Obbligazioni high yield Usa: possibile antidoto contro l’incertezza

Mentre i mercati azionari continuano a sperimentare una volatilità quotidiana, il mercato delle obbligazioni ad alto rendimento negli Stati Uniti ha iniziato il 2025 con una notevole stabilità. Secondo Michael Graham, Head of US High Yield di AXA Investment Managers, “i fondamentali sono rimasti molto solidi e i bilanci delle aziende sono generalmente sani”. In... Leggi tutto

Mar 26, 2025 - 20:00
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Obbligazioni high yield Usa: possibile antidoto contro l’incertezza

Mentre i mercati azionari continuano a sperimentare una volatilità quotidiana, il mercato delle obbligazioni ad alto rendimento negli Stati Uniti ha iniziato il 2025 con una notevole stabilità. Secondo Michael Graham, Head of US High Yield di AXA Investment Managers, “i fondamentali sono rimasti molto solidi e i bilanci delle aziende sono generalmente sani”. In questo contesto, le strategie di breve duration potrebbero rimanere particolarmente attraenti, considerata la volatilità dei tassi.

Resilienza nonostante le incertezze macroeconomiche

Dopo un rendimento dell’8,2% nel 2024, il mercato high yield statunitense ha mantenuto la sua solidità, nonostante gli eventi macroeconomici e geopolitici che hanno caratterizzato l’inizio dell’anno. Dalle notizie su intelligenza artificiale e Deepseek circolate a fine gennaio, fino agli annunci sui dazi e alle decisioni delle banche centrali, il mercato ha dimostrato una capacità di assorbire gli shock esterni con relativa stabilità.

L’impatto dei dazi sull’High Yield Usa

Un tema rilevante per il 2025 è l’introduzione dei dazi da parte dell’amministrazione Trump. Secondo Graham, “il mercato high yield statunitense è abbastanza ben isolato, dato il suo focus domestico”. Infatti, circa il 90% dell’indice US High Yield è composto da società statunitensi, con meno del 15% dei ricavi generati all’estero. Per confronto, l’indice investment grade vede una maggiore esposizione internazionale, con il 27% di società non statunitensi.

Tuttavia, gli effetti indiretti dei dazi potrebbero manifestarsi attraverso interruzioni della catena di approvvigionamento e un possibile calo della fiducia delle imprese e dei consumatori, con potenziali effetti inflazionistici. I settori più esposti a questi rischi includono Auto, Retail e Prodotti di consumo.

Dinamiche tecniche a supporto del mercato

Nonostante l’incertezza, fattori tecnici continuano a sostenere il segmento HY. La domanda supera l’offerta e i volumi delle nuove emissioni sono in calo rispetto al 2024. Questo fenomeno è dovuto, in parte, alla volatilità dei tassi e alle incertezze sui dazi, ma anche alla crescita del mercato dei prestiti a leva, che ha registrato livelli record di emissioni nei primi mesi del 2025.

Graham prevede che “la Fed rimarrà ‘on hold’ per il resto del 2025, mantenendo i rendimenti obbligazionari in un range stabile, con il reddito come principale driver dei rendimenti”. Inoltre, l’economia del rifinanziamento è migliorata: la differenza tra il rendimento medio del mercato HY statunitense (7,2%) e la cedola media (6,4%) si sta riducendo, creando condizioni più favorevoli per gli emittenti.

Prospettive per il 2025

Circa il 75% dei 40 miliardi di dollari di nuove emissioni obbligazionarie ad alto rendimento nel 2025 è stato destinato al rifinanziamento, lasciando appena 30 miliardi di dollari di obbligazioni HY in scadenza per l’anno. In aggiunta, si prevede un aumento delle emissioni legate a fusioni e acquisizioni (M&A), favorito dalla politica di deregolamentazione promossa dall’amministrazione Trump.

“I fondamentali del mercato high yield si confermano resistenti: i bilanci sono generalmente sani, la leva finanziaria rimane bassa e la copertura degli interessi è ancora a livelli superiori alle medie post-crisi finanziaria globale”, sottolinea Graham. Sebbene siano previsti episodi di volatilità, il carry dovrebbe compensare gli investitori per le incertezze di breve termine.

In sintesi

Le strategie a breve duration si confermano interessanti in un contesto di tassi volatili. Secondo Graham, “la fine dell’era dei tassi d’interesse bassi ha permesso al segmento high yield di svolgere il ruolo che gli compete in un portafoglio bilanciato: offrire diversificazione e rendimenti simili a quelli azionari, ma con una volatilità inferiore”. Mantenere un’esposizione strategica a questa asset class potrebbe dunque rivelarsi una scelta vincente nel lungo periodo.