Perché il quinto posto di Lucio Corsi all’Eurovision 2025 vale più di una vittoria. E perché Gabry Ponte è finito ultimo in classifica

Analisi dei risultati della manifestazione terminata ieri sera a Basilea: tra aspettative ribaltate, performance storiche e nuove opportunità per la musica italiana

Mag 18, 2025 - 10:10
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Perché il quinto posto di Lucio Corsi all’Eurovision 2025 vale più di una vittoria. E perché Gabry Ponte è finito ultimo in classifica

Il quinto posto conquistato da Lucio Corsi all’Eurovision Song Contest 2025 (vinto, per la cronaca, dal cantante austriaco JJ) rappresenta molto più di un semplice piazzamento: è una vera e propria vittoria morale e artistica per il cantautore italiano e per la musica italiana tutta. Le aspettative della vigilia, infatti, erano tutt’altro che rosee: i bookmaker lo davano tra i possibili flop, e molti temevano che la sua “Volevo essere un duro” potesse segnare uno dei peggiori risultati recenti per l’Italia. Invece, il risultato finale ha sorpreso tutti, ribaltando i pronostici e regalando a Corsi un posto d’onore nella storia recente del concorso.

Un risultato che supera le aspettative

Il quinto posto di Lucio Corsi assume un valore ancora più importante se si considera che l’Italia è l’unico paese che dal 2017 a oggi non è mai uscita dai primi dieci posti della classifica finale dell’Eurovision. Questo conferma la solidità e la qualità della proposta musicale italiana sulla scena europea. Corsi, con il suo stile unico e la sua sensibilità cantautorale, è riuscito a entrare nei cuori delle giurie tecniche, che lo hanno premiato con voti alti da numerosi Paesi come Slovenia, San Marino, Portogallo, Croazia, Georgia e Svizzera. Il televoto, invece, è stato più tiepido, ma il risultato complessivo resta di assoluto prestigio.

Un brano fuori dagli schemi

“Volevo essere un duro” è una canzone che si distingue per la ricchezza del testo, la melodia raffinata e l’originalità dell’arrangiamento. In un contesto spesso dominato da brani pop immediati e performance spettacolari, Corsi ha portato una proposta diversa, più intima e ricercata, che ha saputo colpire soprattutto le giurie tecniche. Da segnalare anche un dettaglio storico: per la prima volta dall’abolizione dell’orchestra, Corsi ha suonato dal vivo l’armonica a bocca, aggiungendo autenticità e valore artistico alla sua esibizione.

Il valore della vittoria morale

Il successo di Lucio Corsi va oltre la classifica: ha dimostrato che si può ottenere un grande risultato restando fedeli al proprio stile, senza cedere alle mode o al kitsch che talvolta caratterizza l’Eurovision. Il suo percorso, iniziato con la partecipazione a Sanremo, trova così una consacrazione internazionale che gli apre nuove opportunità e riconoscimenti, sia in Italia che all’estero.

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Gabry Ponte, il dj e produttore italiano che ha gareggiato in rappresentanza di San Marino, ha deluso finendo all'ultimo posto della classifica finale dell'Eurovision 2025

Perché invece “Tutta l’Italia” di Gabry Ponte è finita ultima

Se il percorso di Lucio Corsi è stato una sorpresa in positivo, quello di Gabry Ponte per San Marino si è rivelato una delusione. Nonostante l’entusiasmo per la sua presenza e la vittoria al San Marino Song Contest, la sua “Tutta l’Italia” si è fermata all’ultimo posto nella finale dell’Eurovision 2025.

Penalizzazione da giurie e televoto

Il brano, che mescolava ritmi elettronici e sonorità tradizionali italiane, non ha convinto né le giurie né il pubblico europeo. Gabry Ponte ha raccolto pochissimi punti: solo 6 dall’Italia, 2 dall’Albania e 1 da Cipro, senza mai ricevere il massimo punteggio da nessun Paese. Anche il televoto è stato scarso, con appena 18 punti raccolti dal pubblico internazionale. In totale, “Tutta l’Italia” ha chiuso con soli 27 punti, risultando la meno votata tra le 26 nazioni in gara.

Uno show che non ha fatto breccia

Nonostante una performance coinvolgente e apprezzata dal pubblico presente in sala, la canzone di Ponte non è riuscita a distinguersi in una finale di altissimo livello, dove la concorrenza era agguerrita e le proposte musicali molto varie. La scelta di un brano fortemente identitario, pensato per celebrare l’italianità, non ha trovato il favore delle giurie internazionali, forse perché percepito come troppo legato a cliché o poco innovativo rispetto alle altre proposte in gara.

Visibilità per San Marino, ma il risultato non arriva

La partecipazione di Gabry Ponte ha comunque portato grande visibilità a San Marino, confermando il valore dell’Eurovision come vetrina internazionale anche per i Paesi più piccoli. Tuttavia, il risultato finale non entra nella storia dei piazzamenti sammarinesi, restando ben lontano dal record del 19° posto ottenuto da Serhat nel 2019.