Per svegliarci dal sonno della protezione Usa bisogna pensare anche alla produzione di farmaci
In soli cinque minuti, durante lo scontro Trump-Zelensky, è crollato tutto il mondo occidentale come lo abbiamo conosciuto sinora. La spesa per i farmaci cresce senza freni in Italia. Secondo il monitoraggio Aifa nei soli primi 4 mesi del 2024 abbiamo registrato un +17% (799 milioni!) per i farmaci acquistati direttamente dalle Regioni. L’aumento è […] L'articolo Per svegliarci dal sonno della protezione Usa bisogna pensare anche alla produzione di farmaci proviene da Il Fatto Quotidiano.

In soli cinque minuti, durante lo scontro Trump-Zelensky, è crollato tutto il mondo occidentale come lo abbiamo conosciuto sinora.
La spesa per i farmaci cresce senza freni in Italia. Secondo il monitoraggio Aifa nei soli primi 4 mesi del 2024 abbiamo registrato un +17% (799 milioni!) per i farmaci acquistati direttamente dalle Regioni. L’aumento è causato principalmente dai farmaci oncologici sotto brevetto che produciamo (ancora) in Italia più di tutti in Europa ma che sono tutti di aziende multinazionali straniere ed esportati per non meno del 95%. Ora che da aprile avremo anche i dazi al 25%, chi ci assicura che, come già accade con l’automotive, a tutela dei propri profitti, anche le ditte straniere produttrici di famaci ad altissimo costo in Italia non sposteranno l’asse di produzione direttamente negli Usa?
I farmaci innovativi sotto brevetto da soli in Italia pesano il 38.6% della spesa pubblica ingravescente per medicinali, che in Europa si prevede in crescita di ben 59 miliardi di dollari entro il 2027 (!). Per la Difesa europea ce ne servono circa 250. Su questi farmaci non ci sono adeguati controlli sia sul paino dell’appropriatezza che sul piano della efficacia terapeutica: non è mission della Aifa eseguire tali controlli e tantomeno lo è dei Comitati Etici locali. Questo sarebbe compito e missione specifica degli Irccs specie oncologici, ma addirittura le strutture aziendali di monitoraggio e controllo della spesa farmaceutica negli Irccs oncologici sono state addirittura azzerate, non potenziate!
Ancora più pericolosa e grave sia per la salute pubblica degli italiani che per la sicurezza nazionale appare la produzione dei farmaci fuori brevetto (esempio antibiotici). Essi sono stati lasciati in totale monopolio da molti decenni a potenze straniere come – ma non solo – India Cina Pakistan e Israele-Usa Teva (= mi porto sulla mia “Arca” tutti i farmaci fuori brevetto) che già durante il Covid-19 ha donato gratuitamente al Presidente Trump ben sedici milioni di pezzi della preziosissima idrossiclorochina, mentre le nostre farmacie restavano carenti in quel periodo critico. Contemporaneamente, erano scomparse all’improvviso le banalissime mascherine ffp2 sino ad allora in monopolio alla potenza straniera Cina. Immediata e diretta conseguenza sono stati non meno di 40mila morti in eccesso nel solo nord Italia.
Occorre prendere atto che, se improvvisamente dobbiamo svegliarci dal sonno della “protezione“ Usa, questo non vale solo per le armi ma anche e soprattutto per i farmaci che sono oggi i principali strumenti e obiettivi industriali di chi vuole dominare il mondo in questo terzo millennio.
Gratteri attesta che la sola cocaina rende alla ‘ndrangheta circa 46 miliardi di euro all’anno sul mercato europeo. Noi siamo litigando se e come incrementare a 32 miliardi il finanziamento dell’intero esercito italiano. La produzione controllata di droghe a scopo terapeutico sta facendo godere ottima salute gestionale agli Stabilimenti chimico-farmaceutici Militari di Firenze. Perché limitarci alle sole droghe e non anche a farmaci generici essenziali e perché limitarla al solo Esercito?
In conclusione, a mio parere, se da aprile dobbiamo vedercela da soli e incrementare il finanziamento della Difesa senza massacrare troppo la spesa sociale e sanitaria, dobbiamo puntare alla fonte primaria dei soldi cash nel mercato mondiale del terzo millennio: l’industria farmaceutica, sia sotto brevetto che fuori brevetto, droghe comprese. Dobbiamo riprendere immediatamente il controllo della produzione dei farmaci essenziali e salvavita fuori brevetto oggi lasciati tutti a potenze straniere.
Il Sud Italia, in virtù della sua specifica connotazione geopolitica di ponte tra civiltà e continenti nel Mediterraneo, deve diventare l’hub di produzione e distribuzione in tutta l’area del Mediterraneo centrale di farmaci generici e salvavita. Gli strumenti (piano Mattei) e gli investimenti stranieri (40 miliardi di euro solo dagli Emirati) li abbiamo già. I farmaci sono oggi la prima fonte di denaro cash nel mondo, essenziali per l’equilibrio di gestione del Ssn ma anche per l’equilibrio geopolitico e la pace nell’intera area del Mediterraneo. A mio parere occorre avviare finanziamenti specifici e joint venture con ditte private italiane affinché farmaci essenziali e fuori brevetto vengano prodotti in Italia anche dai militari contribuendo al finanziamento complessivo della Difesa; penso ad esempio ad una “Fondazione Vincenzo Tiberio” (Medico della Marina Militare Italiana che ha scoperto nel 1895 la penicillina) cui affidare la produzione di farmaci essenziali come gli antibiotici.
Dobbiamo offrire garanzie concrete per coprire al meglio e non per sola importazione da potenze straniere le carenze delle nostre farmacie ma anche offrire un importante strumento per le azioni di pace della nostra Marina Militare; dobbiamo obbligare per legge gli Irccs, specie quelli oncologici, in analogia con le vigenti leggi per la sicurezza sul lavoro (81/98) ad avere in organico strutture in staff alle Direzioni Generali con lo specifico compito di monitorare la spesa farmaceutica aziendale, generando report di appropriatezza di spesa a fini gestionali e non scientifici.
Se dobbiamo aumentare il finanziamento della Difesa le riscorse economiche vanno recuperate dal farmaco (droghe e medicamenti sotto brevetto e fuori brevetto), che oggi domina e governa il mondo. Riusciremo a comprenderlo e salvarci?
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