Mes, Eurogruppo in pressing sull’Italia per la firma del Trattato. Giorgetti: “In Parlamento non ci sono i numeri”

L'Italia resta l'ultimo Paese a non aver ratificato il Mes, impedendo a tutti gli altri di sfruttare la sua protezione contro eventuali crisi bancarie L'articolo Mes, Eurogruppo in pressing sull’Italia per la firma del Trattato. Giorgetti: “In Parlamento non ci sono i numeri” proviene da FIRSTonline.

Mag 13, 2025 - 08:45
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Mes, Eurogruppo in pressing sull’Italia per la firma del Trattato. Giorgetti: “In Parlamento non ci sono i numeri”
Mef - Giorgetti
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L’Unione Europea torna alla carica sul Meccanismo europeo di stabilità (Mes). Nella riunione dell’Eurogruppo che si è tenuta ieri, molti ministri sono tornati a fare pressione sull’Italia, chiedendo al numero uno dell’Economia Giancarlo Giorgetti, quando il nostro paese ratificherà il trattato, sbloccando risorse che potrebbero essere utili a tutti i Paesi dell’Eurozona in caso di crisi.

L’Italia, infatti, rimane l’unico Paese a non aver ratificato il fondo-salva stati e fino a quando non lo farà, il meccanismo non potrà entrare in vigore. 

Mes: Eurogruppo in pressing sull’Italia

Il Comitato di risoluzione unico (Single resolution board), organismo Ue che si occupa della risoluzione delle banche in crisi, ha lanciato un richiamo a ratificare la riforma del trattato sul Meccanismo europea di stabilità (Mes). L’esortazione è contenuta in un documento presentato in occasione dell’Eurogruppo, indirizzato formalmente a “tutti i paesi”, ma che di fatto ha un unico destinatario: l’Italia, il solo Paese che ad oggi non ha ratificato il trattato.

“Tutti i Paesi – afferma il Srb – dovrebbero ratificare con urgenza la revisione del trattato Mes per istituire il sostegno comune del Meccanismo al Fondo di risoluzione unico”. Secondo il Srb “avere fonti di finanziamento adeguate in caso di crisi è più importante che mai in questi tempi volatili. Questo sostegno – si legge – dovrebbe essere integrato da un sostegno di liquidità pubblica per far fronte alle potenziali esigenze delle maggiori banche dell’Unione bancaria”.

Fino a questo momento, l’Italia si è sempre rifiutata di apporre la firma alla riforma sul fondo salva Stati, uno strumento che dovrebbe scattare quando un Paese versa in una situazione finanziaria estremamente critica, fornendo prestiti, ma anche impegnando il creditore a un programma di riforme e tagli alla spesa pubblica. La questione ha animato lunghi dibattiti in Parlamento nei mesi scorsi, con una parte dell’opposizione che ha incalzato la maggioranza sulla mancata ratifica.

“Un gran numero di ministri delle Finanze, circa una decina, è intervenuto nel corso dell’incontro e tutti hanno ribadito l’importanza della ratifica del Mes”, hanno riferito fonti qualificate presenti all’incontro del 12 maggio.

Dombrovskis: “Il Mes è importante”. Giorgetti: “Non ci sono i numeri in Parlamento”

“È importante – ha detto il commissario agli Affari economici, Valdis Dombrovskis – finalizzare la ratifica del trattato rivisto in particolare per la funzione di backstop”, ossia la rete di sicurezza finanziaria. 

“Se il trattato Mes non viene applicato non sarà in grado di svolgere un ruolo attivo in caso di difficoltà finanziarie causate da un problema bancario”,  ha aggiunto il presidente dell’Eurogruppo, l’irlandese Pascal Donohoe.

Da parte sua il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha nuovamente ribadito ai colleghi dell’Eurozona “che il Parlamento è sovrano e che non ci sono i numeri”. Una risposta confermata anche da Donohoe. Il ministro italiano ha ammesso “nuovamente la notevole difficoltà incontrata con la ratifica del trattato di riforma del Mes da parte del Parlamento italiano. Lo rispettiamo e comprendiamo”, ha detto, anche se “i numerosi relatori intervenuti ne hanno sottolineato con forza l’importanza e il ruolo che svolge per la nostra stabilità economica”, ha continuato. 

Sulla questione è intervenuto anche Pierre Gramegna, il direttore del Meccanismo, secondo cui senza la protezione del Mes “si indebolisce l’attrattiva delle banche europee e sono influenzate le opinioni degli investitori stranieri sulle operazioni nell’area dell’euro”.  “Un’unione bancaria svantaggiata rispetto ad altre giurisdizioni a causa della mancanza di un backstop comune indebolisce l’attrattiva delle banche europee e influenza le opinioni degli investitori stranieri sulle operazioni nell’area dell’euro”, ha poi aggiunto.