Terza Torre, Architetti Firenze: “Confronto istituzionale non sia alibi per rallentamento"
Il presidente Luca Scollo: “Disponibili al dialogo per trovare una soluzione che non vanifichi il lavoro svolto dai progettisti”

Firenze, 30 aprile 2025 - Sul progetto della Terza Torre di Novoli “pur comprendendo la necessità di un dialogo istituzionale con il Comune di Firenze e la cittadinanza, come auspicato anche dal governatore Giani, riteniamo fondamentale che il confronto non si trasformi in un alibi per il rallentamento o l’abbandono di processi virtuosi. L’eventuale sospensione o ridefinizione del progetto dovrebbe avvenire sulla base di un dibattito trasparente, tecnico e partecipato, evitando che logiche politiche compromettano la qualità delle trasformazioni urbane”. È quanto sottolinea il presidente dell'Ordine degli Architetti di Firenze Luca Scollo alla luce delle ultime dichiarazioni del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. L'Ordine sottolinea “l'importanza di non disperdere il patrimonio progettuale e di visione urbanistica emerso dal concorso svolto con criteri di qualità e trasparenza. Il progetto selezionato è stato il frutto di una procedura che ha coinvolto una giuria altamente qualificata, e che ha tenuto conto di parametri fondamentali: qualità architettonica, sostenibilità, compatibilità urbanistica e impatto ambientale. Seguiamo con particolare attenzione l'evolversi della vicenda, consapevole della rilevanza strategica che tale intervento riveste non soltanto per il contesto urbano e architettonico della città, ma anche per la sua immagine a livello nazionale e internazionale”. Oltre a difendere l’esito del concorso, l’Ordine ritiene necessario porre con forza la questione della “chiarezza sulle scelte di pianificazione urbanistica: è infatti essenziale comprendere se l’intervento sarà realizzato in deroga, come inizialmente ipotizzato, o se dovrà invece essere integrato nel Piano Operativo del Comune di Firenze tramite apposita variante urbanistica. Sorprende che questo nodo non sia stato sciolto prima della pubblicazione del bando di concorso: una maggiore chiarezza in fase preliminare avrebbe evitato incertezze e polemiche successive”. “Le osservazioni critiche sollevate da alcuni esponenti politici meritano un approfondimento serio e non ideologico – spiega il presidente Scollo –. In particolare, la questione della possibile deroga agli strumenti urbanistici comunali tramite la legge regionale 43/2024 richiede chiarimenti normativi, ma non può mettere in discussione il valore architettonico e funzionale del progetto stesso”. L’Ordine invita inoltre a non sottovalutare il fatto che questo progetto ha già “suscitato diverse manifestazioni di contrarietà da parte di associazioni e abitanti del quartiere di Novoli. È prevedibile che i prossimi passaggi non saranno indolori e per questo dovranno essere gestiti con la massima trasparenza e un reale coinvolgimento partecipativo”. “È fondamentale – aggiunge Scollo – rassicurare la cittadinanza circa la compatibilità dell’intervento con un effettivo miglioramento della qualità urbana e sociale di quel quadrante della città. Ribadiamo la nostra disponibilità a un confronto aperto e costruttivo con tutte le parti coinvolte – istituzioni, comitati, cittadini – al fine di pervenire a una soluzione condivisa che contemperi le esigenze della collettività con i requisiti di qualità architettonica e sostenibilità ambientale auspicati, e senza vanificare il lavoro svolto dai progettisti. Siamo fermamente convinti che solo attraverso il rispetto delle procedure concorsuali e un dialogo trasparente tra enti si possano realizzare opere pubbliche capaci di valorizzare il territorio, contribuendo al futuro sviluppo della nostra città in modo equo, sostenibile e condiviso”.