Trump si veste da Papa con l’AI. L’americanista: “Ci prende in giro, svia l’attenzione”

Il professor Del Pero (Sciences Po): strategia efficace. “E ora dà voce agli influencer Maga e zittisce i media”

Mag 4, 2025 - 03:00
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Trump si veste da Papa con l’AI. L’americanista: “Ci prende in giro, svia l’attenzione”

Roma, 4 maggio 2025 – “Ci sta trollando tutti”. Mario Del Pero, docente di storia internazionale e storia degli Stati Uniti al Centre d’Histoire di Sciences Po a Parigi, ha le idee chiare sul fotomontaggio di Trump vestito da papa.

Professore, perché il presidente ha postato quell’immagine?

“Ci sono due chiavi di lettura. La prima, come direbbe mia figlia, è che ci sta trollando (provocare qualcuno per divertirsi alle sue spalle, ndr) tutti. Una non notizia diventa notizia, mantenendo così i riflettori puntati su di lui. È una strategia rozza, ma efficace: il fatto stesso che ne stiamo parlando dimostra che funziona”.

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E la seconda chiave?

“Questa immagine riflette la megalomania del personaggio. Trasmette un messaggio, forse ironico, ma potente, di un soggetto planetario con una potenza inavvicinabile. Emerge l’idea di un ‘presidente-pontefice’ che può fare tutto, perfino trasformare Gaza in una Dubai. Tra l’altro quella di papa Trump è un’immagine che i suoi fedelissimi, tra cui Lindsey Graham, appoggiano sottilmente da diversi giorni”.

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Fotomontaggio contenuto in un post pubblicato dal profilo Truth/@realDonaldTrump a pochi giorni dall'inizio del conclave, il 7 maggio, che designerà il successore di Papa Francesco, mostra Donald Trump vestito da papa. Il fotomontaggio è stato pubblicato anche sui social della Casa Bianca, Truth/@realDonaldTrump +++ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++ NPK

Ma non potrebbe essere un’arma di distrazione di massa rispetto a temi scottanti come economia, Medio Oriente e Ucraina?

“Indubbiamente. Questa foto realizzata con l’AI fa parte di una strategia per riorientare l’attenzione. Molta della comunicazione Maga vuole trasmettere un’idea di forza, spesso accompagnata da crudeltà e violenza esercitata sui soggetti più deboli. La crudeltà diventa quasi una cifra distintiva, come nelle foto che la segretaria Kristi Noem si è scattata davanti alle ‘gabbie’ dei migranti venezuelani espulsi a El Salvador. Trump che posta immagini di questo tipo contribuisce all’imbarbarimento del discorso pubblico”.

Questo fotomontaggio può influenzare la percezione del tycoon tra la base cattolica Usa?

“L’idea che Trump sia una sorta di rappresentante di Dio in terra è forte tra gli evangelici Maga. Qui, quel concetto viene rigirato in un contesto cattolico, sebbene in modo provocatorio. Potrebbe disturbare i fedeli più seri, anche quelli che hanno votato per il tycoon”.

In questi giorni i più noti influencer Maga sono stati invitati alla Casa Bianca per una serie di conferenze stampa dedicate. Le domande, se vogliamo chiamarle così, sono state una scusa per esaltare l’amministrazione Trump. Che impressione le ha fatto?

“Fa sempre parte del degrado del discorso pubblico. È emerso chiaramente che per questi influencer l’importante è essere vicini al potere”.

Criticano tanto i media tradizionali e poi fanno peggio di loro?

“I media tradizionali, pur con tutti i loro difetti, hanno un solido ancoraggio ai fatti e standard deontologici minimi. In nome di una comunicazione ‘politicamente scorretta’ questi standard vengono meno. Ed è un problema grave, perché sostenere senza alcuna base che le elezioni sono state truccate, per fare un esempio, avvelena il dibattito pubblico”.

La preoccupa l’astio di Trump nei confronti della stampa?

“C’è una chiara campagna di intimidazione che si orienta verso università, ricerca e media. Trump ha anche firmato un ordine esecutivo per bloccare i finanziamenti a Npr e Pbs, due grandi media pubblici americani, che forniscono anche quell’informazione locale essenziale per la democrazia”.