Omicidio, l’ombra dell’ergastolo. Uccisa con la zappa per i pulcini 50 testimoni sfileranno in Assise

Si apre il processo contro Irfan, ex fidanzato della figlia della vittima, finita con una furia di colpi. Tra le contestazioni la crudeltà e i futili motivi. Ma udienze a rischio per lo sciopero delle toghe .

Mag 6, 2025 - 05:41
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Omicidio, l’ombra dell’ergastolo. Uccisa con la zappa per i pulcini 50 testimoni sfileranno in Assise

Uccise l’ex suocera per una lite sui pulcini di pavone spariti, oggi si apre il procedimento per Irfan Mohamed Rana. Rischia l’ergastolo. Nei suoi confronti la procura di Arezzo contesta l’omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla crudeltà. Letizia Girolami venne uccisa a colpi di vanga l’ottobre scorso dall’ex fidanzato della figlia, a Pozzo della Chiana, nel comune di Foiano. L’udienza di oggi però è a rischio: lo sciopero degli avvocati penalisti per il decreto sicurezza potrebbe far slittare il primo atto del procedimento per il delitto del Pozzo. L’avvocata dell’imputato Maria Fiorella Bennati aderirà all’agitazione indetta dall’avvocatura ma non è scontato che la corte d’assise, presieduta dalla presidente della sezione penale Anna Maria Loprete, lo accolga. L’imputato è in carcere e questo potrebbe rendere inderogabile l’inizio del procedimento. Staremo a vedere, anche perchè non si prevede un processo lampo. A testimoniare in aula compariranno oltre cinquanta testimoni: 22 quelli chiesti dalla pm titolare del fascicolo, Angela Masiello, altri 30 quelli dell’avvocata dell’imputato, mentre nessuno è stato indicato da parte degli avvocati di parte civile. La procura ha chiesto di sentire tutti i carabinieri che hanno partecipato alle indagini, i vigili del fuoco arrivati sul posto quando era arrivata la segnalazione; insieme a tre professionisti. Si tratta del professor Mario Gabbrielli, medico legale dell’Università di Siena, che ha eseguito l’autopsia, il professor Ugo Ricci, genetista che ha analizzato il Dna, e il tecnico Alessandro Gambini che ha analizzato i contenuti del cellulare per ricostruire gli spostamenti di Rana. La difesa ha invece ampliato il raggio d’azione citando anche altri soggetti sentiti durante le indagini lampo che nel giro di meno di 24 ore portarono all’arresto del pakistano di 37 anni che nel frattempo aveva provato a far perdere le sue tracce. Ma senza riuscirci.

Nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip aveva poi dichiarato tra le lacrime di aver ucciso l’ex suocera: "L’ho fatto per i pulcini di pavone", disse tra le lacrime. La famiglia Girolami possedeva alcuni animali nel casolare in campagna: in quei giorni alcuni pulcini si persero e da lì partì la discussione tra la donna e l’imputato. Un movente insolito che gli è valso l’aggravante dei futili motivi, insieme a quello della crudeltà: extra di cui è accusato per il numero di colpi di vanga inferto al corpo della donna. Entrambi hanno escluso la possibilità di optare per il rito abbreviato che avrebbe portato ad uno sconto di pena di un terzo in caso di condanna. E invece no: Rana rischia l’ergastolo e a decidere sulla sua sorte saranno due giudici togati e sei popolari.