Taglio tassi, cosa cambia per chi ha un mutuo fisso o vuole surrogare
I mutui a tasso fisso stanno diventando meno convenienti di quelli a tasso variabile, ma con la surroga è possibile cambiare tipologia di mutuo e anche banca di riferimento

Il calo dei tassi di interesse imposto dalla Banca centrale europea negli ultimi mesi per aiutare l’economia dell’Eurozona ha avuto un effetto positivo per chi ha un mutuo a tasso variabile. La rata di questi prestiti, come quella di qualsiasi altro prestito simile, è diminuita sensibilmente rispetto ai picchi dei tassi nel 2023.
Chi ha un mutuo a tasso fisso però non ha potuto beneficiare di questi sgravi, visto che gli interessi del suo mutuo sono calcolati alla stipula su una percentuale concordata con la banca. Ora però alcuni mutui a tasso variabile stanno diventando più convenienti di quelli a tasso fisso. La possibilità di cambiare però esiste, tramite la surroga.
Mutui a tasso fisso e tassi di interesse
Durante il picco dei tassi di interesse nel 2023, ma anche nei periodi precedenti, diverse persone che hanno contratto un mutuo, hanno scelto il tasso fisso. In quel periodo infatti, questi mutui erano i meno costosi, con tassi che potevano essere anche un punto percentuale sotto a quelli a tasso variabile.
Il motivo per cui le banche offrivano interessi così bassi a tasso fisso sta nella durata del mutuo stesso. Si tratta di un prestito molto significativo, che spesso viene ripagato in 15, 20 o 30 anni. Per questa ragione gli istituti di credito calcolano gli interessi guardando molto in avanti nel futuro.
Nel 2023, le banche hanno riconosciuto l’aumento dei tassi di interesse come il frutto di una situazione contingente, dovuta a una combinazione di fattori, dall’inflazione dovuta alla guerra in Ucraina e alla crisi energetica al blocco dei porti successivo alla ripresa delle attività dopo i lockdown della pandemia da Covid-19. Hanno quindi offerto tassi fissi più bassi, prevedendo che in prossimo futuro sarebbero diventati convenienti per la banca stessa.
Cos’è la surroga di un mutuo
Il risultato di questa politica è stata una diffusione di mutui a tasso fisso con interessi relativamente alti. Per quasi due anni però, questi tassi sono rimasti convenienti. Con i recenti abbassamenti del costo del denaro dovuti alle decisioni della Bce, la situazione si è però ribaltata.
Oggi molti mutui a tasso variabile sono più convenienti di quelli a tasso fisso stipulati due o tre anni fa. Chi ha acquistato una casa tra il 2022 e il 2023 sta quindi pagando un mutuo più costoso di quello di chi invece la sta acquistando in questi mesi. Una situazione che però si può correggere con lo strumento della surroga.
Introdotta dalla riforma Bersani nel 2007, la surroga permette a chi ha contratto un mutuo di scegliere un prodotto con parametri diversi in qualsiasi momento.
Come si ottiene la surroga e quanto costa
Con la surroga del proprio mutuo si può passare da un prestito a tasso fisso a uno a tasso variabile, sia scegliendo un nuovo prodotto della banca presso la quale il mutuo originale è stato contratto, sia cambiando istituto di credito. In questo modo si può risparmiare sulla rata del mutuo, modificandone potenzialmente anche la durata.
La legge Bersani ha previsto che la surroga sia completamente a carico della banca, che paga anche le spese notarili. Per il cliente, non c’è nessun costo.