Trasparenza retributiva: tutte le novità della Direttiva (UE) 2023/970.

di Sara Gionta Compliance Specialist Il 17 maggio 2023 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea la Direttiva (UE) 2023/970 del Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione Europea recante disposizioni volte a rafforzare l’applicazione del principio della parità di retribuzione tra uomini e donne per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore, attraverso obblighi di trasparenza retributivi e meccanismi esecutivi e di comunicazione ad hoc. Ad un anno dalla data di recepimento, prevista per il 7 giugno 2026, i datori di lavoro di tutta Europa si stanno preparando ad adottare nuove procedure di rendicontazione salariale per garantire la trasparenza retributiva già dall’annuncio di lavoro e comunicare chiaramente i percorsi di carriera ai dipendenti.L’obiettivo è quello di rafforzare l’applicazione del principio della parità di retribuzione tra uomini e donne per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore. Tale necessità era già espressa nella Direttiva 2006/54/CE, ma l’effettiva attuazione e applicazione di tale principio continua nella pratica a rappresentare una sfida.  Risulta, pertanto, necessario e urgente contrastare il persistere di un’applicazione inadeguata del diritto fondamentale alla parità retributiva e garantire il rispetto di tale diritto in tutta l’UE, stabilendo norme in materia di trasparenza retributiva per consentire ai lavoratori di rivendicare il loro diritto alla parità retributiva.   La direttiva si sviluppa su tre principi fondamentali:garanzia di una maggiore trasparenza retributiva all’interno delle organizzazioni;semplificazione dei concetti chiave relativi alla parità retributiva, compresi quelli di “retribuzione” e “lavoro di pari valore”;rafforzamento dei meccanismi di applicazione.Nello specifico, la direttiva dispone che i datori di lavoro dispongano di strutture retributive volte ad assicurare che le donne e gli uomini ricevano pari retribuzione per lo stesso lavoro o per un lavoro di pari valore (art. 4). È, inoltre, prevista l’implementazione della trasparenza retributiva, distinguendo tra trasparenza prima dell’assunzione (art. 5) e trasparenza della determinazione delle retribuzioni e dei criteri per l’avanzamento di carriera (art. 6). Vengono poi introdotte misure relative al diritto di informazione dei lavoratori (art. 7), alle informazioni sul divario retributivo tra lavoratori di sesso femminile e di sesso maschile (art. 9), alla valutazione congiunta delle retribuzioni (art. 10), alla protezione dei dati (art. 12) e al dialogo tra le parti sociali (art. 13).   A norma dell’art. 33, essi possono affidarne alle parti sociali il recepimento mediante accordi collettivi.  Seguici sui social: Facebook Linkedin Youtube Telegram Whatsapp Iscriviti alla nostra newsletter settimanale

Apr 23, 2025 - 11:32
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Trasparenza retributiva: tutte le novità della Direttiva (UE) 2023/970.

di Sara Gionta

Compliance Specialist

Il 17 maggio 2023 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea la Direttiva (UE) 2023/970 del Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione Europea recante disposizioni volte a rafforzare l’applicazione del principio della parità di retribuzione tra uomini e donne per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore, attraverso obblighi di trasparenza retributivi e meccanismi esecutivi e di comunicazione ad hoc. Ad un anno dalla data di recepimento, prevista per il 7 giugno 2026, i datori di lavoro di tutta Europa si stanno preparando ad adottare nuove procedure di rendicontazione salariale per garantire la trasparenza retributiva già dall’annuncio di lavoro e comunicare chiaramente i percorsi di carriera ai dipendenti.

L’obiettivo è quello di rafforzare l’applicazione del principio della parità di retribuzione tra uomini e donne per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore. Tale necessità era già espressa nella Direttiva 2006/54/CE, ma l’effettiva attuazione e applicazione di tale principio continua nella pratica a rappresentare una sfida.  Risulta, pertanto, necessario e urgente contrastare il persistere di un’applicazione inadeguata del diritto fondamentale alla parità retributiva e garantire il rispetto di tale diritto in tutta l’UE, stabilendo norme in materia di trasparenza retributiva per consentire ai lavoratori di rivendicare il loro diritto alla parità retributiva.   La direttiva si sviluppa su tre principi fondamentali:

  • garanzia di una maggiore trasparenza retributiva all’interno delle organizzazioni;
  • semplificazione dei concetti chiave relativi alla parità retributiva, compresi quelli di “retribuzione” e “lavoro di pari valore”;
  • rafforzamento dei meccanismi di applicazione.

Nello specifico, la direttiva dispone che i datori di lavoro dispongano di strutture retributive volte ad assicurare che le donne e gli uomini ricevano pari retribuzione per lo stesso lavoro o per un lavoro di pari valore (art. 4). È, inoltre, prevista l’implementazione della trasparenza retributiva, distinguendo tra trasparenza prima dell’assunzione (art. 5) e trasparenza della determinazione delle retribuzioni e dei criteri per l’avanzamento di carriera (art. 6). Vengono poi introdotte misure relative al diritto di informazione dei lavoratori (art. 7), alle informazioni sul divario retributivo tra lavoratori di sesso femminile e di sesso maschile (art. 9), alla valutazione congiunta delle retribuzioni (art. 10), alla protezione dei dati (art. 12) e al dialogo tra le parti sociali (art. 13).   A norma dell’art. 33, essi possono affidarne alle parti sociali il recepimento mediante accordi collettivi. 

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