Pozzi orfani, una minaccia invisibile per le falde acquifere USA

Le falde acquifere americane sotto assedio: mappati i rischi legati ai pozzi abbandonati Per la prima volta, un team di scienziati del Servizio Geologico degli Stati Uniti (USGS) ha realizzato una mappatura nazionale dettagliata delle variabili idrogeologiche per individuare quali falde acquifere sono maggiormente esposte al rischio di contaminazione da parte dei pozzi orfani. Si […] Pozzi orfani, una minaccia invisibile per le falde acquifere USA

Mag 5, 2025 - 13:09
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Pozzi orfani, una minaccia invisibile per le falde acquifere USA
Le falde acquifere americane sotto assedio: mappati i rischi legati ai pozzi abbandonati Per la prima volta, un team di scienziati del Servizio Geologico degli Stati Uniti (USGS) ha realizzato una mappatura nazionale dettagliata delle variabili idrogeologiche per individuare quali falde acquifere sono maggiormente esposte al rischio di contaminazione da parte dei pozzi orfani. Si tratta di pozzi di petrolio o gas inutilizzati, privi di proprietario attivo e mai sigillati, che rappresentano potenziali canali di migrazione per idrocarburi e salamoie verso le riserve sotterranee di acqua potabile. Le regioni più a rischio: Appalachia, Costa del Golfo e California L’analisi, pubblicata su Science of the Total Environment (fonte), ha evidenziato come le regioni dell’Appalachia, la Costa del Golfo e parti della California siano tra le aree più vulnerabili. In particolare, le falde acquifere della Pennsylvania, un tempo cuore dell’industria petrolifera americana, mostrano una convergenza estrema di fattori di rischio: età avanzata dei pozzi, alta densità e prossimità a pozzi d’acqua residenziali e vene di carbone. Una minaccia invisibile, ma diffusa Secondo i dati USGS, il 54% dei 117.672 pozzi orfani censiti si trova all’interno di falde acquifere che forniscono oltre il 94% dell’acqua sotterranea utilizzata a livello nazionale. L’analisi ha utilizzato sistemi GIS per sovrapporre i pozzi ai bacini acquiferi, includendo variabili come età media dei pozzi, uso intensivo delle acque e contesto geologico e ambientale. Molti dei pozzi più antichi, talvolta realizzati oltre un secolo fa, non rispettano le moderne norme di sicurezza, essendo costruiti con rivestimenti in legno o metallo ormai deteriorati. California e Oklahoma: tra urbanizzazione e agricoltura intensiva La California si distingue per l’alta densità di pozzi abbandonati nelle sue aree urbane e agricole. In particolare, la Valle Centrale è un punto critico per via del massiccio prelievo di acqua sotterranea e la coesistenza con vecchi impianti non sigillati. L’Oklahoma, con la sua falde acquifera di Ada-Vamoosa, detiene invece il primato nazionale per concentrazione di pozzi orfani per miglio quadrato. Incidenza documentata della contaminazione: il caso dell’Ohio e della Pennsylvania Se l’attuale ricerca non quantifica la contaminazione effettiva, dati pregressi parlano chiaro. Il Ground Water Protection Council, in uno studio del 2011, ha registrato 41 casi di contaminazione delle falde in Ohio tra il 1983 e il 2007, tutti riconducibili a pozzi orfani. Il Dipartimento della Protezione Ambientale della Pennsylvania (DEP) ha documentato episodi recenti, tra cui uno a Vowinckel, nella contea di Clarion, dove un pozzo ha inquinato l’acqua potabile di una famiglia. Un altro caso a Shinglehouse, nella contea di Potter, ha richiesto l’intervento d’emergenza del DEP. Interconnessioni pericolose e frack-out in Pennsylvania Alcuni pozzi orfani hanno addirittura mostrato connessioni con impianti di fracking recenti, a distanza di oltre 900 metri. Un caso eclatante si è verificato a New Freeport, in Pennsylvania sud-occidentale, dove un pozzo non convenzionale ha comunicato con un pozzo orfano, spingendo i fluidi in superficie. Il risultato: i residenti hanno dovuto abbandonare l’uso dell’acqua potabile e passare all’acqua in bottiglia, come riportato da NBC News. Pozzi come colabrodi: “La Pennsylvania è come il formaggio svizzero” Un professore di microbiologia ambientale della Duquesne University, intervistato sul tema, ha paragonato il sottosuolo della Pennsylvania a un “formaggio svizzero” per via delle perforazioni non coordinate e della mancanza di cementificazione nei vecchi pozzi. Lo studio USGS viene visto come una base essenziale per future politiche di monitoraggio e prevenzione, in vista di periodi di siccità sempre più frequenti che renderanno l’acqua potabile una risorsa ancora più preziosa.
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