Space X, il nuovo lancio di Starship è un fallimento: il video integrale dell’esplosione
La compagnia spaziale SpaceX ha lanciato ieri l'ottavo volo di prova del suo grande razzo Starship dal suo sito di lancio “Starbase” localizzato nel Texas meridionale. Dopo il regolare lift-off (così si chiama il decollo di un missile), a circa sette minuti di volo l'enorme booster di primo stadio, noto come Super Heavy, è tornato alla Starbase con una spettacolare “cattura” da parte delle “braccia” della torre di lancio, manovra che si è quindi ripetuta per la terza volta nella storia di SpaceX.Lo stadio superiore, alto 52 metri e chiamato “Ship”, ha continuato a volare dirigendosi a sud-est verso l'Oceano Atlantico. Il programma del volo della missione prevedeva che Ship distribuisse quattro carichi utili, versioni fittizie dei satelliti Internet della costellazione Starlink, su una traiettoria suborbitale da raggiungere circa 17,5 minuti dopo il decollo, prima di eseguire un ammaraggio controllato nell'Oceano Indiano al largo dell'Australia occidentale, circa 50 minuti dopo. Tuttavia, ciò non è accaduto: alcuni dei sei motori Raptor della Ship si sono guastati verso la fine della combustione di ascesa e il veicolo ha iniziato a perdere l'assetto corretto ruotando attorno al suo asse longitudinale. Circa nove minuti dopo, SpaceX ha perso il contatto, mentre da terra è stata notata l'esplosione.Dan Huot, riferimento di SpaceX per i media e commentatore in diretta della trasmissione streaming del lancio, ha commentato: “Abbiamo ancora molto da imparare su questo veicolo, ovviamente c'è molto da esaminare, molto da approfondire e ci daremo dentro per riuscire a capire come evitare questi episodi.” A poter ammirare grandi fuochi artificiali, ovvero i detriti del razzo che si disintegravano e cadevano nell'oceano, sono stati gli abitanti delle Bahamas. Al momento, e come era già accaduto il 24 febbraio scorso, le cause della distruzione sarebbero attribuibili a “una risposta armonica diverse volte più forte in volo di quanto fosse stato visto durante i test, che ha portato a un aumento dello stress sui componenti meccanici nel sistema di propulsione e tale fenomeno ha causato perdite di propellente, che a loro volta hanno innescato incendi sostenuti.” Come allora, l'autorità aeronautica statunitense (Faa) ha condotto un'indagine congiunta con il costruttore arrivando però alla conclusione di averne comprese le cause, approvato i rimedi e concesso alla compagnia il permesso di lanciare il volo 8 dopo aver completato una revisione di sicurezza.Tra le misure prese per ridurre al minimo le possibilità che il problema si ripresentasse sul volo 8, SpaceX aveva condotto una campagna di prove di resistenza al fuoco delle linee del carburante per una durata di 60 secondi, dopo le quali aveva dichiarato all'ente federale come avrebbe gestito la regolazione della temperatura del propellente, ovvero aggiungendo ulteriori prese d'aria e un nuovo sistema di spurgo che utilizza azoto gassoso.Durante le future missioni operative, SpaceX prevede di recuperare sia Super Heavy sia Ship presso la sua base, riportando entrambi i moduli alla torre di lancio. Questa strategia ridurrà il tempo tra due lanci consecutivi, arrivando a eseguire anche più lift-off al giorno. Ma per arrivarci servirà ancora tempo, anche per analizzare lo stato di alcune delle piastrelle dello scudo termico distaccate dallo stadio superiore del volo n° 8.SpaceX, nella descrizione della missione, ha dichiarato: “Diverse opzioni di piastrelle metalliche, tra le quali una con sistema di raffreddamento attivo, saranno attentamente sperimentate per proteggere Starship durante la fase di rientro; sui lati del veicolo sono installate versioni non strutturali dei raccordi di cattura di Starship per verificarne le prestazioni termiche, insieme con altre modifiche.” Inoltre, la società di Elon Musk ha collaudato nuovi sensori radar sulla torre di lancio di Starbase con l'obiettivo di aumentare la precisione nella misurazione delle distanze tra le “braccia” della torre e un veicolo spaziale durante la fase di ritorno.Dunque pare troppo presto per poter affermare con certezza che cosa sia andato storto nel volo 8, quindi non è chiaro quali ulteriori cambiamenti SpaceX potrebbe apportare in futuro. Tuttavia, la società ritiene che la combinazione di immensa potenza e piena riutilizzabilità del sistema Starship renderanno possibile il primo insediamento umano su Marte.Fino a oggi il razzo ha volato in una configurazione completa per la prima volta nell'aprile 2023; ha volato due volte quell'anno e quattro volte nel 2024, mentre per il 2025 sono previste almeno 25 missioni.


La compagnia spaziale SpaceX ha lanciato ieri l'ottavo volo di prova del suo grande razzo Starship dal suo sito di lancio “Starbase” localizzato nel Texas meridionale. Dopo il regolare lift-off (così si chiama il decollo di un missile), a circa sette minuti di volo l'enorme booster di primo stadio, noto come Super Heavy, è tornato alla Starbase con una spettacolare “cattura” da parte delle “braccia” della torre di lancio, manovra che si è quindi ripetuta per la terza volta nella storia di SpaceX.
Lo stadio superiore, alto 52 metri e chiamato “Ship”, ha continuato a volare dirigendosi a sud-est verso l'Oceano Atlantico. Il programma del volo della missione prevedeva che Ship distribuisse quattro carichi utili, versioni fittizie dei satelliti Internet della costellazione Starlink, su una traiettoria suborbitale da raggiungere circa 17,5 minuti dopo il decollo, prima di eseguire un ammaraggio controllato nell'Oceano Indiano al largo dell'Australia occidentale, circa 50 minuti dopo. Tuttavia, ciò non è accaduto: alcuni dei sei motori Raptor della Ship si sono guastati verso la fine della combustione di ascesa e il veicolo ha iniziato a perdere l'assetto corretto ruotando attorno al suo asse longitudinale. Circa nove minuti dopo, SpaceX ha perso il contatto, mentre da terra è stata notata l'esplosione.
Dan Huot, riferimento di SpaceX per i media e commentatore in diretta della trasmissione streaming del lancio, ha commentato: “Abbiamo ancora molto da imparare su questo veicolo, ovviamente c'è molto da esaminare, molto da approfondire e ci daremo dentro per riuscire a capire come evitare questi episodi.” A poter ammirare grandi fuochi artificiali, ovvero i detriti del razzo che si disintegravano e cadevano nell'oceano, sono stati gli abitanti delle Bahamas.

Al momento, e come era già accaduto il 24 febbraio scorso, le cause della distruzione sarebbero attribuibili a “una risposta armonica diverse volte più forte in volo di quanto fosse stato visto durante i test, che ha portato a un aumento dello stress sui componenti meccanici nel sistema di propulsione e tale fenomeno ha causato perdite di propellente, che a loro volta hanno innescato incendi sostenuti.” Come allora, l'autorità aeronautica statunitense (Faa) ha condotto un'indagine congiunta con il costruttore arrivando però alla conclusione di averne comprese le cause, approvato i rimedi e concesso alla compagnia il permesso di lanciare il volo 8 dopo aver completato una revisione di sicurezza.
Tra le misure prese per ridurre al minimo le possibilità che il problema si ripresentasse sul volo 8, SpaceX aveva condotto una campagna di prove di resistenza al fuoco delle linee del carburante per una durata di 60 secondi, dopo le quali aveva dichiarato all'ente federale come avrebbe gestito la regolazione della temperatura del propellente, ovvero aggiungendo ulteriori prese d'aria e un nuovo sistema di spurgo che utilizza azoto gassoso.
Durante le future missioni operative, SpaceX prevede di recuperare sia Super Heavy sia Ship presso la sua base, riportando entrambi i moduli alla torre di lancio. Questa strategia ridurrà il tempo tra due lanci consecutivi, arrivando a eseguire anche più lift-off al giorno. Ma per arrivarci servirà ancora tempo, anche per analizzare lo stato di alcune delle piastrelle dello scudo termico distaccate dallo stadio superiore del volo n° 8.
SpaceX, nella descrizione della missione, ha dichiarato: “Diverse opzioni di piastrelle metalliche, tra le quali una con sistema di raffreddamento attivo, saranno attentamente sperimentate per proteggere Starship durante la fase di rientro; sui lati del veicolo sono installate versioni non strutturali dei raccordi di cattura di Starship per verificarne le prestazioni termiche, insieme con altre modifiche.” Inoltre, la società di Elon Musk ha collaudato nuovi sensori radar sulla torre di lancio di Starbase con l'obiettivo di aumentare la precisione nella misurazione delle distanze tra le “braccia” della torre e un veicolo spaziale durante la fase di ritorno.
Dunque pare troppo presto per poter affermare con certezza che cosa sia andato storto nel volo 8, quindi non è chiaro quali ulteriori cambiamenti SpaceX potrebbe apportare in futuro. Tuttavia, la società ritiene che la combinazione di immensa potenza e piena riutilizzabilità del sistema Starship renderanno possibile il primo insediamento umano su Marte.
Fino a oggi il razzo ha volato in una configurazione completa per la prima volta nell'aprile 2023; ha volato due volte quell'anno e quattro volte nel 2024, mentre per il 2025 sono previste almeno 25 missioni.