STM, ancora scontro Italia-Francia sulla governance

Il Presidente del Consiglio di Sorveglianza si è espresso in maniera contraria alla nomina di Marcello Sala, indicato dal Governo italiano, nel consiglio di amministrazione della società italo-francese, generando ancora tensioni nella governance del gruppo.

Apr 9, 2025 - 12:53
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STM, ancora scontro Italia-Francia sulla governance

Un netto ‘no’ alla nomina di Marcello Sala quale rappresentante italiano al posto del dimissionario Maurizio Tamagnini al consiglio di amministrazione di STMicroelectronics, società produttrice di chip in proprietà paritetica tra Italia e Francia con il 27,5% ognuna.

Il rifiuto è arrivato tramite una lettera inviata dal Presidente del Consiglio di Sorveglianza, Nicolas Dufourcq, con la quale esprimeva i suoi dubbi sul nome proposto dal Mef, di cui Sala è direttore generale.

Uno stop che alza la tensione tra Roma e Parigi, con i francesi schierati a fianco dell’attuale Ceo, Jean-Marc Chery, oggetto di forti critiche proprio da parte di Sala.

“Ciò che non può essere accettato”, scriveva Dufourcq nella lettera, “sono le posizioni assunte dal Sig. Sala, pubblicamente e privatamente, sulla gestione della società, con una forte denuncia della strategia e una richiesta ripetuta di sostituzione del Sig. Chery, contrariamente alla decisione unanime del Consiglio dell'anno scorso e al voto del 99,9% dell'assemblea generale annuale”.

Nella lettera, l'unica apertura riguarda “il nome e il profilo della Sign.ra Simonetta Acri che dovrebbero ottenere un'ampia approvazione”, scrive Dufourcq.

A questo punto, secondo Il Giornale sarebbe intenzionato ad insistere con il nome di Sala e quello di Acri, mentre resterà Paolo Visco, consigliere del Ministro Giancarlo Giorgetti.

Appuntamento al 28 maggio, quanto si terrà ad Amsterdam l’Assemblea generali degli azionisti del gruppo, ma non si escludono novità sulla governance, con Italia e Francia che potrebbero rivedere gli accordi o fare chiarezza sugli equilibri del gruppo, tra cui proprio la posizione di Chery su cui il Governo italiano ha già più volte espresso diversi dubbi.

Le tensioni nella governance di STM “rimangono elevate” dopo la decisione del Consiglio di Sorveglianza, sottolineano gli analisti di EQUITA.

“Sala era espressione del governo italiano e la sua candidatura era stata proposta dal ST Holding, la holding espressione paritetica del governo italiano e francese”, ricordano dalla sim.

“Le tensioni di governance sono a nostro avviso un elemento negativo per titolo, visto che si sommano agli elementi di forte incertezza sia legata alle tariffe introdotte dall’amministrazione americana che allo scenario macro”, concludono da EQUITA che sulle azioni STM mantengono la raccomandazione ‘hold’, con target price a 23 euro rispetto ai 17,03 euro di questa mattina (-1%).