Scalable Capital lancia un ELTIF per investire nel private equity
Il neobroker offre uno strumento alternativo in partnership con BlackRock per investire anche in aziende non quotate. L'articolo Scalable Capital lancia un ELTIF per investire nel private equity proviene da FinanzaDigitale.com.

Una piattaforma d’investimento digitale che apre ai fondi di private equity. È questa la novità introdotta da Scalable Capital, che da maggio consente ai propri clienti di investire in un ELTIF — un fondo europeo a lungo termine — gestito da BlackRock, già azionista della società. Una mossa che segna una svolta nel panorama degli investimenti online e che porta una delle asset class più riservate direttamente sullo smartphone degli investitori retail.
Come funziona un ELTIF
L’ELTIF (European Long-Term Investment Fund) proposto da Scalable è una versione “evergreen”, cioè senza scadenza, pensata per reinvestire in modo continuo dividendi e rendimenti. A differenza dei tradizionali fondi chiusi di private equity, questo strumento punta a superare i vincoli di uscita e le soglie d’accesso elevate che da sempre rendono il settore poco accessibile ai piccoli risparmiatori.
Il fondo investirà in partecipazioni di maggioranza di aziende private a livello globale, attraverso co-investimenti in collaborazione con una rete internazionale di gestori specializzati. È un modello consolidato oltreoceano: secondo uno studio Capital IQ, l’88% delle aziende che si sono quotate in Borsa negli Stati Uniti tra il 2022 e il 2023 aveva alle spalle un fondo di private equity. Ora, qualcosa di simile inizia a prendere forma anche in Europa.
Il regolamento europeo sugli ELTIF è stato aggiornato a gennaio 2024 con l’obiettivo di renderli più flessibili. È proprio questo contesto normativo che ha reso possibile l’iniziativa di Scalable. «Siamo entusiasti di introdurre il nostro fondo di private equity sulla piattaforma Scalable Capital in Italia», ha dichiarato Luca Giorgi, responsabile Wealth Southern Europe di BlackRock.
L’idea è quella di democratizzare l’accesso al private equity, sfruttando la struttura del fondo a lungo termine, che consente di aggirare alcune rigidità dei fondi chiusi e ridurre la complessità operativa per gli investitori.
Il fondo mantiene comunque una natura sostanzialmente illiquida, ma prevede la possibilità di effettuare parziali disinvestimenti dopo la fase di lancio. Le modalità saranno definite in base a un tetto massimo concordato, e l’importo resterà vincolato nel fondo. Secondo Alessandro Saluditti, country manager di Scalable Capital, si tratta di «una significativa innovazione rispetto agli strumenti tradizionali di private equity, che privilegia investitori con una propensione al rischio maggiore».
Un altro elemento di rottura è il processo di accesso. I clienti interessati dovranno compilare un questionario sul profilo di rischio e sugli strumenti finanziari conosciuti, in modo da verificare l’idoneità dell’investimento. Una scelta che punta a garantire trasparenza e coerenza tra le caratteristiche dello strumento e le aspettative dell’investitore.
Costi e rendimenti
I costi sono chiari. Il fondo applica una commissione di gestione del 2,5%, senza spese di ingresso né di rimborso. A questa si aggiunge una performance fee annua, attiva solo nel caso in cui il rendimento del fondo superi il 5% annuo. Un livello minimo che, storicamente, il private equity ha spesso superato: negli ultimi vent’anni, il rendimento medio annuo si è attestato attorno al 14,9%, contro l’8,6% delle azioni globali.
La piattaforma Scalable Capital, che conta un milione di clienti in sei Paesi europei e 7 miliardi di euro in gestione, fino ad oggi si era concentrata soprattutto su ETF e piani di accumulo automatici, puntando su semplicità e costi ridotti. Ora fa un passo in più, e porta sul digitale una delle asset class più complesse, ma anche tra le più redditizie.
Il target non è solo il piccolo risparmiatore. Secondo Saluditti, l’interesse viene anche da professionisti e piccole imprese che desiderano destinare una parte del proprio patrimonio a strumenti di lungo periodo, con un potenziale di crescita elevato.
Il risultato è un prodotto che, pur conservando le caratteristiche di fondo del private equity — lunghi orizzonti temporali, limitata liquidità, esposizione al rischio — le adatta a un pubblico più ampio, digitalizzato, pronto a esplorare nuove soluzioni di investimento.
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