TAR del Lazio conferma due sanzioni AGCOM a WindTre per mancanza di trasparenza

Il TAR del Lazio ha respinto due i ricorsi di WindTre contro due delibere AGCOM, confermando le sanzioni per violazioni degli obblighi di trasparenza nei confronti dei clienti. Le decisioni riguardano pratiche scorrette nei costi di recesso applicati all’utenza business e la mancata trasmissione dell’informativa annuale prevista per tutti gli utenti. Le due sentenze del Tar Sentenza 7587, […] The post TAR del Lazio conferma due sanzioni AGCOM a WindTre per mancanza di trasparenza appeared first on Key4biz.

Apr 23, 2025 - 08:46
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TAR del Lazio conferma due sanzioni AGCOM a WindTre per mancanza di trasparenza

Il TAR del Lazio ha respinto due i ricorsi di WindTre contro due delibere AGCOM, confermando le sanzioni per violazioni degli obblighi di trasparenza nei confronti dei clienti. Le decisioni riguardano pratiche scorrette nei costi di recesso applicati all’utenza business e la mancata trasmissione dell’informativa annuale prevista per tutti gli utenti.

Le due sentenze del Tar

Sentenza 7587, è relativa alla definizione di costi di recesso equi, proporzionati e trasparenti, e dunque censura le penali mascherate e il recupero del cd contributo di attivazione una tantum.

Sentenza 7580, è invece legata alle modalità con cui effettuare ogni anno la comunicazione annuale da parte degli operatori agli utenti. Questa sentenza è di particolare attualità perché a strettissimo giro dovrebbe concludersi la consultazione di AGCOM sulla trasparenza tariffaria e uno dei punti è proprio relativo ad una revisione della comunicazione annuale, per renderla più efficace e chiara per gli utenti

La prima sentenza, Costi di recesso non trasparenti per i clienti business

Con la sentenza n. 7587/2025, il TAR del Lazio ha confermato integralmente la delibera adottata da AGCOM nell’aprile 2021, che sanzionava WindTre per violazione degli obblighi di trasparenza tariffaria nei confronti della clientela business. Il ricorso presentato dall’operatore è stato rigettato, rendendo definitiva la sanzione da 896.000 euro.

Pratiche scorrette

Secondo quanto stabilito dall’Autorità, WindTre aveva applicato pratiche scorrette in merito ai costi di attivazione e recesso dei contratti per rete fissa e mobile. La normativa prevede che le condizioni contrattuali debbano garantire costi di recesso equi, proporzionati e trasparenti, senza mascherare penali (che non sono mai previste in caso di recesso) né imporre il recupero – integrale o parziale – dei contributi di attivazione una tantum. Inoltre, le spese di disattivazione o trasferimento devono essere chiaramente indicate per ciascuna offerta in maniera trasparente.

L’indagine, su segnalazione di Iliad, ha evidenziato come, in caso di recesso anticipato, WindTre addebitasse ai clienti business le quote residue del contributo di attivazione, contravvenendo alle disposizioni. Le spese di disattivazione e trasferimento non risultavano indicate in modo chiaro per ciascuna offerta.

Costi di recesso non trasparenti per i clienti business
Diversi esempi pratici, contenuti nella delibera AGCOM del 2021 avevano documentato le pratiche oggetto della sanzione:

  • Mobile business – offerta “Super Unlimited”: l’attivazione era promossa a 10 euro invece dei reali 90 euro. Gli 80 euro “scontati” venivano riaddebitati in caso di recesso anticipato.
  • Fisso business – offerta “Smart Office FTTC/FTTH”: l’attivazione era proposta in promozione a 96 euro anziché 146. Tuttavia, in caso di recesso prima dei 24 mesi, le rate residue aumentavano da 4 a 6 euro l’una, reintegrando di fatto lo sconto iniziale.

La seconda sentenza, Mancata informativa annuale ai clienti

Con la sentenza n. 7580/2025, il TAR del Lazio ha confermato anche una seconda sanzione inflitta da AGCOM a WindTre, relativa alla mancata trasmissione dell’informativa annuale obbligatoria a tutti i clienti. Anche in questo caso, il ricorso dell’operatore è stato respinto, rendendo definitiva la sanzione da 174.000 euro.

Alla base della sanzione la mancata trasmissione dell’informativa annuale prevista dal regolamento. Questa prevede che ogni utente riceva almeno una volta all’anno, in forma scritta (SMS o email), un riepilogo chiaro dell’offerta attiva, così da poterla confrontare con altre presenti sul mercato (le offerte devono essere confrontabili).

WindTre, secondo gli accertamenti, non inviava direttamente l’informativa, ma rimandava i clienti all’app o all’area personale online. Il TAR ha ritenuto inadeguata tale pratica, perché non risponde al requisito dell’invio proattivo previsto dalla normativa.

Nel procedimento è intervenuta Iliad Italia, come operatore segnalante, sostenendo che la condotta di WindTre ostacolava la concorrenza.

Alla luce della decisione del TAR, si rafforza l’esigenza di uniformare, per tutti gli operatori, modalità e contenuto dell’informativa annuale da inviare agli utenti. Secondo quanto filtra dall’Autorità, la consultazione, che include anche misure in materia di CLI spoofing e bollini 5G, dovrebbe concludersi entro fine aprile 2025.

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