Remigration summit, 400 esponenti di estrema destra verso Malpensa: location top secret, polemiche sull’ipotesi del teatro comunale di Gallarate

Se ne parla da mesi sui social indicando Milano come sede dell’evento; ma a meno di 24 ore dall’inizio del Remigration summit, il “raduno” europeo anti immigrazione promosso da diverse sigle di estrema destra, la location non è stata ufficializzata. Si sa che dovrebbe essere nella zona dell’aeroporto di Malpensa, distante dal capoluogo lombardo e […] L'articolo Remigration summit, 400 esponenti di estrema destra verso Malpensa: location top secret, polemiche sull’ipotesi del teatro comunale di Gallarate proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mag 16, 2025 - 22:20
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Remigration summit, 400 esponenti di estrema destra verso Malpensa: location top secret, polemiche sull’ipotesi del teatro comunale di Gallarate

Se ne parla da mesi sui social indicando Milano come sede dell’evento; ma a meno di 24 ore dall’inizio del Remigration summit, il “raduno” europeo anti immigrazione promosso da diverse sigle di estrema destra, la location non è stata ufficializzata. Si sa che dovrebbe essere nella zona dell’aeroporto di Malpensa, distante dal capoluogo lombardo e in provincia di Varese: dallo scalo passeranno molti dei 400 partecipanti provenienti da diverse nazioni europee. Uno di loro, il danese Rasmus Paludan, 43enne fondatore del partito di estrema destra Stram Kurs (“Linea Dura” ) e sbarcato giovedì mattina all’aeroporto ed è stato espulso e rispedito in patria dopo poche ore su decreto del Prefetto di Varese convalidato dal Tribunale di Milano. L’evento fa discutere per i risvolti politici e quelli di ordine pubblico. Sotto questo fronte il coordinamento è nelle mani di prefettura e questura di Varese, dove questa mattina, venerdì 16 maggio, si è svolto un incontro operativo.

Totolocation e reazioni – Resta avvolto dal mistero il luogo dove si svolgerà l’evento: l’organizzatore Andrea Ballarati ha smentito l’ipotesi di un teatro a Gallarate, che comunque resta tra le location più accreditate: “Sabato – ha spiegato il sindaco leghista Andrea Cassani – deciderà la nostra Prefettura. Gallarate può essere una sede, ma ci sono anche altre location. Sono solo stati più bravi a tenerle nascoste”. Del resto c’è un indizio: il sindaco Cassani è il segretario provinciale della Lega e Matteo Salvini a più riprese – l’ultima oggi a margine di un evento a Rozzano – si è dichiarato favorevole al Remigration Summit. Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture ha infatti sottolineato: “Sono d’accordo che ci sia qualsiasi iniziativa democratica e libera. Non capisco perché si dovrebbe vietare a priori il libero pensiero di qualcuno, non siamo in Unione Sovietica. Se qualcuno teme che l’immigrazione di massa sia un problema enorme e devastante, e io sono fra questi, deve poterlo esprimere”. Di opinione contraria il senatore varesino del Pd Alessandro Alfieri con il consigliere regionale Samuele Astuti: “Il Remigration Summit va vietato. E’ un dovere impedire un raduno di razzisti che inneggia a odio e intolleranza. Ed è inquietante il sostegno della Lega”. Oltre a Gallarate circola, comunque, anche l’ipotesi di un luogo all’aperto come possibile location, lungo la Superstrada che dall’aeroporto porta verso l’autostrada A4. E’ lo stesso sindaco a confermarlo: “E’ stato individuato anche un impianto sportivo che non si trova nella nostra provincia. Credo che sabato mattina si scioglieranno tutti i dubbi”.

I fatti – Bisogna riavvolgere il nastro per comprendere cosa stia accadendo in queste ore. L’annuncio via social del Remigration Summit a Milano risale a febbraio, con la messa in vendita dei biglietti da parte degli organizzatori, e i video promozionali girati in Piazza Duomo. Immediato il no del sindaco di Milano Beppe Sala, che aveva causato la reazione di Salvini. Nell’ultimo mese gli organizzatori avevano consigliato ai partecipanti di scegliere hotel nella zona di Busto Arsizio. La settimana scorsa il quotidiano varesino La Prealpina ha dato la notizia che il Remigration Summit si sarebbe svolto all’Hotel Dolce Milan di Somma Lombardo. Immediate le reazioni contrarie: alcune società che collaborano con l’hotel hanno minacciato di disdire le convenzioni se l’incontro delle nuove destre si fosse svolto in quella location. Pertanto la struttura ha comunicato a organizzatori e prefettura che non avrebbe concesso gli spazi prenotati, a dispetto di contratti firmati con caparre stimate attorno ai 50mila euro. Gli organizzatori si trovano spiazzati e annunciano che si rivolgeranno agli avvocati. Però Ballarati tiene il punto e conferma la volontà di trovare una location alternativa: i viaggi da tutta Europa per relatori e partecipanti che devono sbarcare a Malpensa sono già programmati. Però, per evitare il replay del caso Somma Lombardo, c’è una rigida consegna del silenzio sulla location. Intanto dalla prefettura, l’attenzione è altissima: tutte le persone che interverranno sono sotto la lente di ingrandimento. Non c’è intenzione di vietare il Remigration Summit, considerandolo come un evento privato. Certo il teatro Condominio di Gallarate sarebbe un luogo pubblico, in quanto comunale.

L’ identitario Andrea Ballarati – La manifestazione è coordinata da Andrea Ballarati, 23enne comasco con un passato politico nell’ambito studentesco, ma digiuno di esperienza amministrativa all’interno dei partiti tradizionali. Presente sui social, Instagram e X, il giovane si è fatto notare a livello internazionale con il movimento politico Act, Azione Cultura e Tradizione. Ed è collegato a Action Radar Europe, tanto da essere salito sul palco della manifestazione austriaca la scorsa estate. Rivendica una base culturale identitaria, basata sul diritto dei popoli di discendenza europea alla conservazione dei territori e fortemente contrari all’immigrazione, lontana dal paradigma classico della vecchia destra italiana nata dall’esperienza fascista. Nonostante nei video collegati al movimento si faccia riferimento a Elon Musk con il concetto di Make Europe Great Again (parafrasando il Make America Great Again – Maga – di Donald Trump), lo archivia come mera argomentazione da socialnetwork e “acchiappa like” in realtà priva di fondamento poiché storicamente non c’è mai stata una vera Europa unita. Mentre il movimento identitario rivendica la distanza dal mondo dell’ultra destra dei Do.Ra. (Dodici Raggi, che rendono omaggio a Hitler) e degli Ultras del mondo dello sport.

I relatori – Nella line up annunciata su Instagram, c’è l’austriaco Martin Sellner, leader del Movimento austriaco degli identitari (Identitäre Bewegung Österreich), già arrivato in Italia giovedì. Teorico della “remigrazione” e del “Great Replacement” (Grande Sostituzione), secondo cui le popolazioni europee verrebbero sostituite da immigrati non europei. Poi l’influencer olandese Eva Vlaardingerbroek e l’ex eurodeputato francese Jean-Yves Le Gallou, 76 anni, già Front National e ora al fianco di Reconquête di Zemmour. Sarà presente anche Afonso Gonçalves, fondatore del gruppo di estrema destra portoghese Reconquista.

La contro mobilitazione – Le voci contrarie al Remigration Summit si sono organizzate: sabato alle 14.30 in piazza San Babila a Milano si riuniranno gli esponenti di Pd, +Europa, Azione, Italia Viva, Sinistra italiana, M5S, Cgil, Acli, Anpi, Arcigay e altre associazioni. Dovrebbero essere presenti, tra gli altri, la segretaria nazionale dem Elly Schlein, il segretario della Cgil Maurizio Landini, Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana e il portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli. Manifestazioni contro il Remigration summit, tra venerdì e sabato, anche in diverse città della provincia di Varese.

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