Pensione anticipata, ho fatto un errore gravissimo | Oltre 50.000€ bruciati in un lampo: una firma mi ha rovinato la vita

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Mag 6, 2025 - 22:05
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Pensione anticipata, ho fatto un errore gravissimo | Oltre 50.000€ bruciati in un lampo: una firma mi ha rovinato la vita

Ci sono decisioni che sembrano piccole al momento della firma, eppure nel tempo si rivelano veri e propri spartiacque.

Un gesto che dura pochi secondi può portare conseguenze a lungo termine, spesso sottovalutate nel presente. Cosa significa davvero decidere di abbandonare il mondo del lavoro nel 2025?

Viviamo in un’epoca in cui il concetto di “fine corsa” ha cambiato forma. I traguardi non sono più scolpiti nella pietra, e spesso si preferisce bruciare le tappe piuttosto che aspettare la conclusione naturale del percorso. Il desiderio di libertà, dopo una vita di sacrifici, è forte. Ma a volte, proprio quando crediamo di liberarci, finiamo per legarci ancora di più.

Molti sognano il momento in cui potranno dire addio al lavoro. Si immagina la quiete, il tempo riconquistato, la fine di una routine logorante. Ma raramente si considerano i numeri. I conti. Le proiezioni. In fondo, quando si parla di futuro, la matematica tende a essere messa da parte in favore dell’entusiasmo.

E così, mentre si rincorre un sogno, si rischia di inciampare nella realtà. Una realtà fatta di cifre, anni e calcoli che nessuno spiega davvero fino in fondo.

Il prezzo silenzioso della libertà

Il racconto arriva da Senioritalia.it (7 aprile 2025), dove un ex lavoratore racconta la sua esperienza: ha deciso di lasciare il lavoro a 64 anni, con 40 anni di contributi già versati. Nessuna misura straordinaria o pensione agevolata, solo la voglia – comprensibile – di iniziare prima la propria nuova vita. Ma quella scelta, apparentemente neutra, si è trasformata in una perdita concreta: circa 45.000 euro mai incassati.

La sua pensione, oggi, è pari a 16.118 euro l’anno, ovvero 1.343 euro al mese. Se avesse resistito fino ai 67 anni, avrebbe percepito 19.099 euro annui, cioè 1.591 euro al mese. Considerando un’aspettativa di vita media fino agli 82 anni, questo anticipo gli è costato quasi 45.000 euro. Una cifra che sale a oltre 53.000 se si calcola la differenza dalla soglia dei 64 anni.

Uomo anziano pensieroso
Pensione anticipata, ecco il rischio (Freepik Foto) – www.financecue.it

Anticipo senza ricalcolo, ma non senza perdite

Come spiega l’articolo di Senioritalia.it, chi sceglie di uscire dal lavoro senza usare strumenti come Opzione Donna, Quota 103 o APE Sociale non subisce un ricalcolo penalizzante. Tuttavia, il sistema contributivo non fa sconti: chi versa meno contributi riceverà, in proporzione, un assegno più basso.

Facendo un esempio pratico: con uno stipendio lordo di 2.000 euro e versamenti contributivi mensili di circa 660 euro, un lavoratore che si ritira a 64 anni ha versato circa 316.800 euro. Proseguendo fino a 67, avrebbe accumulato 340.560 euro. Questa differenza produce un impatto netto sul valore dell’assegno mensile e, di conseguenza, su tutto l’arco della pensione. Il sogno di andare via prima si paga caro, anche se nessuno te lo dice chiaramente.

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