Mps e Mediobanca ai ferri corti Scontro sul valore di Banca Generali
Nagel: vantaggi per tutti. Ma Lovaglio ha dubbi. Commerzbank oltre le aspettative, domani il cda di Unicredit

Milano, 10 maggio 2025 – Alta tensione fra Montepaschi e Mediobanca. Dopo i pareri diametralmente opposti circa l’opportunità dell’Ops lanciata dalla prima sulla seconda, ora lo scontro è sul valore di Banca Generali, su cui Piazzetta Cuccia ha puntato il mirino con l’obiettivo di crescere nel wealth management ma anche di divincolarsi dall’abbraccio di Siena. Operazione che, secondo Alberto Nagel, ad di Piazzetta Cuccia, vuole avere “tutti vincitori e nessun vinto”, creando “molto valore” al contrario di quella di Mps, che “ha rischi altissimi”. “Ritengo che le operazioni che generano valore siano quelle tra pari, quindi che per Mps siano quelle di combinazione con banche commerciali che abbiano con loro una complementarietà” ha spiegato il manager.
Pronta la replica dell’ad di Siena, Luigi Lovaglio, secondo cui Mediobanca-Banca Generali “non è un ostacolo alla nostra operazione e al nostro percorso per creare il primo istituto finanziario italiano”, ma che “certamente consuma capitale” e cui i benefici finanziari per gli azionisti di Mediobanca “appaiono meno evidenti”.
Entrambi gli istituti ieri hanno presentato trimestrali sopra le attese: Mps con utili a 413 milioni (+24,2%) e ricavi a un miliardo e Mediobanca a 993 milioni di utili (+5%) e 2,77 miliardi di ricavi. In Borsa è stata però Mediobanca a prendere il volo: il titolo è salito del 5,4%, a 20,4 euro, riportando al 13% lo sconto dell’Ops di Mps (+1,5% a 7,8 euro).
Dal canto suo, Banca Generali ha chiuso il primo trimestre dell’anno con un utile netto a 110,3 milioni e masse totali in rialzo del 7,3% a 103,9 miliardi. Il cda ha dato mandato all’ad, Gian Maria Mossa, di “approfondire gli aspetti industriali” dell’offerta di Mediobanca, nominando Deutsche Bank e Pedersoli Gattai advisor. Lo stesso Mossa ha chiarito che continua a lavorare sull’ipotesi stand-alone, nonostante il matrimonio con Mediobanca “avrebbe senso” e “i due business sono complementari”.
Trimestre brillante anche per Commerzbank, protagonista su un altro tavolo del risiko bancario in quanto oggetto del tentativo di scalata di Unicredit. La banca tedesca ha superato le stime, con profitti in aumento a a 834 milioni, archiviando il miglior inizio d’anno dal 2011. Allo stesso tempo su Unicredit “non ci sono novità”, ha ribadito la ceo, Bettina Orlopp. Sullo sfondo il cda di Piazza Gae Aulenti in programma domani, che oltre a licenziare la trimestrale da diffondere lunedì potrebbe affrontare il tema dell’Ops su Banco Bpm, con l’ombra di un passo indietro dopo i paletti del Golden Power.