Il manuale d'istruzione sullo slang della Gen Z spiegato da Leonardo Pieraccioni

Il linguaggio giovanile è un mondo che cambia continuamente, con nuove parole ed espressioni che spesso spiazzano gli adulti. In un recente video sui social, Leonardo Pieraccioni ha deciso di immergersi in questo universo con la sua consueta ironia, cercando di spiegare alcune delle parole più utilizzate dalla Gen Z. Dalle espressioni quotidiane ai termini più stravaganti, Pieraccioni ha creato una sorta di manuale d'istruzione, divertendo e facendo riflettere chi ha figli in età adolescenziale. [instagram]DHk_2FYtqyO[/instagram] Indice Il manuale d’istruzione sullo slang della Gen Z spiegato con ironia Ogni generazione ha il suo linguaggio Il dialogo tra generazioni Il manuale d’istruzione sullo slang della Gen Z spiegato con ironia Leonardo Pieraccioni, attore e regista toscano, si è messo nei panni di un insegnante d'eccezione per spiegare agli adulti come decifrare le parole più in voga tra i giovani. Con la sua solita ironia, ha trasformato il linguaggio giovanile in una lezione divertente e leggera, cercando di rendere chiaro a tutti il significato di parole come “sgravare”, ossia esagerare, “chillare” che deriva dall’inglese to chill e significa rilassarsi, e “snitchare”, ovvero fare la spia. In ogni caso, non può mancare la parola “giuro” come rafforzativo di ogni espressione. Ogni generazione ha il suo linguaggio Il comico toscano ricorda anche che il linguaggio giovanile non è una novità. Ogni generazione ha avuto il suo gergo distintivo, dal termine “sballo” in voga negli anni ’80 alla parola “tamarri” tipica degli anni ’90. Questi termini si sono evoluti con il tempo, adattandosi ai nuovi strumenti di comunicazione e alla velocità con cui i ragazzi si esprimono online, passando da una lingua parlata a una scritta, ricca di abbreviazioni e riferimenti culturali. Il dialogo tra generazioni Sebbene il linguaggio giovanile possa sembrare una barriera tra adulti e adolescenti, Pieraccioni dimostra che un po’ di curiosità e ironia possono fare la differenza. Capire il gergo dei giovani non significa cercare di adottarlo in modo forzato, ma piuttosto riconoscere il valore di queste espressioni come strumento per entrare in contatto con le nuove generazioni. Inoltre, questa comprensione può aprire le porte a un dialogo intergenerazionale, dove ciascuna parte è disposta a imparare l’uno dall’altro.

Apr 19, 2025 - 15:28
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Il manuale d'istruzione sullo slang della Gen Z spiegato da Leonardo Pieraccioni

Pieraccioni spiega slang giovanile

Il linguaggio giovanile è un mondo che cambia continuamente, con nuove parole ed espressioni che spesso spiazzano gli adulti.

In un recente video sui social, Leonardo Pieraccioni ha deciso di immergersi in questo universo con la sua consueta ironia, cercando di spiegare alcune delle parole più utilizzate dalla Gen Z.

Dalle espressioni quotidiane ai termini più stravaganti, Pieraccioni ha creato una sorta di manuale d'istruzione, divertendo e facendo riflettere chi ha figli in età adolescenziale.

[instagram]DHk_2FYtqyO[/instagram]

Indice

  1. Il manuale d’istruzione sullo slang della Gen Z spiegato con ironia
  2. Ogni generazione ha il suo linguaggio
  3. Il dialogo tra generazioni

Il manuale d’istruzione sullo slang della Gen Z spiegato con ironia

Leonardo Pieraccioni, attore e regista toscano, si è messo nei panni di un insegnante d'eccezione per spiegare agli adulti come decifrare le parole più in voga tra i giovani.

Con la sua solita ironia, ha trasformato il linguaggio giovanile in una lezione divertente e leggera, cercando di rendere chiaro a tutti il significato di parole come “sgravare”, ossia esagerare, “chillare” che deriva dall’inglese to chill e significa rilassarsi, e “snitchare”, ovvero fare la spia.

In ogni caso, non può mancare la parola “giuro” come rafforzativo di ogni espressione.

Ogni generazione ha il suo linguaggio

Il comico toscano ricorda anche che il linguaggio giovanile non è una novità. Ogni generazione ha avuto il suo gergo distintivo, dal termine “sballo” in voga negli anni ’80 alla parola “tamarri” tipica degli anni ’90.

Questi termini si sono evoluti con il tempo, adattandosi ai nuovi strumenti di comunicazione e alla velocità con cui i ragazzi si esprimono online, passando da una lingua parlata a una scritta, ricca di abbreviazioni e riferimenti culturali.

Il dialogo tra generazioni

Sebbene il linguaggio giovanile possa sembrare una barriera tra adulti e adolescenti, Pieraccioni dimostra che un po’ di curiosità e ironia possono fare la differenza.

Capire il gergo dei giovani non significa cercare di adottarlo in modo forzato, ma piuttosto riconoscere il valore di queste espressioni come strumento per entrare in contatto con le nuove generazioni.

Inoltre, questa comprensione può aprire le porte a un dialogo intergenerazionale, dove ciascuna parte è disposta a imparare l’uno dall’altro.