Rose Villain: “A sei anni sapevo che sarei diventata una cantante”
Rose Villain è un’artista che ha saputo trasformare il dolore in musica, l’ambizione in realtà e ne ha parlato in un'intervista a Vanity Fair L'articolo Rose Villain: “A sei anni sapevo che sarei diventata una cantante” proviene da imusicfun.

Rose Villain è un’artista che ha saputo trasformare il dolore in musica, l’ambizione in realtà e ne ha parlato in una recente intervista a Vanity Fair. Da New York a Milano, dal rap al pop elettronico, dal cantare in inglese a dominare le classifiche italiane con hit come Click Boom! e Fuorilegge. Ora, con l’uscita del suo terzo album Radio Vega e un tour nei palazzetti all’orizzonte, la cantautrice e performer si racconta, tra la passione per la musica, la perdita della madre e il legame con il marito e produttore Sixpm.
Dietro la figura magnetica di Rose Villain, nome d’arte di Rosa Luini, si cela un’anima sensibile e malinconica. La perdita della madre a causa di un tumore ai polmoni ha segnato profondamente la sua vita e la sua musica. «Mi ero spaventata. La mamma se n’è andata in fretta. Così ho iniziato a informarmi, a studiare. Sono diventata vegana, ho cominciato a prendermi cura della mia salute, del mio benessere. È stato il grande regalo che mi ha fatto la mamma», racconta.
Una consapevolezza che ha cambiato non solo il suo stile di vita, ma anche il suo approccio artistico. Dopo anni a New York, dove ha lavorato con Republic Records (l’etichetta di Rihanna e Drake), è tornata in Italia e ha trovato la sua voce.
La musica, per Rose, è sempre stata un destino scritto. «A sei anni ho detto ai miei genitori che sarei diventata una cantante, ne ero sicura al cento per cento», ricorda. L’idolo? Britney Spears. Il sogno? Diventare una popstar, in un’Italia che all’epoca offriva poche figure di riferimento per chi voleva fare quel tipo di musica.
E così è volata in America, prima a Los Angeles, poi a New York. «Mia mamma mi ha sempre sostenuta. Un giorno mi disse: quello che vuoi fare tu riesce a una persona su un milione. Io risposi: io sarò quella persona». E così è stato.
Dopo un percorso indipendente, nel 2023 Rose Villain esplode nel mainstream con Click Boom! e la partecipazione a Sanremo 2024, che la consacra come una delle voci più interessanti della scena italiana. Ora, con Radio Vega, alza ulteriormente l’asticella: un disco che mescola rap, elettronica e melodia, con featuring d’eccezione come Guè, Lazza, Chiello, Geolier e Fabri Fibra.
Dietro al successo di Rose Villain c’è anche una sinergia artistica e personale speciale: quella con il marito e produttore Sixpm (Andy Ferrara). «Lavorare con lui è bellissimo, abbiamo da sempre una sintonia unica. Quando ci siamo conosciuti a New York ci siamo come riconosciuti», racconta.
All’inizio, però, la loro storia è stata un’attesa sospesa: «Io ero molto emo all’epoca, scrivevo canzoni tristissime, avevo i capelli lunghissimi blu scuro, mi vestivo di nero, facevo vita notturna. Insomma, ero inquietante». Ma l’amore ha fatto il suo corso e oggi la coppia non è solo legata sentimentalmente, ma è anche un duo musicale perfetto, capace di creare hit che conquistano pubblico e critica.
Con Radio Vega appena uscito, Rose Villain si prepara ora al suo primo tour nei palazzetti, un traguardo che segna il passaggio definitivo dall’essere un’artista di nicchia a una delle protagoniste della musica italiana. Qui il calendario e Qui il link per l’acquisto dei biglietti.
Dal dolore alla rinascita, dai piccoli club ai grandi palchi: Rose Villain è la dimostrazione che credere in se stessi, alla fine, paga. E che il talento, quando incontra la determinazione, può davvero portarti ovunque.
L'articolo Rose Villain: “A sei anni sapevo che sarei diventata una cantante” proviene da imusicfun.