Trump: ridurrò i dazi sulla Cina, ma non a zero
Donald Trump ha detto che "alla fine ridurrà i dazi sulla Cina ma non a zero. "Il 145% è molto...

Donald Trump ha detto che "alla fine ridurrà i dazi sulla Cina ma non a zero. "Il 145% è molto alto, e non sarà sempre così alto. Non sarà nemmeno lontanamente così alto. Scenderà sostanzialmente, ma non sarà a zero", ha assicurato ai giornalisti nello Studio Ovale della Casa Bianca – Non farò il duro con la Cina e con il presidente Xi. Il mio rapporto con il presidente Xi è ottimo. Faremo un accordo". La Casa Bianca ha anche annunciato di avere sul tavolo 18 proposte di accordi sui dazi con altrettanti Paesi. E, in particolare, sarebbe vicina a un accordo generale con Giappone e India anche se per la definizione dei dettagli finali dell’intesa potrebbero volerci mesi.
Il presidente Usa ha ammesso, che gli effetti negativi dei dazi si sentiranno per un pò negli Stati Uniti. Un tema caldo quanto la posizione della Casa Bianca sulla Fed. Dopo aver assicurato di non voler silurare Jerome Powell, Trump ha comunque ribadito che vorrebbe "vederlo più attivo nell’abbassare i tassi d’interesse".
Chi sta accusando il colpo, invece, è Tesla che ha chiuso il primo trimestre sotto le attese penalizzata dalla crescente concorrenza, dal calo delle vendite e dai contraccolpi del coinvolgimento di Elon Musk nell’amministrazione Trump. Guardando avanti, il colosso delle auto elettriche potrebbe infatti risentire dei dazi del presidente americano, che la rendono un potenziale oggetto di misure ritorsive oltre a rendere la produzione di auto negli Stati Uniti più costosa. Sarà anche per questo che lo stesso Musk ieri ha annunciato che da maggio lavorerà meno per l’amminsitraozne americana per concentrarsi su Tesla.
I ricavi nel primo trimestre sono calati del 9% a 19,3 miliardi di dollari, con quelli della divisione automotive scesi del 20%. L’utile è calato del 71% a 409 milioni o 12 centesimi per azione, sotto le previsioni del mercato. L’utile operativo è sceso del 66% a 0,4 miliardi, risultando in un margine operativo del 2,1% rispetto al 5,5% dello stesso periodo dello scorso anno. "L’incertezza sui mercati automobilistico ed energetico continua ad aumentare perché la rapida evoluzione delle politiche commerciali influisce negativamente sulla catena di approvvigionamento globale e sulla struttura dei costi di Tesla e delle nostre rivali", spiega il colosso ammettendo che la domanda potrebbe essere influenzata in particolare da un "cambiamento di sensibilità politica".