Perché la brand influence guida il successo aziendale

Essere riconoscibili non basta più: oggi l’influenza di marca si costruisce attraverso fiducia, reputazione e una presenza digitale capace di generare relazioni autentiche La visibilità non è più sufficiente. In un’epoca in cui la reputazione si costruisce (e si consuma) a velocità digitale, l’influenza di marca assume un ruolo centrale nelle strategie aziendali. A confermarlo è la Influence Insight Survey promossa da PRGN (Public Relations Global Network) e condotta da Researchscape International, che ha coinvolto 546 manager e leader aziendali in oltre 40 Paesi nel mondo. Dalla ricerca emerge un dato chiaro: l’89% dei professionisti considera la brand influence “estremamente” o “molto importante” per il successo della propria organizzazione. Non si tratta solo di una tendenza attuale, ma di una traiettoria destinata a consolidarsi nel tempo. Il 67% del campione prevede infatti che il peso dell’influenza crescerà nei prossimi tre-cinque anni. È una trasformazione già in atto: l’87% degli intervistati ha rivisto negli ultimi due-tre anni l’approccio alla costruzione dell’influenza, con un 29% che ha messo in atto cambiamenti significativi. A guidare questa evoluzione sono due asset intangibili ma fondamentali: la fiducia (indicata dal 65% del campione come fattore prioritario) e la reputazione (61%). Si afferma quindi una nuova idea di influenza, più relazionale che promozionale, che trova nei valori condivisi e nella trasparenza i suoi principali alleati. E non è un caso che tra i driver più efficaci figurino anche l’autenticità (84%), la rilevanza per il consumatore (87%) e la capacità di creare connessioni emotive (77%). Quando si tratta di misurare questa influenza, i brand guardano soprattutto a indicatori orientati al cliente: customer loyalty (81% complessivo, di cui 42% come prima scelta), brand equity (53%) e vendite/ricavi (45%) sono tra le metriche più adottate. Ma accanto a questi, assumono peso crescente anche la share of voice, il buzz mediatico e l’engagement sui social. Presenza digitale Proprio i canali digitali giocano un ruolo cruciale. Per il 78% degli intervistati, la presenza digitale è oggi “molto” o “estremamente importante”, e il 76% riconosce ai social media un impatto determinante sulla costruzione della brand influence. Il 72% delle aziende dichiara di utilizzare sempre o spesso le piattaforme digitali, mentre il 57% evidenzia la necessità di acquisire maggiori insight e competenze sulle strategie digitali e social. Parallelamente, emerge una forte richiesta di strumenti più evoluti di misurazione (60%) e di una guida più chiara nel definire un branding orientato al purpose (57%). Tra i brand più influenti a livello globale, spiccano Apple (30%), Nike (13%) e Coca-Cola (9%), icone riconosciute per coerenza, innovazione e capacità di generare valore nel tempo. Un altro fronte rilevante è quello interno all’organizzazione. I dipendenti sono considerati gli stakeholder più affidabili (63%), superando clienti, media e analisti. Questo dato sottolinea l’importanza dell’employee advocacy e delle politiche di comunicazione interna nella costruzione dell’identità di marca. Infine, i brand sono oggi chiamati a misurarsi con un contesto in continuo mutamento, in cui l’influenza non si esercita solo sul comportamento dei consumatori (89%) ma anche sui trend di mercato (76%) e sui valori culturali e sociali (68%). È il segno di un’evoluzione profonda: l’influenza non si misura più solo in termini di esposizione, ma come capacità di incidere realmente sulle scelte, sulle opinioni e sul posizionamento nel lungo periodo. L'articolo Perché la brand influence guida il successo aziendale è un contenuto originale di Mark Up.

Mag 8, 2025 - 11:22
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Perché la brand influence guida il successo aziendale
Essere riconoscibili non basta più: oggi l’influenza di marca si costruisce attraverso fiducia, reputazione e una presenza digitale capace di generare relazioni autentiche

La visibilità non è più sufficiente. In un’epoca in cui la reputazione si costruisce (e si consuma) a velocità digitale, l’influenza di marca assume un ruolo centrale nelle strategie aziendali. A confermarlo è la Influence Insight Survey promossa da PRGN (Public Relations Global Network) e condotta da Researchscape International, che ha coinvolto 546 manager e leader aziendali in oltre 40 Paesi nel mondo. Dalla ricerca emerge un dato chiaro: l’89% dei professionisti considera la brand influence “estremamente” o “molto importante” per il successo della propria organizzazione. Non si tratta solo di una tendenza attuale, ma di una traiettoria destinata a consolidarsi nel tempo. Il 67% del campione prevede infatti che il peso dell’influenza crescerà nei prossimi tre-cinque anni. È una trasformazione già in atto: l’87% degli intervistati ha rivisto negli ultimi due-tre anni l’approccio alla costruzione dell’influenza, con un 29% che ha messo in atto cambiamenti significativi.
A guidare questa evoluzione sono due asset intangibili ma fondamentali: la fiducia (indicata dal 65% del campione come fattore prioritario) e la reputazione (61%). Si afferma quindi una nuova idea di influenza, più relazionale che promozionale, che trova nei valori condivisi e nella trasparenza i suoi principali alleati. E non è un caso che tra i driver più efficaci figurino anche l’autenticità (84%), la rilevanza per il consumatore (87%) e la capacità di creare connessioni emotive (77%).
Quando si tratta di misurare questa influenza, i brand guardano soprattutto a indicatori orientati al cliente: customer loyalty (81% complessivo, di cui 42% come prima scelta), brand equity (53%) e vendite/ricavi (45%) sono tra le metriche più adottate. Ma accanto a questi, assumono peso crescente anche la share of voice, il buzz mediatico e l’engagement sui social.

Presenza digitale

Proprio i canali digitali giocano un ruolo cruciale. Per il 78% degli intervistati, la presenza digitale è oggi “molto” o “estremamente importante”, e il 76% riconosce ai social media un impatto determinante sulla costruzione della brand influence. Il 72% delle aziende dichiara di utilizzare sempre o spesso le piattaforme digitali, mentre il 57% evidenzia la necessità di acquisire maggiori insight e competenze sulle strategie digitali e social. Parallelamente, emerge una forte richiesta di strumenti più evoluti di misurazione (60%) e di una guida più chiara nel definire un branding orientato al purpose (57%).
Tra i brand più influenti a livello globale, spiccano Apple (30%), Nike (13%) e Coca-Cola (9%), icone riconosciute per coerenza, innovazione e capacità di generare valore nel tempo.
Un altro fronte rilevante è quello interno all’organizzazione. I dipendenti sono considerati gli stakeholder più affidabili (63%), superando clienti, media e analisti. Questo dato sottolinea l’importanza dell’employee advocacy e delle politiche di comunicazione interna nella costruzione dell’identità di marca.
Infine, i brand sono oggi chiamati a misurarsi con un contesto in continuo mutamento, in cui l’influenza non si esercita solo sul comportamento dei consumatori (89%) ma anche sui trend di mercato (76%) e sui valori culturali e sociali (68%). È il segno di un’evoluzione profonda: l’influenza non si misura più solo in termini di esposizione, ma come capacità di incidere realmente sulle scelte, sulle opinioni e sul posizionamento nel lungo periodo.

L'articolo Perché la brand influence guida il successo aziendale è un contenuto originale di Mark Up.