Una super-Terra scoperta lontano dalla sua stella cambia le regole Un team internazionale di
astronomi ha scoperto una
super-Terra in un’orbita
insolitamente distante dalla propria stella, una scoperta che potrebbe riscrivere la comprensione della
distribuzione planetaria nella
Via Lattea. Il pianeta, individuato grazie a un
evento di microlensing noto come
OGLE-2016-BLG-0007, si colloca a una distanza paragonabile a quella che separa
Giove dal
Sole. Questo risultato
sovverte l’idea che i pianeti di dimensioni terrestri si trovino solo
vicino alle loro stelle ospiti, suggerendo invece che le super-Terre potrebbero
popolare anche le regioni esterne dei sistemi planetari.
Microlensing: la lente gravitazionale che svela l’invisibile La scoperta è stata resa possibile grazie a una tecnica chiamata
microlensing gravitazionale, una metodologia che sfrutta l’effetto gravitazionale di un oggetto massiccio che passa tra l’osservatore e una stella di fondo. Questo fenomeno
amplifica temporaneamente la luce della stella, permettendo di rilevare anche pianeti distanti che normalmente sarebbero invisibili. Il
Korea Microlensing Telescope Network (KMTNet) – composto da tre telescopi distribuiti in
Cile,
Australia e
Sudafrica – ha raccolto i dati chiave per l’analisi. Lo studio è stato condotto da ricercatori del
Centro per l’Astrofisica Harvard & Smithsonian e dell’
Ohio State University, tra cui
Weicheng Zang,
Andrew Gould,
Jennifer Yee e
Youn Kil Jung.
Una popolazione planetaria più varia di quanto si pensasse Attraverso un’analisi approfondita dei rapporti di massa tra stelle e pianeti, gli scienziati hanno determinato che le
super-Terre non sono solo
più comuni di quanto si pensasse, ma anche
più distribuite radialmente all’interno dei sistemi planetari. Le ricerche precedenti si erano concentrate su pianeti con orbite brevi, perché sono più
facili da rilevare. Tuttavia, grazie all’evento OGLE-2016-BLG-0007, è stato possibile dimostrare che
una stella su tre nella
Via Lattea potrebbe ospitare una super-Terra in orbita
simile a quella di Giove. Secondo gli studiosi, la presenza di questi pianeti
nell’area fredda e remota dei sistemi stellari potrebbe rappresentare un
elemento chiave per comprendere i processi di formazione planetaria.
Il mistero delle super-Terre: cosa sono davvero? Il termine
“super-Terra” si riferisce esclusivamente alla
massa del pianeta, che è compresa tra quella della
Terra e quella di
Nettuno, senza indicare nulla sulla sua
composizione,
superficie o
abitabilità. Alcuni di questi pianeti potrebbero essere
rocce secche e inospitali, altri potrebbero avere
densi involucri gassosi, o addirittura oceani globali. La loro varietà rappresenta una sfida e un’opportunità per l’
astrofisica moderna. Come sottolinea la coautrice
Jennifer Yee, la
presenza di questi pianeti lontani non solo amplia il quadro della formazione planetaria, ma sottolinea quanto poco ancora conosciamo sui
meccanismi che generano e distribuiscono i mondi extrasolari nella nostra galassia.
Una galassia pullulante di mondi nascosti I risultati dello studio, pubblicato sulla rivista
Science, suggeriscono che la
Via Lattea potrebbe essere
costellata di super-Terre con orbite ampie, rimanendo
invisibili alla maggior parte delle tecniche di rilevamento attuali. La tecnica del microlensing si sta rivelando sempre più
strategica per colmare questo vuoto osservativo, pur rimanendo estremamente
difficile da applicare su larga scala. Come afferma
Richard Pogge, coautore dello studio: “
Dobbiamo osservare centinaia di milioni di stelle per trovare anche solo
una manciata di eventi di microlensing planetario. È un lavoro arduo, ma fondamentale”.
Super-Terre nascoste nella Via Lattea: scoperte oltre l’orbita di Giove