Tra riarmo e Ucraina i piani del governo Merz per trainare l’Europa

Cocchi Cambiare tutto per non cambiare niente. Mai ci saremmo aspettati un giro di valzer gattopardesco alle latitudini tedesche. Eppure forse...

Apr 29, 2025 - 04:42
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Tra riarmo e Ucraina i piani del governo Merz per trainare l’Europa

Cocchi

Cambiare tutto per non cambiare niente. Mai ci saremmo aspettati un giro di valzer gattopardesco alle latitudini tedesche. Eppure forse questo vuole ottenere il cancelliere Friedrich Merz: un modo, se pur diverso rispetto al passato, per non far perdere alla Germania il suo ruolo di motore d’Europa. Berlino, dove ieri è stato presentato il nuovo governo, ha inoltrato alla Commissione europea la richiesta di derogare al Patto di stabilità per sforare di centinaia di miliardi nelle spese di difesa. Ironia della storia, l’unico Paese ad aver attivato finora la clausola Rearm EU è, insomma, “il falco dei conti“ che sull’austerity ha fatto vedere i sorci verdi all’Italia (per non parlare della Grecia) e lo Stato che più ha coltivato il pacifismo a causa del senso di colpa per il nazismo. "Questa non è la fine", aveva scritto Die Zeit all’indomani delle elezioni del 23 febbraio che hanno sancito sì l’exploit dell’ultradestra di Afd, ma comunque la vittoria dei cristianodemocratici alleatisi poi con gli sconfitti della Spd pur di isolare i neri sponsorizzati anche da Musk. La vecchia Repubblica federale, ecco il "non cambiare nulla", con Merz sembra riprendere l’eredità (messa in pausa) dei 16 anni merkeliani. Nel frattempo, tuttavia, la locomotiva teutonica è diventata l’economia più in caduta libera d’Europa (meno gas russo, concorrenza cinese sulle auto, dazi).

Per questo è difficile dare torto a chi nota che i maxi investimenti sul riarmo lanciati da una Ue guidata dalla tedesca, Ursula von der Leyen, siano proprio a misura delle nuove esigenze industriali della Germania. Per il cancelliere del "mondo non ci aspetta" è una via apripista al "cambiare tutto". Per euroscettici e pacifisti rossi e bruni è "vergognoso". Per chi vorrebbe una Ue più forte un rischio accettabile da quando Trump si sgola nel dire che non ha più intenzione di spendere per noi ("parassiti"? Non esageriamo). Merz sembra avere le idee chiare: "Mai più dipendenza dagli Usa"; con l’Ucraina senza se e senza ma; intesa con la Francia (incerta tuttavia politicamente). Come si inserirà Meloni in un eventuale nuovo asse franco-tedesco? Tornerà la Germania ad essere una granitica certezza per l’Europa smarrita? È vero che l’obiettivo dovrebbe essere la difesa comune e che i Paesi ad alto debito devono essere più cauti nell’attivare la clausola di spesa, ma, invece di dividersi, i leader dei singoli Stati Ue potrebbero intanto sfruttare quel che c’è del nuovo traino.