Quali valute possono essere ancora considerate un bene rifugio? Il commento di Vontobel
A cura di Gianni Piazzoli, cio di Vontobel Wealth Management SIM La recente guerra commerciale ha sollevato una questione critica: quali valute possono essere ancora considerate un rifugio sicuro? Per decenni, il dollaro statunitense (USD), il franco svizzero (CHF) e lo yen giapponese (JPY) sono stati considerati tali, ma ora il contesto globale sta cambiando.... Leggi tutto

A cura di Gianni Piazzoli, cio di Vontobel Wealth Management SIM
La recente guerra commerciale ha sollevato una questione critica: quali valute possono essere ancora considerate un rifugio sicuro? Per decenni, il dollaro statunitense (USD), il franco svizzero (CHF) e lo yen giapponese (JPY) sono stati considerati tali, ma ora il contesto globale sta cambiando.
Il dollaro, in particolare, sta affrontando crescenti venti contrari. Le politiche tariffarie hanno pesato sulla crescita economica e sull’inflazione, erodendo al contempo la fiducia nell’indipendenza delle istituzioni statunitensi. Allo stesso tempo, aumentano i dubbi sull’affidabilità del paese come partner strategico e alleato. Di conseguenza, il dollaro sta faticando a mantenere il suo status di bene rifugio e questo cambiamento è visibile nei mercati dei capitali. I detentori stranieri, tra cui la Cina, hanno gradualmente ridotto la loro esposizione ai titoli di stato statunitensi, una tendenza che negli ultimi anni è diventata sempre più evidente. I dati sulle riserve delle banche centrali globali confermano questo schema: nell’ultimo decennio, la quota del dollaro è diminuita lentamente, ma costantemente.
Anche lo yen ha perso parte del suo tradizionale fascino come bene rifugio. La Banca del Giappone (BoJ) ha mantenuto bassi i tassi di interesse e ha conservato il controllo sulla curva dei rendimenti, mentre altre banche centrali hanno aumentato i tassi. Ciò ha ampliato gli spread tra i tassi di interesse e indebolito l’attrattiva dello yen, anche durante i periodi di incertezza globale e di crescente avversione al rischio. Il quadro, tuttavia, sta iniziando a cambiare. I rischi di deflazione in Giappone stanno svanendo e la crescita dei salari sta prendendo slancio. Di conseguenza, la BoJ ha iniziato a normalizzare la sua politica monetaria. Questo cambiamento sta aiutando lo yen a riconquistare la sua posizione di bene rifugio.
Il franco svizzero, al contrario, continua a essere fermamente percepito come un bene rifugio. Il basso debito pubblico, la stabilità politica, la solidità delle istituzioni e la resilienza economica continuano ad attrarre afflussi di capitali. Inoltre, tradizionalmente le autorità svizzere hanno mantenuto l’inflazione al di sotto di quella dei loro principali partner commerciali, il che ha portato an incremento del potere d’acquisto e a una pressione di apprezzamento sostenuta nel tempo. Sebbene il franco svizzero si sia apprezzato verso il fair value, non lo consideriamo significativamente sopravvalutato né rispetto al dollaro statunitense né all’euro.
Oltre alla valuta, meritano attenzione le azioni svizzere. Negli ultimi 20 anni, il mercato azionario svizzero è stato uno dei più performanti al mondo, secondo solo a quello statunitense. Uno dei motivi principali è l’elevata qualità delle società quotate. Molte aziende svizzere soddisfano i criteri del “fattore qualità”, una caratteristica che ha garantito una sovraperformance costante su scala globale per oltre 30 anni.
A nostro avviso, gli asset svizzeri di qualità, inclusi i titoli azionari, rimangono interessanti per gli investitori stranieri, soprattutto alle attuali valutazioni valutarie “eque”.