Scambio sul posto e ritiro dedicato: i cambiamenti per la dichiarazione dei redditi
Da oggi e fino al 30 settembre sarà possibile inviare la dichiarazione dei redditi precompilata. Per le persone fisiche titolari di impianti con contratti di Scambio sul Posto (Ssp), sono disponibili da quest’anno, direttamente nei modelli 730 e Redditi PF precompilati, gli importi relativi ai redditi generati dalle eccedenze riconosciute nel corso del 2024. Lo […] The post Scambio sul posto e ritiro dedicato: i cambiamenti per la dichiarazione dei redditi first appeared on QualEnergia.it.

Da oggi e fino al 30 settembre sarà possibile inviare la dichiarazione dei redditi precompilata. Per le persone fisiche titolari di impianti con contratti di Scambio sul Posto (Ssp), sono disponibili da quest’anno, direttamente nei modelli 730 e Redditi PF precompilati, gli importi relativi ai redditi generati dalle eccedenze riconosciute nel corso del 2024.
Lo ricorda il Gse, specificando che le somme corrisposte per l’energia prodotta in esubero rispetto al proprio fabbisogno costituiscono “redditi diversi” da indicare nella propria dichiarazione dei redditi.
Precompilata o in autonomia
Il nuovo servizio permette ai titolari di una convenzione Ssp, per i quali è prevista la dichiarazione delle sole eccedenze riconosciute nel corso dell’anno precedente, di utilizzare la dichiarazione di redditi precompilata senza effettuare modifiche.
Le persone che non intendono avvalersi della dichiarazione precompilata dovranno invece inserire in autonomia gli importi relativi alle sole eccedenze (e non a tutte le somme riconosciute dal Gse nell’anno precedente) nel quadro D (se si compila il Modello 730) o nel quadro RL (se si compila il Modello Redditi PF).
Per conoscere il valore da dichiarare è necessario accedere, tramite l’Area Clienti del Gse, alla sezione Comunicazioni del portale Ssp e scaricare il prospetto delle eccedenze.
Dal 2026 anche per il Rid
A partire dal prossimo anno, il servizio sarà disponibile anche per i titolari di contratti di Ritiro dedicato (Rid).
Pertanto, per il corrente anno, i titolari di una convenzione Rid, compresi i contratti stipulati con il Gse in caso di accesso al Superbonus, dovranno inserire in autonomia, nella propria dichiarazione dei redditi, le somme riconosciute nel corso dell’anno precedente per l’energia immessa in rete.
Per conoscere il valore da dichiarare (Quadro D per il modello 730 o Quadro RL per il modello Redditi), è necessario accedere alla sezione Pagamenti dell’Area Clienti Gse.
La fine dello Scambio sul posto
Come noto, lo Ssp è destinato ad essere eliminato.
Come comunicato dal Gse agli inizi di marzo, sarà possibile presentare una nuova richiesta di accesso al meccanismo soltanto fino al prossimo 26 settembre e solo per gli impianti entrati in esercizio entro il 29 maggio 2025.
Da quel momento quindi non sarà possibile sottoscrivere nuove connessioni legate a questo tipo di remunerazione. Chi invece ha già un impianto in essere e un contratto quindicinale con il Gestore potrà goderne fino alla naturale scadenza, sapendo però che le convenzioni non potranno essere più rinnovate, ai sensi del Dl 181/23 e della deliberazione Arera 457/2024/R/efr.
In alternativa allo Ssp, per la remunerazione dell’energia immessa sarà possibile presentare una richiesta di accesso al Ritiro dedicato.
Il Ritiro dedicato
Nel regime di Ritiro dedicato, il Gse remunera l’elettricità immessa in rete (quella prodotta ma non autoconsumata) attraverso pagamenti con cadenza mensile. A differenza dello Scambio sul posto, nel Rid non avviene una compensazione tra energia immessa e prelevata: l’utente vende tutta l’energia in eccesso prodotta dal proprio impianto fotovoltaico e la paga normalmente quando la compra dalla rete.
Per le modalità di remunerazione l’utente può scegliere tra Prezzo minimo garantito (Pmg) e Prezzo zonale orario (Pzo), a seconda del proprio consumo di energia e dalle specifiche del proprio impianto fotovoltaico.
Il Pmg viene appunto “garantito” dal Gse a prescindere dall’andamento del mercato. Per il 2025 è stato fissato a 4,64 centesimi di euro per kWh. Si tratta di una soluzione che può risultare conveniente se non ci si vuole esporre alle fluttuazioni dei prezzi e si preferiscono guadagni più stabili e prevedibili.
Il Prezzo zonale orario cambia invece in base alla zona geografica e all’ora del giorno. Questo implica che se l’energia che si immette in rete viene venduta nelle ore in cui il prezzo è più alto, ci si attendono guadagni maggiori.
È una buona opzione per gli impianti che producono molta energia nelle ore in cui il prezzo di mercato è elevato. Tuttavia, il rischio è che il prezzo possa anche scendere, quindi l’andamento delle ore di mercato è imprevedibile.
Qual è la scelta migliore? Se l’impianto fotovoltaico produce molta elettricità che non si consuma direttamente e si preferisce la certezza di un prezzo stabile, il Pmg può essere la scelta migliore.
Se invece si intende monitorare i prezzi e si ritiene che il proprio impianto produca energia nelle ore con alti prezzi di mercato, il Pzo potrebbe offrire guadagni più elevati.
L’opzione Cer
Oltre al Rid, in alternativa allo Scambio sul posto i proprietari di impianti fotovoltaici possono valutare l’adesione a una Comunità energetica rinnovabile (Cer) condividendo l’energia prodotta e usufruendo eventualmente degli incentivi disposti dall’apposito decreto, ad esempio la tariffa incentivante sull’energia prodotta e autoconsumata virtualmente oppure il corrispettivo di valorizzazione.
Questo è possibile soltanto a determinate condizioni. È infatti necessario che l’impianto sia entrato in esercizio dopo la costituzione della Comunità energetica e non prima del 16 dicembre 2021. Per capire se è possibile aderire a una Cer già costituita è opportuno contattare i direttamente i promotori.The post Scambio sul posto e ritiro dedicato: i cambiamenti per la dichiarazione dei redditi first appeared on QualEnergia.it.