"Noi al lavoro su dazi e crisi di mercato"
"COMPETENZA ED ETICA". Sono questi i valori dei manager di Manageritalia per il suo presidente, Marco Ballarè (nella foto). Perché,...

"COMPETENZA ED ETICA". Sono questi i valori dei manager di Manageritalia per il suo presidente, Marco Ballarè (nella foto). Perché, in un contesto economico globale che cambia velocemente, i manager hanno un ruolo di visione e di gestione, che attiene, appunto, sia alle competenze, sia, naturalmente, all’etica. Il ruolo del manager, d’altra parte, prosegue Ballarè "è diventato sempre più strategico. Prova ne sia che i dirigenti privati italiani sono aumentati del 2,6% nel 2023, un incremento che rafforza la crescita dei quattro anni precedenti".
Il decennio 2008-2018 è stato segnato da una crisi profonda, iniziata con il fallimento che sembrava impossibile e che invece si è concretizzato della quarta banca d’affari mondiale, la Lehman Brothers. Da lì, in poi, la crisi finanziaria è diventata economica e nell’anno successivo si è fatta sentire anche in Italia. Dal 2008 a oggi i dirigenti privati sono aumentati del 9,6%: le donne dirigenti sono cresciute del 101,5%, gli uomini sono calati del -2,8%. Il terziario cresciuto del 26% e l’industria del 4% dal 2015. "I dirigenti in Italia sono pochi rispetto ai principali competitor europei", spiega Ballarè. Infatti, a fronte di una media nazionale di 0,9 dirigenti ogni 100 lavoratori dipendenti, i principali competitor internazionali, come Francia, Spagna e Germania, hanno 2 o 3 dirigenti ogni 100 lavoratori dipendenti.
Manageritalia compie 80 anni: "È un traguardo che ci rende molto felici, ma anche consapevoli delle tante sfide che ancora ci sono. Il nostro impegno è quello di continuare ad essere un interlocutore autorevole nei confronti delle istituzioni e un punto di riferimento per gli associati, anche dando risposte alle sfide che ci si propongono, dall’intelligenza artificiale, ai dazi", confida Ballarè. "Le nostre imprese familiari hanno un peso non difforme da quello dei principali competitor e partner europei, sono infatti l’86% del totale in Italia e l’82% in media in Europa. Quello che le differenzia è il gap della presenza manageriale. In Italia il 30% delle imprese familiari ha manager esterni, contro l’80% nei più avanzati e competitivi paesi europei. Un gap anche culturale su questo aspetto oggi determinante per competere e crescere. I manager sono determinanti nell’aiutare le imprese a superare i cambi generazionali della proprietà", dice ancora Ballarè.
Per questo, per il presidente di Manageritalia i manager devono essere "architetti" di cambiamento. È stato così sin dall’inizio della storia di questa associazione, che oggi federa 13 associazioni e 45 manager. "Se nel 1945 c’erano da ricostruire le strade e gli edifici e noi abbiamo contribuito alla ricostruzione del Paese, oggi sono le competenze di un manager a dare un senso al business e al lavoro delle persone, per farle crescere, per cambiare modelli di business e organizzativi"
Più in particolare, "servono visione, innovazione ed execution, per gestire persone differenti per anagrafe, etnia, genere e per mettere a sistema il valore delle differenze. Terziario e industria hanno differenze, ma non sono in competizione l’una con l’altra. Anzi, oggi sono sempre più sinergiche, tant’è che chi eccelle vende prodotti con forti componenti di servizio o sviluppa servizi ad alto valore aggiunto complementari ai prodotti industriali", dice ancora Marco Ballarè.
Fra le sfide del futuro naturalmente ci sono anche l’innovazione e la sostenibilità, leggasi intelligenza artificiale e necessità di formazione continua. In questa chiave Manageritalia ha un ruolo importante, sia di indirizzo, che di controllo delle norme, delle politiche, ma anche degli strumenti utili agli associati per vivere al meglio il loro ruolo, che, conclude Ballarè "è quello di mettere al servizio di persone e aziende le nuove tecnologie, la formazione, le idee e di farlo con un’etica ferrea, in un mondo che cambia".