“Mirella Gregori? Tutti mi puntano il dito contro, ora parlo io”: le nuove rivelazioni di Sonia De Vito, la sua migliore amica
“Una storia di serie B, oscurata da quella di Emanuela Orlandi”: recita così il teaser di Italian Girl, la serie podcast di Gabriele D’Angelo sul caso “dell’altra Emanuela Orlandi”, ascoltabile da oggi su Storytel. L’inchiesta si sviluppa in cinque puntate da almeno 30 minuti ciascuna, e indaga sulla scomparsa della quindicenne romana attraverso documenti, perizie […] L'articolo “Mirella Gregori? Tutti mi puntano il dito contro, ora parlo io”: le nuove rivelazioni di Sonia De Vito, la sua migliore amica proviene da Il Fatto Quotidiano.

“Una storia di serie B, oscurata da quella di Emanuela Orlandi”: recita così il teaser di Italian Girl, la serie podcast di Gabriele D’Angelo sul caso “dell’altra Emanuela Orlandi”, ascoltabile da oggi su Storytel. L’inchiesta si sviluppa in cinque puntate da almeno 30 minuti ciascuna, e indaga sulla scomparsa della quindicenne romana attraverso documenti, perizie foniche e testimonianze inedite.
La serie
La storia è quella di Mirella Gregori, la ragazza di via Nomentana scomparsa il 7 maggio del 1983 e più volte associata, in primis dagli inquirenti, alla scomparsa della cittadina vaticana avvenuta circa un mese e mezzo dopo, il 22 giugno. E quel titolo, “Italian girl”, sembra fare un po’ da controcanto alla serie Netflix dedicata a Emanuela, “Vatican Girl”. Va comunque detto che forse proprio perché associata alla Orlandi, la Gregori è diventata tristemente nota o il suo nome sarebbe finito nel calderone delle dozzine di adolescenti risucchiate dal nulla a Roma in quello stesso anno, per cui si arrivò a parlare anche di ‘tratta delle bianche’. Ma non è questo l’elemento di vero interesse di Italian Girl che contiene invece la prima intervista all’ultima persona che vide Mirella Gregori in vita, la sua inseparabile amica di allora che oggi dice a gran voce: “Tutti mi puntano il dito contro, ora parlo io”.
Sonia
Le parole sono di Sonia De Vito che all’epoca incontrava Mirella quasi ogni giorno in via Nomentana a Roma, dove vivevano i Gregori e dove la famiglia di Sonia gestiva un bar. Interrogata anche dalla commissione parlamentare che indaga sul caso, la De Vito ha chiesto di secretare la sua audizione e spesso è stata accusata di reticenza dai familiari di Mirella. Persino gli inquirenti le recapitarono un avviso di garanzia con la stessa accusa ma da oggi la sua è tra le testimonianze inedite contenute nel nuovo podcast. E proprio tra i tavolini del bar di Sonia, il bar Italia, fu origliata la conversazione trascritta dal Sisde il 31 ottobre 1983, e pubblicata dal giornalista Tommaso Nelli: “Lui ci conosceva, contrariamente a noi che non lo conoscevamo. Come ha preso Mirella poteva prendere anche me”, disse all’epoca Sonia a una commessa di una profumeria nei paraggi facendo intendere che conoscesse il rapitore.
I protagonisti
Parlando di questa conversazione al bar intercettata dai servizi, oggi Sonia De Vito dichiara in Italian Girl: “Quella frase non era niente, nel senso che non nasconde niente. Era un lui ipotetico. Io ho detto lui ma non lo so se era lui, se era lei, se erano loro. Grazie a Dio ognuno è libero di pensare quello che crede, ma la mia coscienza sta a posto, poi mi dispiace tantissimo che Maria Antonietta Gregori pensa questo, mi dispiace proprio tanto, è lei che deve trovare il male dove non c’è, deve trovare il marcio dove non ci sta. Se fossi un’amica come ha detto lei allora sarei un’amica di m., io invece le ho sempre voluto un bene infinito e penso che anche lei mi volesse lo stesso bene”. Se la De Vito fa riferimento alla sorella di Mirella Maria Antonietta è perché quest’ultima ha sempre sostenuto che nel giorno della scomparsa, Sonia le riferì che Mirella, prima di sparire nel nulla, le avrebbe detto che sarebbe andata a suonare la chitarra a Villa Torlonia con degli amici. Ma Villa Torlonia si trova in direzione opposta rispetto a Porta Pia dove invece Mirella aveva appuntamento con chi le citofonò quel pomeriggio, poco prima che sparisse per sempre, un tale Alessandro: almeno ciò è quanto la ragazza disse a sua madre Vittoria Arzenton.
Aggiunge Sonia, ricostruendo quel giorno: “Io ero in bagno e lei è arrivata. Innanzitutto lei aveva fretta, lei aveva premura, era passata a dirmi che Alessandro aveva citofonato. E quindi ho pensato ad Alessandro De Luca, il nostro ex compagno di scuola. Non mi ha detto Alessandro De Luca, mi ha detto Alessandro, però per me Io è stato normale pensare a lui. E io le ho detto: “Ma che ci vai a fare?” E lei: “No, vado solo per un saluto poi torno”. E sempre Sonia, rispondendo a Maria Antonietta Gregori: “Chi l’ha mai detto che tua sorella andava a suonare la chitarra? Non è che lei andava con gli amici a suonare la chitarra. Lei mi disse che loro andavano a suonare la chitarra, che lui aveva piacere di salutarla, anche lei evidentemente aveva piacere di salutarlo, me le ha dette precise queste cose”. Tornando a chi citofonò a casa Gregori cercando Mirella il 7 maggio del 1983, non è detto dovesse essere necessariamente Alessandro De Luca perché come nota nella terza puntata l’amica di Mirella, Simona De Santo: “C’era un altro Alessandro, è un ragazzo che veniva all’asilo con me e che conosceva anche Mirella”.
La Banda della Magliana, De Pedis e Accetti
Come già dichiarato l’estate scorsa alla commissione di inchiesta dall’ex cameriere del bar Italia Giuseppe Calì, tra i clienti del bar Italia c’era anche Enrico De Pedis, detto “Renatino”, personaggio legato alla criminalità romana dell’epoca e trucidato nel 1990 in via del Pellegrino. De Pedis è stato tirato in ballo più volte anche nel caso di Emanuela Orlandi, lo stesso procuratore Giancarlo Capaldo che indagò sul caso ha dichiarato che “potrebbe aver avuto un ruolo nel sequestro. Tornando a Mirella, afferma l’ex dipendente della famiglia De Vito: “I lavori sporchi li fanno fare alla banda della Magliana. Una volta al bar è venuto sto De Pedis. Quando sono andato a vedere la foto ho detto ‘ma questo io l’ho visto’! sono sicuro al 100% che era lui”: così ha dichiarato nella serie su Mirella Gregori.
In Italian girl Sonia interviene anche sul possibile ruolo del fotografo romano Marco Fassoni Accetti che più volte si è autoaccusato del rapimento sia di Mirella Gregori che di Emanuela Orlandi: “Non lo conosco. Io a suonare il citofono? embè sarebbe curiosa sta cosa se fosse così, nego assolutamente. Lui non può avermi ripreso perché non sono mai andata a citofonare. Accetti non lo conosco, non so chi sia, non l’ho mai visto. Quindi io non capisco come può dire una cosa del genere. Per me si deve fa vede da qualcuno, per me queste sono coltellate. Ne sto sentendo di tutti i colori, qui non ci stiamo avvicinando alla verità, ci stiamo allontanando”. Se Sonia si difende dall’accusa di aver citofonato lei stessa a Mirella probabilmente è perché, come ci spiega l’autore della serie podcast: “In un memoriale del 2013 il fotografo scrisse: In verità chi citofona è l’amica, da noi ripresa filmicamente anche con sonoro. Questi filmati servivano per avvalorare la presenza di testimoni e al tempo stesso per far sentire le ragazze come coinvolte, compromesse, vincolandole al silenzio”.
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