l’apertura del nuovo stabilimento di veicoli elettrici in Canada, inizialmente previsto per il 2028. L’impianto, che dovrebbe arrivare a produrre fino a 240.000 veicoli all’anno, rientra in un progetto più ampio che coinvolge anche altri partner nella catena di approvvigionamento per la produzione di batterie e componentistica EV.