“Negligenza e mancato rispetto delle misure di sicurezza”, l’Iran: “Un incidente l’esplosione al porto”

Non un attacco di un paese straniero ma è stata causata da “negligenza” l’esplosione nel porto di Shahid Rajaee, una sezione del porto strategico di Bandar Abbas, in Iran. A dare la notizia è lo stesso ministro dell’Interno della Repubblica islamica nel giorno in cui è stato aggiornato a 46 il numero delle vittime che […] L'articolo “Negligenza e mancato rispetto delle misure di sicurezza”, l’Iran: “Un incidente l’esplosione al porto” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Apr 28, 2025 - 16:34
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“Negligenza e mancato rispetto delle misure di sicurezza”, l’Iran: “Un incidente l’esplosione al porto”

Non un attacco di un paese straniero ma è stata causata da “negligenza” l’esplosione nel porto di Shahid Rajaee, una sezione del porto strategico di Bandar Abbas, in Iran. A dare la notizia è lo stesso ministro dell’Interno della Repubblica islamica nel giorno in cui è stato aggiornato a 46 il numero delle vittime che ha scosso sabato scorso il porto. Tra l’altro a due giorni dall’esplosione iniziale le fiamme continuano a divampare sul luogo dell’incidente. Oltre 1.000 persone sono rimaste ferite nell’esplosione.

La società di sicurezza privata Ambrey ha affermato che il porto aveva ricevuto a marzo carburante per missili, come parte di una consegna con due navi di perclorato di ammonio dalla Cina all’Iran, segnalata per la prima volta a gennaio dal Financial Times. La sostanza chimica utilizzata per produrre propellente solido per razzi sarebbe stata utilizzata per rifornire le scorte di missili dell’Iran, esaurite dai suoi attacchi diretti contro Israele durante la guerra con Hamas nella Striscia di Gaza. L’esercito iraniano però ha negato di aver ricevuto la spedizione di sostanze chimiche. Le immagini dell’esplosione diffuse sui social hanno mostrato un fumo rossastro che si alza in cielo poco prima della detonazione. Ciò suggerisce che nell’esplosione sia coinvolto un composto chimico, come nell’esplosione del porto di Beirut del 2020.

Intanto due aerei russi anti-incendio sono arrivati lunedì mattina all’aeroporto di Bandar Abbas per contribuire a spegnere l’incendio come comunicato dall’ambasciata russa a Teheran, citata dalla televisione di stato, aggiungendo che un terzo aereo sarà inviato presto. Il ministero russo per le Emergenze ha dichiarato ieri che un aereo anfibio Beriev Be-200 specializzato nella lotta agli incendi, nonché un aereo da trasporto militare Ilyushin Il-76, saranno inviati in Iran per contribuire alle operazioni. La maggior parte dell’incendio è stata spenta ieri, ma l’incendio si è esteso la notte scorsa, dopo nuove esplosioni avvenute in altri container.

Teheran, inizialmente, aveva puntato il dito contro Israele che aveva smentito qualsiasi coinvolgimento nell’esplosione avvenuta proprio nelle ore in cui in Oman l’Iran e gli Stati Uniti erano impegnati nel terzo round di colloqui sul nucleare iraniano. Oggi il ministro Eskandar Momeni ha riferito che l’esplosione, invece, è stata causata dal mancato rispetto delle misure di sicurezza. “Alcuni colpevoli sono stati convocati”, ha detto spiegando che “il rispetto delle precauzioni di sicurezza e della difesa passiva nel porto non sono state prese sul serio e questo ha portato a questo sfortunato incidente”.

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