Perché Trump sta sbagliando. Il commento di Pennisi (Aspenia)
La rottura Trump-Zelensky vista da Riccardo Pennisi di Aspenia, analista di politica estera,

La rottura Trump-Zelensky vista da Riccardo Pennisi di Aspenia, analista di politica estera,
Il metodo trumpiano del vassallaggio applicato a Zelensky non ha funzionato granché. Semplicemente perché il presidente ucraino – mostrando una notevole dose di coraggio, dato che ora sia alla Casa Bianca che al Cremlino lo vogliono morto, questo è il dato – ha rinfacciato alla coppia presidenziale americana le sue bestialità.
1. “La colpa della guerra è di Biden”. Trump e Vance hanno accusato l’Ucraina di non volere la pace ma la guerra. Al che Zelensky ha ricordato come la Russia di Putin occupa il territorio ucraino dal 2014, e ha infranto con l’invasione l’accordo di cessate il fuoco siglato nel 2019 sul Donbass: quella pace che era stata faticosamente raggiunta. Sono due fatti che pochi amano ricordare. Tra questi appunto Trump e Vance, la cui narrazione sulla guerra segue la linea “Zelensky ci ha fregato, ci ha rubato i soldi, ma ora ci spartiamo il suo Paese d’accordo con Mosca, lo chiamiamo “pace”, e lui a cuccia (se non al cimitero)”.
2. Dopo questo alterco, Vance già rosicava di brutto. [per inciso: parlava Vance perché Trump mostrava di non abbassarsi a interloquire così in basso]. “Lei viene alla Casa Bianca a contestarci davanti a tutto il popolo americano”, dice a Zelensky indicando le telecamere. Solo mezzo minuto per chiedere l’aiuto da casa. Davanti a un’opinione critica gli salta la vena.
3. Vance: “La vostra situazione al fronte è disastrosa, dovreste ringraziarci che vi salviamo”. Risposta di Zelensky: “Ma lei che ci fa la lezione c’è mai stato in Ucraina?”. [ovviamente la risposta è NO]. Vance, alzando il dito, in difficoltà: “Ho visto i video e letto gli articoli”. [momento clamoroso, questo, in effetti]. E sempre Vance subito dopo: “Come si permette di venire alla Casa Bianca e attaccare l’amministrazione americana?”.
4. Zelensky risponde, tipo “ogni guerra ha dei problemi, you are going to feel it in the future”. E Trump interviene per la prima volta. E’ già nero di rabbia: “Don’t tell us what we are going to feel. Because you’re in no position to dictate that – remember”.
Qualunque cosa si possa pensare del presidente ucraino, va detto questo: ha dimostrato che a Trump e Vance si tiene testa con la fermezza, la lucidità e il carattere.
5. Ma il meglio deve ancora venire. “We’re gonna feel very good, and very strong”, continua Trump alterato e col dito alzato – qualunque cosa voglia dire con quelle parole un po’ da corso di yoga.
6. Poi minaccia Zelensky: “you’re allowed yourself to be in a very bad position”. “You’ve not the cards right now” – Trump il pokerista usa spesso la tattica dell’all-in, butto dentro tutto quello che ho perché tanto tu, microbo interlocutore X, non puoi seguirmi, e sei costretto a darmela vinta. Zelensky: “I’m not playing cards”.
7. Trump alza ancora la voce, interrompe, non ascolta più: “you’re gambling with the lives of millions of people, you’re gambling with world war III, you’re disrespecting this country!”
8. Interviene Vance: “Have you said ‘thank you’ once?”. Z: a lot of times. V: “NO! In this entire meeting”. Aggiunge furioso: Hai fatto campagna elettorale per l’opposizione (i Dem) qui in Pennsylvania – ecco cosa rode a Vance l’arrivista – e ora devi ringraziarci perché vogliamo salvare il tuo Paese!
9. Zelensky: Pensi che alzare la voce mi… Trump interrompe: Non sta alzando la voce! – “You’re in big trouble, you’re not winning!” – Zelensky: stiamo combattendo da soli da tre anni, e resistiamo. Trump: You’re not alone – we gave you through that stupid president* 350 billion dollars**. Zelensky ribatte ancora, ma Trump stavolta lo spinge con la mano per metterlo a tacere, e aggiunge: se non aveste avuto il nostro equipaggiamento, avreste perso in due settimane. “Sì, in tre giorni, come dice Putin”, aggiunge Zelensky sarcastico.
10. It’s going to be very hard to do business like this, commenta Trump amaro. Torna subito dentro Vance, alza lui il dito ora (è chiaro che è un 2 contro 1) – ringraziaci, e andiamo a discutere da un’altra parte, tanto gli americani che ci guardano lo sanno che ti sbagli.
11. Trump cerca di chiudere.
-(alla telecamera) l’ho tirata per le lunghe perché gli americani vedessero (sì, la figura di m… che hai fatto).
-(a Zelensky) devi ringraziarci.
-(a Zelensky) non hai le carte.
Zelensky lo interrompe e Trump lo prende in giro: lo imita “I don’t wanna a ceasefire, I don’t wanna a ceasfire”. E gli intima: “accetta la tregua, così i tuoi smettono di morire!” “Ma tu non mi dai garanzie, dice l’altro, chiedi in giro, la gente non è d’accordo in Ucraina”.
Da notare che in due mesi il metodo trumpiano ha fatto saltare 80 anni di cooperazione diplomatica tra Europa e Stati Uniti. Dice ma lo fa per contrastare la Cina – ah certo, la Cina, laggiù ora coi vetri degli champagne aperti stasera ci fanno un’altra muraglia. Nemmeno in 100 biscotti della fortuna Xi avrebbe pensato di vedere la Casa Bianca spararsi così sui piedi. Dopo un episodio del genere, chiedo, la pace è più vicina o più lontana?
(Estratto dal profilo Facebook di Riccardo Pennisi)