Niente smartphone tra i banchi fino ai 14 anni: l'Italia "fa scuola" a Bruxelles
Valditara mira a estendere la misura
Presto, a tutti gli alunni europei fino ai 14 anni potrebbe essere vietato l'uso dello smartphone tra i banchi. La proposta arriva dal nostro Ministro dell'Istruzione e del Merito, intenzionato a dare al provvedimento un respiro internazionale. È per questo che, il 12 maggio prossimo, ne parlerà in riunione a Bruxelles, potendo già contare sul sostegno di Polonia e Svezia (almeno).
L'obiettivo è "difendere la salute dei nostri giovani", così come dichiarato dallo stesso Valditara a Formato Famiglia, su Rai Radio 1. "Ormai tutti gli studi scientifici dimostrano l'impatto fortemente negativo dell'abuso del cellulare sulla capacità di concentrazione, sulla memoria, sulla fantasia e quindi anche sullo sviluppo cognitivo". Da qui la necessità e anche l'urgenza di mettere in atto una misura simile, lasciando alle scuole giusto l'onere di definire i dettagli. Ad esempio, non c'è nessun obbligo uniforme su dove deporre i dispositivi: "Credo che le scuole nella loro autonomia sappiano ben regolarsi". Comunque, l'armadietto in classe rimane l'opzione forse migliore, perché "abitua anche i giovani a una forma di autoresponsabilizzazione".
Deve essere chiaro che limitazioni di questo tipo non vanno in contrasto con l'educazione digitale (incoraggiata, d'altra parte, soprattutto quando di mezzo c'è chi nativo digitale non è): "È ovvio che i docenti devono essere adeguatamente formati su un uso corretto, moderno, efficiente delle nuove tecnologie. Il registro elettronico deve servire i genitori e bisogna educare i nostri ragazzi ad essere indipendenti anche dai genitori".