Possibile ritorno alle urne in Francia? Ecco cosa potrebbe significare per i mercati
Dopo un anno di stallo politico, Emmanuel Macron potrebbe anticipare le urne per rafforzare la sua leadership in parlamento. Con un’opposizione indebolita e il ritorno di Trump all’orizzonte, Parigi vuole riaffermare la sua centralità in Europa. Una mossa audace o un rischio calcolato?

Il presidente francese Emmanuel Macron starebbe valutando la possibilità di indire nuove elezioni parlamentari già entro la fine dell’anno, secondo quanto riportano i media.
Come spiega Derek Halpenny di MUFG Bank, "dopo le elezioni di luglio scorso, non è possibile tenere nuove elezioni prima di dodici mesi, il che ha disincentivato i partiti di opposizione dal far cadere l’attuale governo di minoranza. Ma questa situazione cambierà da luglio, rendendo le elezioni possibili".
Macron, secondo Halpenny, "potrebbe ritenere che il contesto politico sia ora a suo favore, il che potrebbe aiutarlo a ottenere la maggioranza e riportare maggiore stabilità in parlamento. Con il ritorno di Trump sulla scena politica, la leadership europea sarà fondamentale per tutelare gli interessi del continente, e Macron si è imposto come il politico europeo più visibile in questo ruolo. Inoltre, la condanna di Marine Le Pen per appropriazione indebita potrebbe aver indebolito il supporto per il Rassemblement National. Anche il suo probabile successore, Jordan Bardella, ha registrato un calo nei sondaggi".
Come per le elezioni dell’anno scorso, una nuova tornata elettorale sarebbe però una scelta rischiosa. Come spiega Halpenny, "dopo la nomina di François Bayrou a primo ministro, si è registrato un periodo di relativa stabilità e, se tale stabilità dovesse proseguire, è probabile che nuove elezioni non saranno ben viste dai mercati finanziari".
Negli ultimi tempi è stato evidente il potenziale per l’Europa di beneficiare della perdita di fiducia negli asset statunitensi. Lo spread OAT-Bund (differenziale tra i decennali francesi e tedeschi) è rimasto relativamente stabile, con i Bund che hanno sovraperformato i Treasury statunitensi, e si è registrato un aumento della domanda di debito dell’area euro.
I dati del Ministero delle Finanze giapponese mostrano che, nel saldo dei pagamenti di febbraio, gli acquisti combinati di obbligazioni di Germania, Francia, Italia e Spagna hanno raggiunto il livello più alto (1.604 miliardi di yen) dal marzo 2019. In particolare, l’acquisto di obbligazioni francesi (618 miliardi di yen) è stato il più alto dal giugno 2019.