Negli Emirati Arabi la prima IA che scriverà le leggi: ecco come funziona

Hai mai pensato a un mondo in cui non siano più politici e giuristi a scrivere le leggi, ma intelligenze artificiali? Non è fantascienza, ma realtà negli Emirati Arabi Uniti, il primo Paese al mondo a introdurre l'IA nella stesura e revisione delle leggi. Si punta a rivoluzionare tutto: dai testi legislativi alle sentenze giudiziarie, passando per servizi pubblici e procedure esecutive. L’annuncio è arrivato dallo sceicco di Dubai, Mohammed bin Rashid Al Maktoum, che guida la trasformazione come vicepresidente degli Emirati. L’obiettivo? Leggi più rapide, più precise e più accessibili. Ma come funziona questo nuovo sistema?   Indice Un ufficio per leggi smart Il valore economico dell’IA Leggi più accessibili grazie all’IA  Ma ci si può fidare dell’IA? Un ufficio per leggi smart A riportare la notizia è il quotidiano britannico ‘Daily Telegraph’, che ha illustrato le modalità con cui verrà attuato questo processo di digitalizzazione. Per gestire ogni cosa al meglio, è nato il Regulatory Intelligence Office, un nuovo reparto creato appositamente per semplificare il processo legislativo grazie all’IA. "Questo nuovo sistema cambierà il modo in cui creiamo le leggi, rendendole più rapide e precise", ha dichiarato Al Maktoum. Insomma, meno burocrazia, più efficienza. Ma questa mossa non arriva all’improvviso: già nel 2017 Abu Dhabi aveva nominato il primo ministro al mondo per l’intelligenza artificiale, Omar Bin Sultan Al Olama, dimostrando una visione a lungo termine su questo fronte. Il valore economico dell’IA Secondo le stime del governo, l’intelligenza artificiale potrebbe valere, entro il 2030, 15,7 trilioni di dollari a livello globale, con un impatto diretto sul PIL degli Emirati, che potrebbe crescere del 35%, e una riduzione del 50% dei costi pubblici. Numeri che spiegano perché gli Emirati stiano spingendo così tanto su questa tecnologia. Ma oltre ai vantaggi economici, c’è un altro punto forte: la chiarezza. “Invece del tradizionale modello parlamentare, dove le leggi si impantanano in lunghi dibattiti politici, questo approccio è più diretto, orientato alla soluzione di problemi reali.”, ha spiegato l’avvocato Hesham Elrafei. Leggi più accessibili grazie all’IA  Negli Emirati solo il 10% della popolazione è locale. Il resto? Una vera e propria comunità internazionale composta da oltre 200 nazionalità diverse. Ecco perché è fondamentale che le leggi siano comprensibili da tutti. Grazie all’IA, in futuro i testi legislativi saranno disponibili in più lingue, senza la necessità di rivolgersi a un avvocato. Un passo importante verso l’inclusività giuridica. Ma ci si può fidare dell’IA? Ovviamente, non è tutto oro quello che luccica. Diversi esperti hanno sollevato dubbi sulla fiducia da riporre nei sistemi di intelligenza artificiale. "I computer continuano ad avere allucinazioni", ha dichiarato Vincent Straub dell’Università di Oxford. In pratica, possono generare contenuti apparentemente sensati ma totalmente sbagliati. Anche Marina De Vos, informatica all’Università di Bath, ha avvertito che l’IA potrebbe proporre soluzioni “davvero, davvero strane” che hanno senso per una macchina, ma non sono applicabili nella realtà sociale. Per questo motivo, gli studiosi suggeriscono di affiancare all’IA una rete di sicurezza fatta di esperti umani.

Mag 1, 2025 - 20:13
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Negli Emirati Arabi la prima IA che scriverà le leggi: ecco come funziona

Intelligenza Artificiale

Hai mai pensato a un mondo in cui non siano più politici e giuristi a scrivere le leggi, ma intelligenze artificiali? Non è fantascienza, ma realtà negli Emirati Arabi Uniti, il primo Paese al mondo a introdurre l'IA nella stesura e revisione delle leggi.

Si punta a rivoluzionare tutto: dai testi legislativi alle sentenze giudiziarie, passando per servizi pubblici e procedure esecutive. L’annuncio è arrivato dallo sceicco di Dubai, Mohammed bin Rashid Al Maktoum, che guida la trasformazione come vicepresidente degli Emirati.

L’obiettivo? Leggi più rapide, più precise e più accessibili. Ma come funziona questo nuovo sistema?  

Indice

  1. Un ufficio per leggi smart
  2. Il valore economico dell’IA
  3. Leggi più accessibili grazie all’IA 
  4. Ma ci si può fidare dell’IA?

Un ufficio per leggi smart

A riportare la notizia è il quotidiano britannico ‘Daily Telegraph’, che ha illustrato le modalità con cui verrà attuato questo processo di digitalizzazione. Per gestire ogni cosa al meglio, è nato il Regulatory Intelligence Office, un nuovo reparto creato appositamente per semplificare il processo legislativo grazie all’IA.

"Questo nuovo sistema cambierà il modo in cui creiamo le leggi, rendendole più rapide e precise", ha dichiarato Al Maktoum. Insomma, meno burocrazia, più efficienza.

Ma questa mossa non arriva all’improvviso: già nel 2017 Abu Dhabi aveva nominato il primo ministro al mondo per l’intelligenza artificiale, Omar Bin Sultan Al Olama, dimostrando una visione a lungo termine su questo fronte.

Il valore economico dell’IA

Secondo le stime del governo, l’intelligenza artificiale potrebbe valere, entro il 2030, 15,7 trilioni di dollari a livello globale, con un impatto diretto sul PIL degli Emirati, che potrebbe crescere del 35%, e una riduzione del 50% dei costi pubblici. Numeri che spiegano perché gli Emirati stiano spingendo così tanto su questa tecnologia.

Ma oltre ai vantaggi economici, c’è un altro punto forte: la chiarezza. “Invece del tradizionale modello parlamentare, dove le leggi si impantanano in lunghi dibattiti politici, questo approccio è più diretto, orientato alla soluzione di problemi reali.”, ha spiegato l’avvocato Hesham Elrafei.

Leggi più accessibili grazie all’IA 

Negli Emirati solo il 10% della popolazione è locale. Il resto? Una vera e propria comunità internazionale composta da oltre 200 nazionalità diverse. Ecco perché è fondamentale che le leggi siano comprensibili da tutti.

Grazie all’IA, in futuro i testi legislativi saranno disponibili in più lingue, senza la necessità di rivolgersi a un avvocato. Un passo importante verso l’inclusività giuridica.

Ma ci si può fidare dell’IA?

Ovviamente, non è tutto oro quello che luccica. Diversi esperti hanno sollevato dubbi sulla fiducia da riporre nei sistemi di intelligenza artificiale. "I computer continuano ad avere allucinazioni", ha dichiarato Vincent Straub dell’Università di Oxford. In pratica, possono generare contenuti apparentemente sensati ma totalmente sbagliati.

Anche Marina De Vos, informatica all’Università di Bath, ha avvertito che l’IA potrebbe proporre soluzioni “davvero, davvero strane” che hanno senso per una macchina, ma non sono applicabili nella realtà sociale. Per questo motivo, gli studiosi suggeriscono di affiancare all’IA una rete di sicurezza fatta di esperti umani.