Scoperta ad Áspero l’incredibile sepoltura di una donna di 4.500 anni fa con capelli e unghie intatti
Gli archeologi peruviani scoprono una sepoltura di una donna appartenente all’élite che riscrive la storia delle antiche popolazioni andine

Sulle sponde della costa centrale del Perù, la città archeologica di Áspero ha appena svelato uno dei suoi più affascinanti segreti. La squadra di archeologi guidata dalla dottoressa Ruth Shady ha lavorato nella zona archeologica di Caral permettendo il ritrovamento di una donna, di età tra i 20 e i 35 anni, all’interno della Huaca de los Ídolos, una costruzione cerimoniale monumentale.
A rendere straordinario il ritrovamento non è tanto la scoperta in sé quanto la conservazione del corpo: pelle, capelli e unghie sono giunti intatti a differenza di altri corpi riconoscibili solo per il cumulo di ossa.
Il ritrovamento della donna Caral sepolta in Perù
La zona archeologica Caral ha appena rivelato un’importante scoperta. La squadra diretta dalla dottoressa Ruth Shady ha fatto sì che all’interno della Huaca de los Ídolos emergesse il corpo (perfettamente conservato) di una donna di età tra i 20 e i 35 anni. Il ritrovamento è particolarmente prezioso: la sepoltura testimonia il rituale ricco e raffinato in cui il corpo veniva avvolto in tessuti di cotone e stuoie di giunco, mentre un pannello ricamato con piume colorate di guacamayo lo adornava, posato su un intreccio di fibre vegetali. La testa con ancora tutti i capelli è stata decorata da un copricapo di fibre intrecciate e fili avvolti a spirale: l’accessorio è tra le testimonianze più antiche dell’arte plumaria andina.
Non una donna comune, ma una figura potente, probabilmente elitaria. A svelarlo il corredo funebre ritrovato dagli archeologi. Ai piedi del corpo quattro ceste di giunco, una conchiglia di caracol proveniente dall’Amazzonia, un becco di tucano ornato con perline verdi e marroni, strumenti per tessitura, una rete da pesca, una trentina di patate dolci e addirittura strumenti tessili. Nell’area superiore sono stati invece posati tre contenitori a forma di bottiglia e un’altra cesta su una stuoia di totora. Gli oggetti testimoniano il rango della defunta e raccontano molto della civiltà a cui apparteneva.
L’importanza del ritrovamento
La scoperta rafforza la teoria legata alla gerarchia sociale della civiltà Caral in Perù. Gli archeologi sono convinti che la ricchezza e lo stato di appartenenza facessero variare il tipo di corredo e il trattamento cerimoniale della sepoltura.
Áspero non è la prima volta che offre questa tipologia di testimonianze, specialmente con figure femminili di rilievo. Già nel 2016 era stata ritrovata la Dama de los Cuatro Tupus e nel 2019, invece il Varón de Élite. I ritrovamenti sono datati più o meno nello stesso periodo, raccontando molto della struttura sociale elitaria simile a quella documentata e postuma di La Galgada.
Áspero: il sito archeologico
Áspero è il sito archeologico che sorge in prossimità di quella che era la città portuale scelta dalla civiltà Caral per vivere. Si estende per la bellezza di 18,8 ettari e dista meno di 700 metri dall’oceano. Gli studi hanno permesso di rilevare fino a 22 complessi architettonici che mostrano un passato glorioso e piuttosto avanzato.
Gli abitanti erano esperti pescatori e commercianti; le reti di scambio interculturale, pacifiche e vantaggiose, collegavano il sito alla costa e alle lontane regioni andine e amazzoniche. Dopo essere stata usata per molti tempi come discarica municipale, nel 2005 le cose sono cambiate diventando un fulcro di studio e valorizzazione e permettendo i ritrovamenti che oggi stanno riscrivendo la storia.