Tempesta dazi e risultati in arrivo: il punto sulle Magnificent 7

Fra poco più di 10 giorni in America partirà la stagione dei risultati del primo trimestre. Per Meta e Alphabet ci sarà da verificare la tenuta degli investimenti pubblicitari. Intanto, i P/E delle società tech sono scesi sotto la media dell’S&P500.

Apr 9, 2025 - 12:53
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Tempesta dazi e risultati in arrivo: il punto sulle Magnificent 7

Mentre i governi di tutto il mondo annaspano nel cercare di capire le conseguenze dei dazi di Trump, gli analisti sono alle prese con la stessa domanda, riferita ai bilanci delle società.

Fra poco più di 10 giorni in America partirà la stagione dei risultati del primo trimestre e i riflettori sono puntati sui big della tecnologia, le cosiddette Magnificent 7. Ovviamente i conti del periodo gennaio-marzo non mostreranno stress da dazi, e infatti il focus degli analisti non sarà sugli utili realizzati, ma sulle previsioni delle società (guidance) in merito ai risultati futuri e ai piani di investimento.

Ad aprire le danze sarà Tesla il 22 aprile, le altre Big Tech seguiranno con le comunicazioni degli utili concentrate nell’ultima settimana di aprile. Barron’s ha tastato il polso degli analisti e ha riassunto le aspettative in un articolo. I dazi, si legge, avranno un impatto diverso su ciascuna delle Magnificent 7, poiché ognuna ha un suo modello di business diverso dalle altre società. Amazon e Apple, ad esempio, risentiranno maggiormente della frenata della domanda in caso di aumento dei prezzi dei beni di consumo e dell'elettronica. Al contrario, Meta e Alphabet potrebbero soffrire se gli inserzionisti pubblicitari decidessero di ridurre i loro budget.

“È molto, molto difficile capire esattamente in che modo ogni specifica azienda subirà dei danni o avrà dei vantaggi. Le persone che possono avere la migliore intuizione in merito sono i manager delle aziende, per cui ascolteremo quello che ci diranno”, ha dichiarato a Barron's Steve Sosnick, chief strategist di Interactive Brokers.

Non c’è dubbio che i dazi saranno il tema centrale delle conference call fra i manager e gli analisti. Marta Norton, chief investment strategist di Empower, si aspetta che gli utili del settore tech risentiranno negativamente dei dazi se dovessero rimanere in vigore per un periodo abbastanza lungo. Per questo, dice, è sorprendente che non ci siano ancora state revisioni significative delle stime degli utili per le aziende del settore.

Secondo Dow Jones Market Data, il 2 aprile, il giorno in cui Trump ha annunciato la nuova serie di dazi, le stime di consenso per gli utili di Tesla per l'intero anno sono passate a 2,69 dollari per azione da 2,70 dollari per azione. Le aspettative sui profitti di Netflix sono scese a 24,69 dollari per azione da 24,71 dollari per azione, le stime su Meta si sono ridotte a 25,05 dollari per azione da 25,16 dollari per azione, quelle su Alphabet a 8,90 dollari per azione da 8,92 dollari per azione, mentre quelle di Apple sono scese a 7,28 dollari per azione da 7,31 dollari per azione. Le stime sugli utili di Nvidia e Amazon per l'intero anno non sono cambiate.

Finché le stime sugli utili futuri non cambiano, la caduta dei titoli tech ha avuto come effetto di ridurre drasticamente il loro price/earnings ratio, come mostra la tabella qui sotto. Più della metà dei Magnificent 7 oggi sono scambiati in Borsa con valutazioni P/E inferiori alla media dell’indice S&P500. Fra queste c’è anche Nvidia, che oggi vale 22 volte gli utili previsti per l’esercizio in corso, mentre la media dei P/E di Nvidia negli ultimi tre anni è stata superiore a 60 volte.

Delle Mag 7, l’unica a mantenere un P/E stratosferico è Tesla.

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Per gli investitori saranno importanti non solo gli aggiornamenti sugli utili futuri, ma anche quelli sui programmi di investimento. Aziende come Meta, Amazon e Microsoft si sono impegnate a spendere miliardi di dollari per costruire infrastrutture di intelligenza artificiale. Wall Street vorrà sapere se le aziende decideranno di ridurre le spese o di proseguire a pieno ritmo mentre i costi aumentano e il contesto economico rimane incerto.

Secondo Marta Norton, i Ceo delle società dovranno fare degli sforzi per dare indicazioni di lungo periodo. “Non dovranno cercare di gestire le loro indicazioni e le loro scelte di oggi in base a come gli investitori potrebbero reagire nel breve periodo”, ha detto l’analista. “Dovranno fare le loro valutazioni in termini di impatto dei dazi sulle loro attività e prendere le decisioni migliori per il lungo periodo, il che potrebbe significare volatilità nel breve termine”.