Ponti di aprile e 1 maggio quante ferie chiedere per sfruttarli al meglio
Aprile 2025 offre una lunga pausa grazie ai ponti festivi, come fare per avere più giorni di liberà sfruttando al massimo il calendario e ottenere più giorni di riposo consecutivi

Non accadeva da tempo di poter godere di un’agevolazione per prolungare le vacanze senza sacrifici. Aprile 2025 offre un’opportunità unica per chi desidera approfittare dei ponti festivi e organizzare una lunga pausa con un numero ridotto di giorni di ferie da richiedere al datore di lavoro. Il calendario, infatti, è propizio e combina in modo favorevole alcune delle principali festività italiane, permettendo di ottenere numerosi giorni di riposo consecutivi, senza sacrificare le vacanze estive.
Le giornate festive di aprile e inizio maggio 2025
Nel 2025, il mese di aprile include tre ricorrenze importanti:
- Pasqua e Pasquetta: domenica 20 e lunedì 21 aprile;
- Festa della Liberazione: venerdì 25 aprile;
- Festa dei Lavoratori: giovedì 1° maggio.
Queste giornate sono considerate festività nazionali, durante le quali i lavoratori hanno diritto ad astenersi dal lavoro pur percependo regolare retribuzione, salvo rare eccezioni previste nei contratti collettivi concordati in precedenza.
L’allineamento favorevole delle festività permette di costruire un maxi ponte che va da sabato 19 aprile a domenica 4 maggio. Chi ha a disposizione abbastanza giorni di ferie può assentarsi per 16 giorni consecutivi, utilizzando solo 6 giornate lavorative di ferie:
- dal 22 al 24 aprile (martedì, mercoledì e giovedì);
- dal 28 al 30 aprile (lunedì, martedì e mercoledì)
In questo modo si uniscono le festività di Pasquetta, Liberazione e Primo Maggio per una lunga pausa continua.
Chi ha meno ferie disponibili può comunque approfittare di un ponte più breve. Ad esempio, prendendo un solo giorno di ferie venerdì 2 maggio, si può ottenere un ponte di 4 giorni: dal 1° al 4 maggio.
Cosa dice la legge
Secondo il Decreto Legislativo 8 aprile 2003, n. 66, ogni lavoratore ha diritto ad almeno 4 settimane di ferie all’anno. Le ferie costituiscono un diritto fondamentale volto al recupero delle energie psico-fisiche.
Durante i giorni festivi come il 25 aprile o il 1° maggio, la retribuzione è garantita. In alcuni settori come ristorazione e commercio, può essere richiesto di lavorare. In tali casi, i dipendenti hanno diritto a una maggiorazione salariale prevista dal contratto collettivo nazionale di lavoro (CCNL).
Molti lavoratori approfittano di questi periodi per chiedere ferie, ma la concessione non è automatica. È quindi utile coordinarsi con anticipo con il datore di lavoro, anche attraverso una pianificazione condivisa, come la rotazione tra colleghi o la suddivisione dei compiti.
Il datore di lavoro può rifiutare le ferie del maxi ponte?
Anche se il dipendente ha diritto a un numero minimo di ferie annuali, la collocazione temporale è soggetta all’approvazione del datore di lavoro. Il datore può rifiutare le ferie se ritiene che l’assenza del lavoratore comprometta l’organizzazione aziendale. La legge non vieta il rifiuto, purché motivato da esigenze organizzative. Di solito è previsto un accordo tra le parti, in cui si cerca di conciliare le necessità personali con quelle produttive.
In previsione di periodi come aprile 2025, molte aziende adottano piani ferie interni o calendari condivisi, in modo da garantire una copertura minima e consentire al maggior numero possibile di lavoratori di beneficiare dei ponti. I furbetti del maxi ponte d’altronde lo sanno, organizzarsi con largo anticipo, valutare le esigenze aziendali e proporre soluzioni flessibili aumenta le probabilità di ottenere l’approvazione delle ferie richieste, permettendo di sfruttare al meglio le opportunità offerte dal calendario.