Monaco incantato: “In Sinner vedo Terminator. Lui e Musetti come Coppi e Bartali”
Dario Puppo, in compagnia di Massimiliano Ambesi e Guido Monaco (qui riportato), ha come d’uso condotto TennisMania, il programma in diretta sul canale YouTube di OA Sport. Inevitabile, in quest’edizione a tinte romane, l’analisi profonda di quel che succede a Roma: il volo di Sinner e Musetti e quello di Jasmine Paolini. Lunga l’analisi della […]

Dario Puppo, in compagnia di Massimiliano Ambesi e Guido Monaco (qui riportato), ha come d’uso condotto TennisMania, il programma in diretta sul canale YouTube di OA Sport. Inevitabile, in quest’edizione a tinte romane, l’analisi profonda di quel che succede a Roma: il volo di Sinner e Musetti e quello di Jasmine Paolini.
Lunga l’analisi della breve Sinner-Ruud: “In parte siamo stati tutti un po’ sorpresi dall’entità, però se ieri era Terra chiama Musetti questo è Marte chiama Sinner? Il dispiacere è che a prendere questo maltrattamento sia stato proprio Ruud. La prestazione di Jannik è sotto gli occhi di tutti, ma noto due cose. Torno al vero e finto fair play. Questo piglia 6-0 2-0, non dice una parola, poi fa quella cosa quando vince il game che hanno fatto in tanti, ma lo fa in una maniera carina, genuina, nel suo box sorridono, tutto molto contenuto. Quelli sono momenti terribili su un campo da tennis. Quando vinci un game in certi casi la partita si può anche riaprire anche con tanta differenza. Poi non ci è riuscito lui. Ma quando si avvicina per stringergli la mano gli fa un sorrisino come a dire ‘Madonna Santa, proprio oggi?’. Ma era veramente sereno. Anche se Nadal aveva una ferocia diversa, è proprio un’educazione sportiva difficilissima da avere, che lui si rendeva conto perfettamente dello strapotere dell’avversario e accetta, anche se ci prova fino alla fine, serenamente la sconfitta. Di solito uno che prende una stesa del genere va via incavolato come una bestia, poi ha vinto appena Madrid. Invece lui trova la forza morale di fare dei complimenti sinceri, non di facciata. Poi non è che se gli altri non ci riescono sono delinquenti, sia chiaro, ma io quel tipo di fair play lo apprezzo molto. Quando uno parte com’è partito Sinner, con Ruud che risponde da lontanissimo, quindi nei game di servizio di Jannik non ha chance. Spesso nei game si ritrova la risposta di dritto nei piedi, soffre, ma non è che serva male, ha risposto con una qualità pazzesca nei primi turni di battuta. Poi ha sentito di dover andare al limite, per cui ha sbagliato. Quando l’avversario senti che ti porta al limite devi rischiare di più e sbagli palle che normalmente non sbagli. Il match non c’è stato, è stato dominato. Se vogliamo il percorso suggeriva una crescita di Sinner, anche per il riabituarsi dei primi turni, con Cerundolo già si vede una versione diversa, perché hai quella qualità e testa quando si alza il livello tu sali (ed è la miglior qualità di Sinner), poi il dritto ieri ha avuto una qualità e continuità… ha fatto il diavolo a quattro“.
Inevitabile anche puntare su chi ha detto cose un po’ particolari: “Zverev ha sottolineato che a Miami, Montecarlo, e Madrid c’erano le stesse palle e qui erano diverse. Questo è un torneo che ha vinto due volte. “Non è corretto dire che condizioni e palle non abbiano inciso, ma non esci da una partita così partendo da lì. Ha fatto proprio una figuraccia. Si chiama rosicata. E non è un difetto, se funziona non lo è. Musetti lo batte alle Olimpiadi, lo batte a Vienna… ha perso altri tifosi secondo me. Quando vedete quante moine e carezze fa all’avversario quando vince, non puoi giocare una partita del genere, perdere e non partire dai complimenti al tuo avversario. Ed è grave, specie con quello che sta facendo Musetti. Il giocatore ha un’indole non facile da cambiare. Con l’andare della partita, con l’altro che ti crea problemi, l’indole è di aspettare l’errore degli avversari, che non gli ha permesso di fare quel passo che lui pensa di poter fare, almeno nei tornei importanti, perché con quel rovescio qualche rischio in più se lo può prendere“.
Analisi che parte dal tennis di qualche tempo fa e va verso Sinner: “Facciamo ordine, stile Alberto Angela. Prendiamo in esame rovescio a una mano e a due mani. Ai tempi Borg, Connors e pochi altri giocavano bimane, superfici d’attacco, più serve&volley. Poi cambiano attrezzi e superfici, nel frattempo le due mani prendono il sopravvento. Al tempo eravamo 90-10 rovescio a una mano, ora è 90-10 rovescio bimane. Nel frattempo ci sono molti giocatori di ritmo che non sanno fare le variazioni: siamo rimasti ammirati da Musetti perché è abbastanza raro vedere un tennis del genere. Quando uniformi il tennis c’è il rischio che lo spettacolo sia un po’ così. Oggi il tennis, come tutti gli sport livelli, ha un livello medio indubbiamente più alto. Ci sono gli incastri tecnici, tattici, e giocatori come Ruud e più ancora de Minaur che sono disarmati. Apro parentesi: orari. No. Di sera Sinner con la palla più controllata e umida può essere devastante. E stasera, anche se sarà più umido, non sarà un problema. Musetti di giorno non è che è penalizzato: deve usare le armi in una maniera un po’ diversa. Uno dei fascini del tennis è di sapersi adattare a condizioni e avversario che cambiano. Su Paul: viene a volte banalizzato e messo nella casella ‘americano corri e colpisci’, lui dice ‘io so che non posso tirare forte come tanti altri, per cui il mio allenatore mi dice di essere come Picasso, di fare quel che sento in quel momento’. Messaggio forte per un top 15: un giocatore di alto livello si deve fidare delle proprie qualità. Sa fare tante cose: risponde bene, sa giocare avanti, è rapido, anche se non ha una potenza devastante. Dopo la prestazione di ieri sarei però sorpreso di vedere partita. A differenza di Ruud, però, ha la possibilità di provare a insabbiare gli ingranaggi di Sinner“.
Jasmine Paolini, Zheng-Gauff e condizioni: “Paolini in finale: pazzesco. La dinamica delle sue partite, quanto ha sempre dovuto rimontare. Dopo aver visto la semifinale di ieri, credo che questo momento del tennis femminile, e la terra l’ha evidenziato in modo abbastanza inequivocabile, non sia brillante. A me fa schifo fare questo discorso, ma quello che ho visto qui e a Madrid è poco difendibile. Zheng-Gauff? Dal 5-3 Zheng va in tilt, sbaglia tanto, continua a giocare sul rovescio di Gauff, un disastro tecnico-tattico-mentale-nervoso visto poche volte. Ed è un’atleta meravigliosa, non le manca niente, poi partita veramente a ‘ciapa nò’ da lì alla fine. Nel tie-break Zheng ha tirato fuori quasi tutte le palle a inizio scambio. Giocava un punto meraviglioso ogni 5 e in mezzo disastri. In una partita dove perdi il primo al tie-break, reagisci, vinci il secondo, sei 5-3 avanti al terzo, sei superiore, chiudi ‘sta partita! E’ andata in pezzi, sei campionessa olimpica, non la prima capitata lì. Io penso che Paolini se registra due cose l’occasione, anche se parte sfavorita, ce l’ha. Perché nessuna è affidabile. Poi Gauff ha questa forza: pur non giocando bene è una grande lottatrice e atleta, e quando gioca male sa stare lì. Però va detto che si è giocato quando le condizioni del campo cambiano in maniera notevole. Dalle 9-9:30 cambia tutto. Ma come fai ad andare a chiudere e giochi al 90% sul rovescio di Gauff? Non le va fatto toccare! In certe giocatrici, con potenziale altissimo perché questa è un fenomeno, ci sono buchi di sceneggiatura tattica impressionanti. In questo Jasmine è un genio assoluto, tant’è che le partite le ha portate a casa. Poi ci sono giocatrici che sono l’eccesso, ma che perlomeno giocano quel tennis di potenza, anche esagerando. Quando però hai giocatrici che costruiscono come Zheng, come fai ad arrivare a 3 ore e 20 e far giocare tutto a Gauff? Sono incredulo di come ha gestito la parte finale Zheng“.
Lo stato del tennis italiano: “Siamo in una dimensione talmente diversa che due italiani in semifinale sono surreali. Non è mai successo niente di anche solo avvicinabile in un torneo così. Uno è 1 del mondo e l’altro se vince oggi 6. Io faccio un distinguo: abbiamo avuto queste giocatrici promettenti già da giovani, forti già da giovani. C’erano campionesse e un livello enorme, e pian piano son state bravissime a raggiungere i loro obiettivi, ma nessuna era una predestinata. Tutte ottimi prospetti che poi hanno raggiunto risultati incredibili. Qui abbiamo un extraterrestre e un ragazzo che a 16 anni e 9 mesi ha vinto l’Australian Open junior. Provate a cancellare dalla vostra testa Sinner: se stessimo vivendo solo Musetti, l’ultimo mese o l’ultimo anno gli garantirebbero una statua al Foro Italico. E dopo 23 anni ed essersene sentite di tutti i colori se ne sta venendo su al meglio. Stiamo parlando di una roba enorme: possibile finale con due italiani in un torneo con tutto il meglio. Un fuoriclasse affermato e uno che studia da fuoriclasse. Poi Sinner dà più garanzie, Musetti lo devi sempre un po’ scoprire, le sue partite sono un po’ elaborate. Se Musetti dovesse tenere questo ritmo, altro che Bartali e Coppi. Tomba in Italia non ha avuto rivali, non ne aveva Pantani. In uno sport globale rischiamo di avere due italiani che combattono per grandi tornei. Sinner è nato per stare lì, può solo migliorare. Lo sguardo, quando gioca: continuo a vedere un Terminator. Quando va in campo ha una cattiveria agonistica che fa paura. Non è un rilassato, è uno che ti incute anche un certo timore. Poi fisicamente è a posto”.
Sul toscano: “Musetti definitivo parte dal Roland Garros o dall’erba del 2024, risultati in tornei enormi, semifinali e finali. Certo, ha trovato avversari più forti. L’analisi sulle sole finali è relativa. Semifinale a Wimbledon, finale al Queen’s. Ora deve fare un passo per vincere quei tornei. Ci riuscirà? Però non vedo tanti rimpianti nelle partite che ha perso (Djokovic, Paul per dirne due). Musetti ha perso quasi sempre da giocatori più forti di lui, non ho detto che lui e Sinner sono spalla a spalla“.
Sull’oggi: “Sinner-Paul ha un chiaro favorito, ma qualche insidia in più c’è perché Paul è capace di fare tante cose su un campo da tennis. Il serve&volley con Sinner è un po’ difficile, questa pesantezza, velocità e profondità di palla spegne i giocatori con un po’ più di varietà. Si dovrà inventare qualcosa sul piano tattico. Poi potrebbe anche finire come ieri… Ricordatevi cosa è successo in Zverev-Musetti con l’andare della partita. Zverev gioca d’attacco, prende spesso la rete, poi più va avanti e più la sensazione di fango e pesantezza peggiora. Musetti gioca con più qualità, la transizione da fondo a rete che non è la specialità di Zverev diventa un martirio perché gioca una prima volée timida e viene infilato. Cosa succede iniziando alle 8:30-9? Palle nuove, campo non fangoso, tira vincenti. Poi diventa effettivamente un po’ più difficile. Quella transizione fondo-rete, che è ancora un limite di Sinner, nel senso che non è Terminator, potrebbe diventare un momento della partita che Paul può un attimo sporcare. Quando il campo si appesantisce tirare vincenti diventa più difficile: l’avversario ti fa fare 2-3 colpi in più. Se succede quella cosa Sinner dovrà trovarsi a giocare approccio e volée più spesso, situazione più complicata. Però ci devi arrivare con un punteggio non 4-1 o 5-0. Mi focalizzo su quanto successo in Zverev-Musetti. Paul può chiamare avanti l’avversario con un buono slice di rovescio e ha sensibilità e un buon passante: potrebbe provare a stanarlo come Musetti ha stanato Zverev. Ma è un paragone azzardato, è poco probabile“.
Musetti contro Alcaraz: “Togliamoci l’altra sera nella partita con Musetti. Un po’ di atipicità nelle condizioni c’è. Musetti viene da tre tornei in cui ha fatto meraviglie in tutte le condizioni. La differenza oggi è: tutti e due rispondono da lontano, hanno il dritto con cui possono fare i buchi, grande genialità, grande inventiva, un buon servizio, ma non devastante (forse è un po’ più continuo Musetti), ma Alcaraz viene a rete con continuità ed efficacia decisamente superiore a Musetti, che ci può lavorare sopra perché non mancano le qualità. In una partita pari, in cui entrambi sono al 100%, quando Alcaraz lo vedo arrivare in semifinale ci vuole il miglior Sinner, non il miglior Musetti. Però è vero che non possiamo dimenticarci gli alti e bassi, quindi Musetti può entrare in quella lotta. E in lotta l’ha scardinato solo Draper in questi tre grandi tornei. La curiosità è vedere le energie fisiche e mentali di Musetti, unico arrivato in fondo ai tre grandi tornei rossi. Dico che sia come sia, dando per Sinner quasi già in finale, che dobbiamo scegliere solo che livello di godimento c’è. Speriamo in una bella semifinale, vinca il migliore. Per quel che han fatto vedere noi appassionati di tennis meriteremmo una grande finale Sinner-Alcaraz“.
Chiosa finale in cui c’è anche altro tennis: “Zverev per le leve che ha è miracoloso. Sinner è un po’ meno alto e lungo, un po’ più elastico, si è costruito una reattività e lateralmente è fuori dal mondo. In avanti si muove bene, ma devi andare a toccare la palla e lì sei fuori confort zone. Le americane? Pagano quasi sempre pegno rispetto agli europei: quando sul rosso non ci nasci devi un po’ riadattarti. C’è anche un tema Paolini sul doppio: la sua avversaria ieri ha giocato 3 ore e 30′, male che vada pareggiamo e poi Gauff non ha problemi in recupero. Fra l’altro vi consiglio di vedere il doppio perché Errani/Paolini sono una delle cose più belle che si possono vedere in questo momento nel tennis femminile“.
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